La Casa di Mary – Recensione Blu-ray: un horror del 1982 che sopravvive al tempo

Ottobre 17, 2025 - 22:30
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La Casa di Mary – Recensione Blu-ray: un horror del 1982 che sopravvive al tempo

Superstition La Casa d Mary - Recensione bluray (8)Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di "La Casa di Mary"? Conosciuto originariamente con il nome The Witch ma poi rieditato come "Superstition" (in Italia, appunto, "La Casa di Mary"), il film diretto da James W.Roberson è conosciuto ad una piccola nicchia di fan dell'orrore, tanto che inevitabilmente mi è stato citato almeno un paio di volte, parlando di eredità horror degli anni '80-'90. Grazie ad una riedizione in Bluray da parte di Midnight Factory e grazie all'invio di una copia review da parte di Plaion Pictures, te ne posso parlare. Non puoi davvero immaginare, tra l'altro, la gioia nel guardare un film così lontano da me dal punto di vista del momento di uscita. Infilando il bluray di "La Casa di Mary" nella mia PlayStation 5 Pro mi sono chiesto, prima di tutto: "Come può essere visto oggi un horror di quasi 40 anni fa? Cosa lo ha reso così iconico?", ed è con una curiosità inaspettata che mi sono avvicinato alla visione di questo film. [caption id="attachment_1109022" align="aligncenter" width="1200"]Superstition La Casa d Mary - Recensione bluray (1) L'introduzione è un fake-out molto interessante[/caption]

Trama e origini di “La Casa di Mary” (Superstition)

"La Casa di Mary" è un film del 1982, diretto da James W.Roberson, regista semisconosciuto con più film all'attivo come direttore della fotografia che come regisa, e scritto da Michael O. Sajbel, Bret Thompson Plate e Brad White. Definito come un horror gore, il film fu vietato in almeno un mercato - quello britannico - perché troppo violento. La trama è piuttosto lineare: "Una strega giustiziata nel 1692 giura vendetta sui suoi persecutori e torna nel presente per punire i loro discendenti." Esattamente come la trama, anche il film procede su un binario abbastanza prevedibile. L'introduzione di "La Casa di Mary" detta da subito le regole del gioco, con due morti piuttosto teatrali e violente, e che mettono sul tavolo la fantasia orrorifica dello script e la capacità del team di effetti visivi di mettere in scena (una testa nel microonde non si vede spesso). Da lì la spirale di violenza e di vendetta della strega rallenta di poco, giusto per introdurci il reverendo David Thompson (James Houghton) e l'ispettore Sturgess (Albert Salmi). Il primo non ha una vero interesse personale nella risoluzione dell'indagine sugli omicidi, anzi: è un'interesse primariamente economico, perché la chiesa deve iniziare a tirare la cinghia e affittare la casa abbandonata da tempo (nella quale sono morte le prime due vittime) è un'opportunità per guadagnare qualcosa. La casa, in fondo, è della parrocchia, ma il primo ostacolo è proprio Sturgess. [caption id="attachment_1109023" align="aligncenter" width="1200"]La Casa di Mary Blu-ray Midnight Factory edizione restaurata Il rituale di confinamento della strega non va chiaramente come dovrebbe[/caption]

La casa come personaggio e simbolo dell’orrore

Se i due brancolano nel buio, c'è una presenza interessante a dare criptiche informazioni. È forse l'unico dado di imprevibilità in questo primo atto, ossia Elvira Sharack (Jacquelyn Hyde), un'anziana donna che vive all'interno della zona e che, insieme al figlio, si occupa di "mantenere" la villa. Viene da chiedersi esattamente di cosa si stanno prendendo cura, dato che l'interno della casa - interamente in cemento - è, essenzialmente, una discarica. "La Casa di Mary" ha sicuramente un proiettile potente, nel tamburo, ed è proprio la casa stessa. Negli 85 minuti del film, come succede nei film horror migliori, essa diventa praticamente un altro personaggio: le sue stanze hanno sempre segreti, però, e una storia che non sembra logica, ma più una narrazione di abbandono, di accumulo, di un passato lasciato indietro ma che, con la sua ruggine, sa ancora essere letale. Peccato che diversi salti temporali non esplicitati che mi hanno frastornato, a lungo andare.

Fede, logica e paura: il cuore del film

Di "La Casa di Mary" mi ha particolarmente incuriosito il personaggio del reverendo, interpretato da James Houghton. È da subito inquadrato come qualcuno fuori dagli schemi clericali ai quali siamo abituati (ora meno che al tempo, immagino): fuma, riconosce espressivamente la bellezza di alcune ragazze che gli passano vicino, e in fondo non gli interessa troppo di quanto si sovrannaturale potrebbe esserci, negli eventi della casa e in tutti quei morti (sì, si accumulano con il procedere del film). [caption id="attachment_1109024" align="aligncenter" width="1200"]La Casa di Mary film 1982 scena horror La strega sta chiaramente benissimo[/caption] Avrei chiaramente voluto un po' più giochi di moralità, sul suo personaggio, magari approfondendolo come qualcuno che, fedele, passa ad un' "altra" fede, o vede il proprio credo demolirsi di fronte ad una forza omicida che, lo si capisce, non può essere terrena. Come potrai immaginare dal nome originale del film e dalla trama che ho condiviso, la colpevole di "La Casa di Mary" è una strega, condannata e uccisa 3 secoli prima; il rituale che l'avrebbe bandita dal mondo terreno non è mai stato completato e ora, durante la notte, esce dalla sua tomba acquatica (un piccolo lago poco distante dalla casa) e si vendica su chi le passa a tiro. Un'azione sconsiderata del reverendo le dà ancora più libertà, e da lì il numero di morti aumenta vertiginosamente. Il terzo atto diventa un po' farsesco, nel modo in cui mette in sequenza queste morti: la velocità sicuramente rende merito al canovaccio narrativo, ma si abbandona forse un po' troppo all' "orrore divertito" illogico, lasciando fuori casa anche solo un'approssimata logica che, per quanto poco, avrebbe aiutato a distaccarmi emotivamente da quello che succede. Il finale, in compenso, è una scelta coraggiosa, ma anche molto in linea con gli standard della narrazione horror degli anni '80. Il voler tenere la strega praticamente sempre fuori schermo e, anche nel momento in cui si rivela, mostrarla praticamente solo come un'ombra incappucciata è efficace nella metanarrativa del male come una macchia informe di oscurità, più che limitarla in una personificazione, anche solo accennata. [caption id="attachment_1109027" align="aligncenter" width="1200"]Superstition La Casa d Mary - Recensione bluray (6) Gli effetti speciali del "La Casa di Mary" sono di buon livello[/caption]

Regia, musica e recitazione: i punti forti (e deboli)

La prima cosa che noterai, nel guardare "La Casa di Mary", è la sua soundtrack: per quanto ripetuta e usata moltissimo, a rotazione, nell'ora e mezza di film, ha una personalità piuttosto riconoscibile, ma non è evoluta troppo nel percorso del film, ricadendo piuttosto nei soliti archi "di tensione" quando c'è da far crescere la suspense, e andando verso percussioni più "tribali" nella fase finale. La regia è un po' la parte più "compitino" della produzione, a volte decidendo di essere un po' troppo onirica senza essere davvero in grado di ancorare le inquadrature in una concretezza compositiva decente. Molte sono le inquadrature che ci mettono nei panni di "qualcosa" che guarda i protagonisti da distante, da dietro l'angolo, da sotto un letto. L'audio è catturato in modo molto naturale, rimbalzando sugli oggetti di scena in modo organico e con una involuta competenza che rende la pellicola quasi più un documentario, nella prima metà. Il set design è semplicemente ottimo, e avrei voluto saperne di più, magari in un "dietro le quinte" dedicato. Come avrei voluto conoscere il team dedicato agli effetti visivi: la loro semplicità e ruvidezza contribuisce ad un senso di reale inaspettato, in un film di quasi 40 anni fa. La recitazione non fa gridare al miracolo, e in particolare il protagonista tiene i livelli recitativi di Stanis in Boris. Per nulla carismatico e, in più situazioni, semplicemente un pirla colossale, diventa un rimbalzo piuttosto teso per ogni tipo di empatia verso quello che gli capita, ma questo è anche un aspetto campy dell'horror del periodo che stona molto meno di quanto sto dando a credere, ad un occhio più abituato. [caption id="attachment_1109025" align="aligncenter" width="1200"]Superstition La Casa d Mary - Recensione bluray (4) I due reverendi sono personaggi interessanti ma poco sfruttati[/caption]

Restauro video e audio del Blu-ray Midnight Factory

La critica più grande che posso fare a "La Casa di Mary" è sulla traccia sottotitoli italiana: siamo difatti di fronte ad un altro esempio di una traccia che è trasposizione della traccia audio italiana, e non traduzione diretta della traccia inglese. In più di una manciata di scene ho infatti notato uno stacco piuttosto evidente fra ciò che veniva detto in inglese e ciò che invece compariva come sottotitolo in italiano. È nuovamente assente una traccia sottotitoli inglese, cosa che mi dispiace moltissimo e mi fa storcere il naso di fronte allo sforzo in più che poteva esserci e non è stato fatto. A livello visivo, le scene con una profondità di campo elevata sono quelle che soffrono di più dell'età della pellicola, ma non ho notato particolari artefatti o "errori" nella traccia, una 1080p a 24fps, con formato 1:85.1. Le tracce audio disponibili sono due, entrambe Dual Mono DTS HD-MA. Oltre ad una cartolina e un piccolo librettino di 6-7 pagine dedicato ad una "recensione" del film, il bluray de "La Casa di Mary" contiene circa un'ora di contenuti extra: l'intervista all'attore principale, James Houghton, e l'intervista al regista Jaems Roberson. Purtroppo non sono eccessivamente informativi, ma posso capire quanto difficile possa essere recuperare possibili extra su un film così vecchio. In particolare l'intervista a Houghton è una delle interviste più fuori focus alle quali ho assistito di recente, ed è riuscita a farmi rendere anticpatico l'attore. Curioso. [caption id="attachment_1109028" align="aligncenter" width="1200"]Superstition La Casa d Mary - Recensione bluray (7) La scelta di non rivelare mai la natura della strega è una scelta efficace[/caption]

Vale la pena acquistare “La Casa di Mary” in Blu-ray?

"La Casa di Mary" è un horror che, con quasi 40 anni alle spalle, potrebbe scoraggiare gli appassionati del genere, ma è a mio parere un film anche straordinariamente invecchiato. Set design ed effetti visivi sono di alta qualità, e molto del resto del produzione può essere giustificato dal campy che dilagava nella fine degli anni '80. Gli extra non valgono il prezzo del biglietto, ma sicuramente il poter aver nuovo accesso, con un buona qualità video e audio, ad un pezzo - per quanto niche - della storia dell'horror cinematografico, è un'opportunità che non va delegittimata.

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