La fioritura dell’uomo tra benessere e sostenibilità


Torna un appuntamento ormai consueto in diocesi, il convegno di bioetica promosso dal Servizio per la Pastorale della salute, che quest’anno si terrà sabato 11 ottobre, a partire dalle 9.15, presso il Centro pastorale ambrosiano (via Sant’Antonio 5, Milano) sul tema: «Vita sana. La fioritura dell’uomo tra benessere e sostenibilità» (vedi qui la locandina). Ne parliamo con il responsabile del Servizio, don Paolo Fontana.
Un titolo particolare, quest’anno… Perché questa scelta?
Sì, il titolo che abbiamo voluto dare quest’anno al nostro convegno di bioetica è molto particolare, abbiamo preso ispirazione da una frase di un filosofo recentemente scomparso, Alasdair MacIntyre, che parlava proprio di «fioritura dell’uomo», ovvero di tutto ciò che dà la possibilità all’uomo di essere veramente uomo. È chiaro che la salute è sempre stata una delle componenti più importanti della vita umana, ma oggi è diventata davvero centrale. Ci siamo quindi chiesti cosa si intenda esattamente con il termine salute e come essa venga percepita oggi nella nostra cultura.
Come si svilupperà la riflessione?
Abbiamo due interventi. Monsignor Giuseppe Angelini, nella prima relazione, metterà l’accento su un rischio, quello che la salute a volte prenda il posto della “vita buona”: quello che conta davvero è semplicemente stare in salute o essere uomini buoni? Su quale di queste due dimensioni, entrambe importantissime, cade l’accento oggi? L’altro relatore sarà invece Davide Croce dell’Università “Carlo Cattaneo” di Castellanza, che ci aiuterà a mettere a fuoco la domanda di salute all’interno dei processi sanitari.
Quale sarà invece il significato della tavola rotonda che chiuderà il convegno?
La tavola rotonda finale ha un ruolo molto importante. Le relazioni di monsignor Angelini e del professor Croce daranno una lettura filosofica e morale della questione, mentre la discussione finale ci porterà a conoscere esperienze vive di vita sana, nelle quali ciò che conta davvero è la fioritura dell’uomo, il quale, anche nell’esperienza quotidiana della malattia, può compiere un cammino di crescita. Un primo spunto ci verrà dall’esperienza di Maria Luisa Cito, insegnante e membro della Comunità di Sant’Egidio, con gli anziani. Un secondo approfondimento verrà da Arianna Sarcina, psicologa dell’associazione iSemprevivi, che metterà a fuoco il disagio degli adolescenti, che sempre più spesso manifestano una fatica psicologica. Da ultimo, la dottoressa Gaia Jacchetti, responsabile dell’ambulatorio medico della Casa della Carità ci parlerà di tutti gli ambiti della marginalità in cui la vita sana è importante, ma deve essere compresa nella totalità della persona.
Qual è la tua reazione?






