Le 10 città dove si mangia meglio al mondo nel 2025: nessuna italiana nella classifica

C’è chi viaggia per ammirare monumenti e chi per scattare foto mozzafiato. Ma sempre più persone scelgono una meta in base a ciò che si può… assaggiare. Il turismo gastronomico è ormai una delle tendenze più forti degli ultimi anni: un modo per scoprire la cultura di un Paese partendo dai suoi sapori, dalle sue ricette e dai profumi che invadono i mercati e le strade.
Ogni città ha un’anima culinaria che la rende unica, un mix di storia e gusto che conquista i viaggiatori. E così, anche quest’anno, la rivista Condé Nast Traveller ha chiesto ai propri lettori di votare le migliori città al mondo per il cibonei Readers’ Choice Awards 2025.
Il risultato? Una classifica sorprendente, che lascia fuori l’Italia — regina indiscussa della buona tavola — ma che premia dieci destinazioni dove la cucina è un’esperienza culturale, emozionale e sensoriale a tutto tondo.
Tokyo, la capitale mondiale del gusto
Al primo posto si conferma Tokyo, che anche nel 2025 si guadagna lo scettro di città dove si mangia meglio al mondo.
Qui la cucina è una forma d’arte, un rituale fatto di gesti precisi, estetica e rispetto della materia prima. Dai mercati del pesce alle izakaya (le tipiche taverne giapponesi), dai ristoranti stellati alle minuscole osterie a gestione familiare, ogni piatto racconta una storia.
Il segreto del successo di Tokyo è la perfezione del dettaglio: un semplice sushi diventa un’esperienza quasi spirituale, un ramen è preparato con ore di cura e dedizione. E non si tratta solo di cucina giapponese — la capitale offre anche ristoranti internazionali di altissimo livello, rendendola una delle città con più stelle Michelin al mondo.
Santa Fe, dove il sapore è cultura
Al secondo posto, ecco la grande sorpresa dell’anno: Santa Fe, nel cuore del New Mexico.
Questa città, spesso sottovalutata nei circuiti turistici tradizionali, è una vera scoperta per chi ama i sapori decisi e autentici.
Le strade profumano di carne arrostita e peperoncino, simboli della cucina del Sudovest americano. La tradizione locale mescola ingredienti nativi, influenze spagnole e messicane, in un connubio unico che racconta secoli di storia.
Qui ogni piatto è identità: le enchiladas, il chile verde e il cornbread non sono solo cibo, ma simboli di orgoglio culturale. Santa Fe si è imposta grazie alla sua capacità di valorizzare le ricette tradizionali e reinterpretarle con creatività contemporanea.
Madrid, il trionfo della convivialità
Sul terzo gradino del podio troviamo Madrid, che conquista il cuore dei lettori di Condé Nast con la sua cucina calorosa e conviviale.
La capitale spagnola è il regno delle tapas: piccoli assaggi che permettono di gustare più piatti in un solo pasto, spesso accompagnati da un bicchiere di vino o da una caña, la birra bionda tipica.
Tra i simboli gastronomici ci sono il jamón ibérico, le croquetas e naturalmente i churros con cioccolato, la colazione dolce più amata dai madrileni. Madrid incarna perfettamente l’idea di un cibo che unisce, che invita alla condivisione e al piacere di stare insieme.
Chiang Mai, il cuore speziato della Thailandia

Al quarto posto troviamo Chiang Mai, una delle mete più affascinanti e autentiche della Thailandia del Nord.
Qui la cucina è un’esplosione di sapori: piccante, dolce, acido e salato si mescolano in un equilibrio perfetto. Il khao soi, zuppa di noodle al curry con latte di cocco, è uno dei piatti più iconici, insieme al sai oua, la salsiccia di maiale aromatizzata con erbe locali.
Mangiare a Chiang Mai significa vivere un’esperienza multisensoriale: i mercati notturni brulicano di bancarelle dove si cucinano piatti al momento, tra profumi intensi e sorrisi sinceri.
Quito, tra tradizione e mercati colorati
Al quinto posto si posiziona Quito, capitale dell’Ecuador, una destinazione che sorprende per la sua ricchezza gastronomica.
I mercati locali sono un vero spettacolo di colori e aromi: banane, papaye, avocado e frutti tropicali di ogni tipo si mescolano alle spezie e ai piatti della tradizione andina.
Da non perdere le empanadas e i llapingachos, morbide frittelle di patate ripiene di formaggio e servite con salsa di arachidi.
A Quito la cucina è anche un modo per scoprire l’anima del Paese: semplice, genuina, profondamente legata alla terra.
Città del Capo, il melting pot del gusto
Sesta in classifica, Città del Capo è il simbolo della fusione culturale che caratterizza il Sudafrica.
Qui la tavola è un incontro tra influenze olandesi, malesi e indiane, in un mix che ha dato vita a piatti iconici come il bobotie (uno sformato speziato di carne tritata) e i samosa sudafricani.
La cultura del cibo è parte integrante dell’identità locale: cucinare è un atto d’amore, un modo per tramandare la memoria collettiva e accogliere chi arriva da lontano.
Lisbona, dolce tentazione portoghese
Settimo posto per Lisbona, la città dei pastéis de nata, le celebri tortine di pasta sfoglia e crema che creano dipendenza al primo morso.
Ma la capitale portoghese è molto di più: pesce freschissimo, sardine grigliate, baccalà in mille versioni e vini dal carattere deciso.
Mangiare a Lisbona significa vivere la città attraverso i suoi quartieri, dalle taverne del Bairro Alto ai ristorantini affacciati sul Tago.
San Sebastián, la capitale gourmet dei Paesi Baschi
Ottava classificata, San Sebastián è una delle mete più rinomate d’Europa per chi ama l’alta cucina.
La città detiene il record di ristoranti stellati pro capite e vanta una tradizione gastronomica che fonde raffinatezza e autenticità.
Qui nascono i pintxos, piccoli assaggi che si gustano nei bar accompagnati da un bicchiere di vino locale.
Ogni boccone è un concentrato di creatività e passione: San Sebastián è il luogo dove il cibo diventa arte.
Palma e New York chiudono la classifica
In nona posizione troviamo Palma di Maiorca, che conquista i lettori con la sua cucina mediterranea fresca e semplice, fatta di olio d’oliva, pesce, agrumi e pane croccante.
Chiude la top 10 New York, l’icona mondiale della diversità gastronomica. Nella Grande Mela si può mangiare letteralmente di tutto: dalla pizza napoletana ai dumpling cinesi, dagli hot dog ai ristoranti stellati.
New York è il simbolo della globalizzazione del gusto: ogni quartiere racconta una cultura attraverso il cibo.
La classifica dei primi 10 classificati 2025 – Le città dove si mangia meglio al mondo
- Tokyo
- Santa Fe
- Madrid
- Chiang Mai
- Quito
- Città del Capo
- Lisbona
- San Sebastián
- Palma
- New York
E l’Italia? Fuori dalla top 10, ma non dal cuore dei buongustai
Sorprende — e un po’ dispiace — vedere che nessuna città italiana è riuscita a entrare nella classifica di quest’anno, dopo che nel 2024 Roma e Firenze si erano guadagnate rispettivamente il settimo e quarto posto.
Tuttavia, l’Italia resta una destinazione imprescindibile per chi ama la buona tavola: dai vicoli di Napoli ai ristoranti stellati di Milano, passando per le trattorie toscane e i mercati siciliani, ogni regione custodisce un patrimonio gastronomico unico.
Forse è proprio questo il punto: il nostro Paese è un intero menù da gustare, non solo una città da classificare.
L'articolo Le 10 città dove si mangia meglio al mondo nel 2025: nessuna italiana nella classifica proviene da Blitz quotidiano.
Qual è la tua reazione?






