In Veneto Zaia verso le 150 mila preferenze. Grazie a lui la Lega doppia FdI
Non sarà più lui da domani a governare il Veneto, ma non c'è dubbio che anche la sua uscita di scena resterà indimenticabile. Quando le sezioni scrutinate alle elezioni regionali venete sono ormai quasi l'80 per cento (3.734 su 4.729) un, il governatore uscente e capolista della Lega Luca Zaia ha già raccolto oltre 120 mila preferenze preferenze. Se questo trend fosse confermato, al termine dello scrutinio il Doge supererebbe senza problemi le 150 mila preferenze personali. Un record assoluto per un candidato consigliere. E una piccola vendetta per un uomo che sognava un terzo giro di giostra che gli è stato impedito anche dai suoi compagni di coalizione, i quali hanno escluso anche che potesse presentarsi con una propria lista civica.
Lo scrutinio è ancora in corso, ma i dati ormai non lasciano granzia spazio a dubbi: le preferenze di Zaia sono una percentuale consistente dei voti leghisti. Ci riferiamo sempre ai dati delle prime 3.734 sezioni su 4.729 (78 per cento circa). In provincia di Venezia circa un terzo degli elettori della Lega ha scritto sulla scheda il nome di Luca Zaia, un risultato molto simile si registra anche nella provincia di Treviso e di Vicenza. Mentre nelle province di Verona, Belluno Rovigo Zaia ha trasformato in preferenze personali tra un quarto e un quinto dei voti alla Lega. Leggermente meno ha fatto solo nella provincia di Padova, dove le preferenze al governatore uscente si sono fermate al 18,5 per cento circa dei voti andati al Carroccio.
Quello che pure pare già ora abbastanza certo è che il suo risultato personale avrà un peso deciso nel netto vantaggio della Lega su FdI alle elezioni regionali. Il Carroccio infatti arriva quasi a raddoppiare il partito di Meloni (sempre stando ai dati parziali, siamo al 36,1 per cento della Lega contro 18,9 del partito di Fratelli d'Italia).
Zaia intanto via social si è già congratulato con il suo successore Alberto Stefani, con un post che sembra sottolineare la pesante eredità con la quale il giovane leghista dovrà avere a che fare: "Alberto si appresta a guidare la Regione del Veneto in una fase ricca di sfide: sono certo che saprà affrontare questo incarico con senso del dovere e responsabilità. Per lui e la sua squadra il compito e l’obiettivo sarà quello di mantenere alto lo standing di un territorio che, per vocazione, esercita un ruolo guida nel Paese".
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