Brigitte Bardot ricoverata: la paladina degli animali è in gravi condizioni

Brigitte Bardot è stata ricoverata in ospedale: la paladina degli animali si trova in gravi condizioni di salute. 

Considerata la paladina degli animali, Brigitte Bardot ha combattuto migliaia di battaglie per difendere e tutelare la fauna selvatica e i pet domestici. Ora, l’icona del cinema e della moda sta affrontando una battaglia ben più difficile: quella contro la malattia. ‘icona del cinema francese, Brigitte Bardot, è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico a causa di una grave malattia. Sebbene non vi siano comunicazioni ufficiali da parte del suo entourage, i sanitari hanno definito le sue condizioni post-operatorie come «preoccupanti».

La battaglia contro la malattia della paladina degli animali Brigitte Bardot: come sta l’ex modella e attrice

L’attrice e attivista 91enne è ricoverata da tre settimane in un ospedale privato a Tolone. Nonostante un delicato intervento, resta viva la speranza di un miglioramento.

Nata nel 1934, Brigitte Bardot è stata una protagonista indiscussa della scena cinematografica mondiale negli anni ’50 e ’60, diventando un’icona di una nuova femminilità emancipata. L’attrice e attivista, che ha compiuto 91 anni il 28 settembre, è ricoverata da tre settimane in una struttura privata a Tolone, nel sud della Francia. Tuttavia, il decorso post-operatorio sembrerebbe procedere con cauta positività, alimentando la speranza di un miglioramento che le permetterebbe di fare ritorno a casa, nella sua residenza di Saint-Tropez, nei prossimi giorni. Speranza poi trasformatasi in realtà.

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La sua carriera cinematografica ha visto il suo apice nel 1973, ben prima dei quarant’anni. Da quel momento, l’attrice e modella ha dedicato la sua vita interamente alla causa animalista. Le prime battaglie le ha combattute sin da giovane. Già a 28 anni, denunciò pubblicamente la macellazione senza stordimento dei bovini, un intervento che portò a una modifica delle normative francesi ed europee. Nel 1977, raggiunse in elicottero il lastrone di ghiaccio Blanc-Sablon in Canada per protestare contro la caccia alle foche. Le sue foto con un cucciolo di foca ebbero un impatto mediatico globale.

Nel 1986 ha fondato la «Fondation Brigitte Bardot» a Saint-Tropez. Riconosciuta di “pubblica utilità” nel 1992, la Fondazione si impegna attivamente su diversi fronti: lotta alla caccia (terrestre e marina), contrasto allo sfruttamento degli animali (utilizzati nei circhi, allevati e uccisi per le loro pellicce nel campo della moda, sfruttati come cavie da laboratorio per la ricerca), campagne contro il fois gras e l’ippofagia, difesa contro l’abbandono, e promozione di adozioni e sterilizzazioni. Della Fondazione il Dalai Lama è divenuto membro onorario nel 1995.

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Bardot è stata dimessa dall’ospedale dopo l’operazione. La diva, che vive nella sua storica residenza di La Madrague a Saint-Tropez, si sta ora riposando e ha chiesto il rispetto della sua privacy. Lo ha reso noto il suo ufficio stampa in un comunicato trasmesso all’Afp, rassicurando sulle sue condizioni di salute. “Non risponderà ad alcuna sollecitazione per interviste o altro“, si legge nella nota. Bardot ha comunque voluto ringraziare “tutti coloro che si sono preoccupati per la sua salute” e ha espresso gratitudine all’équipe medica che l’ha assistita durante il ricovero.

La leggenda del cinema francese, da sempre schiva rispetto alla vita pubblica, continua così a difendere la propria riservatezza anche davanti all’attenzione mediatica legata alla sua salute. Oggi vive in una sorta di isolamento volontario tra le sue due proprietà, La Madrague e La Garrigue, immersa nella natura e circondata dai suoi animali. In una recente intervista a BfmTv, aveva dichiarato: “Vivo come una contadina, senza cellulare né computer, in mezzo a pecore, maiali, cani, gatti, un asino e una piccola pony”.

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Con le sue battaglie, Brigitte Bardot ha contribuito a diffondere l’idea che gli animali sono esseri senzienti e in quanto tali provano gli stessi sentimenti degli esseri umani. Del resto, proprio sulla base di queste idee, in molti Paesi del mondo si sta procedendo a sostanziali modifiche del Codice civile per riconoscere legalmente gli animali come esseri senzienti. Tenerli reclusi all’interno di gabbie, negli zoo o nei parchi acquatici lede i loro diritti alla vita e alla libertà. (di Elisabetta Guglielmi)

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