Italia in salute promossa da Fitch, gioia comune ma le Regionali impongono il niet

L’Italia gode ottima salute: da un punto di vista economico ha fatto grandi progressi, parola dell’agenzia Fitch che ha promosso il nostro Paese a pieni voti.
Significa che presto potremo uscire da un tunnel pericoloso (quello del disavanzo eccessivo) e, di conseguenza, pensare alla riduzione delle tasse per il ceto medio, fino a 60 mila euro di guadagno in un anno. Siamo sulla giusta strada? Vediamo: i conti sono in ordine, l’occupazione aumenta, gli investitori guardano con favore al nostro Paese. Insomma, dovremmo essere tutti felici e contenti di aver superato una crisi molto difficile e da cui le prefiche dicevano che non saremmo mai usciti.
È successo il contrario. Un miracolo? Per carità, non scomodiamo la religione e il suo credo. Però, sta di fatto che tutti dovremmo trarre un sospiro di sollievo e pensare che il futuro non sarà proprio del tutto nero.
Cosa succede in Italia?

Se così fosse (e le cifre dell’economia lo dimostrano) destra e sinistra non dovrebbero dividersi almeno su questo punto. Non è complicato distinguere il bene dal male a meno che non si voglia ignorare la realtà.
Quindi, logico plaudire ed andare avanti tutti insieme su un argomento così delicato. Niente affatto: nemmeno se l’Italia viene fuori da un periodo in cui il pessimismo dominava a discapito dell’ottimismo, le forze politiche trovano il modo di unirsi e camminare a braccetto per migliorare ancora i risultati più recenti.
Senz’altro no: siamo alla vigilia di elezioni regionali troppo importanti per gli uni e per gli altri. Riconoscere un merito agli avversari potrebbe voler dire dargli un vantaggio che diminuirebbe le possibilità di vittoria. È il solito ritornello che il nostro Paese conosce ormai a memoria e nessuno si scandalizza più.
Dunque, avviene che nel giorno in cui tutti dovrebbero avere la stessa idea la realtà è diversa. La maggioranza plaude e sottolinea il successo con la stampa a lei vicina che riporta quanto è successo con titoli a caratteri cubitali “sparati” in prima pagina.
Le cifre non contano
La minoranza, al contrario, non dà peso alle cifre, l’informazione che la sostiene dimentica quasi del tutto il problema oppure lo fa con una evidenza che solo i lettori più scaltri riescono a decifrare.
I politici che contano vanno ancora più in là: Giuseppe Conte è più velenoso che mai, affronta temi complicati che la maggior parte della gente non capisce, un politichese riveduto e corretto.
Elly Schlein preferisce starsene zitta e continuare a parlare dell’unico argomento che le sta a cuore: il campo largo. Guai se gli elettori le dessero torto con un voto simile ad un flop. Vorrebbe dire salutare via del Nazareno e la poltrona dove siede il leader che contrasta il governo.
I riformisti del Pd la attendono al varco e non è escluso che qualcuno non disdegni una disfatta o comunque un risultato risicato per dare l’assalto alla diligenza e riportare il Pd su posizione meno rivoluzionare di quelle volute dalla Schlein.
Uno scenario quasi incomprensibile in una Italia che dovrebbe essere lieta per una insperata rinascita. Di modo che i giornali che contano si occupano essenzialmente delle guerre (niente da recriminare) e diverse tv, rincorrendo Telekabul, vanno di pari passo con i quotidiani che in edicola vendono di più..
In Europa ed anche oltre spira un vento che non è vicino alla pace. Intendiamoci: non è che desiderano che il conflitto prosegua all’infinito. Con l’Ucraina in ginocchio per i continui e sempre più frequenti raid dei russi e con Gaza ridotta ormai ai minimi termini. Se non sono le bombe o l’esercito israeliano ad uccidere ci pensa la fame a dar seguito ad uno sterminio di massa.
Il mondo è incredulo: dove sono gli Stati Uniti e dove è finito l’ottimismo di Trump che avrebbe risolto il problema in ventiquattro ore? Lo diceva prima di insediarsi alla Casa Bianca; ora, invece, si limita a sostenere che Putin lo ha deluso (o ingannato?) e che in fondo quella guerra dovrebbero risolverla Mosca e Tel Aviv. Una retromarcia incredibile che frustra anche i Paesi più alleati, Italia compresa.
Quale sarà il futuro nessuno può dirlo nemmeno chi è in possesso della palla di vetro. La speranza è che i grandi della terra si rendano conto del pericolo a cui tutti andiamo incontro con l’atomica alle porte.
Forse se riflettessero un momento invece che pensare ai propri interessi troverebbero subito la strada della pace e della tranquillità di tutti i popoli.
Una grande consolazione continua a venirci dallo sport e dal gentil sesso. Dopo la vittoria nei campionati del mondo della pallavolo con la squadra azzurra che ci ha fatto sognare, anche a Tokio, nell’atletica leggera, la mezzofondista italiana Nadia Battocletti, dopo l’argento nei diecimila metri, ha conquistato il bronzo sulla distanza dei cinquemila.
Due podi in una sola rassegna. Se gli uomini e le donne che siedono in Parlamento si comportassero allo stesso modo in pochi giorni potremmo raggiungere due obiettivi: la parola odio scomparirebbe dal vocabolario politico e magari qualche battaglia comune darebbe un nuovo impulso al nostro Paese.
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