Miocardite silente, Campus Biomedico lancia progetto per arrivare a diagnosi precoce

Settembre 30, 2025 - 15:30
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Miocardite silente, Campus Biomedico lancia progetto per arrivare a diagnosi precoce

Il progetto del Campus Bio-medico nasce dalla vicenda di Marco Mascarucci, scomparso improvvisamente il 16 giugno dello scorso anno a causa di un’infiammazione cardiaca silente. Obiettivo arrivare all’identificazione dei parametri ecocardiografici più efficaci per riconoscere tempestivamente questa patologia

Le malattie cardiovascolari fanno registrare circa 18 milioni di vittime l’anno a livello globale, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità. Solo in Italia, stando agli ultimi dati Istat relativi al 2022, i decessi sono oltre 220mila: più di 600 al giorno. Quasi 1 persona su 3 nel nostro Paese ha perso la vita per una patologia che colpisce il cuore. Le malattie cardiovascolari rappresentano infatti la prima causa di morte degli italiani.

Tra queste, la miocardite è tra le condizioni più insidiose, spesso responsabile di arresti cardiaci improvvisi nei giovani adulti e persino negli atleti, perché agisce in silenzio, senza alcun sintomo evidente. Ed è proprio un’infezione virale non riconosciuta in tempo che ha portato via a soli 36 anni Marco Mascarucci, la cui storia è oggi al centro di un nuovo progetto di ricerca promosso dalla Fondazione Policlinico universitario Campus Bio-Medico di Roma. Marco è scomparso improvvisamente il 16 giugno dello scorso anno a causa di un’infiammazione cardiaca silente, senza che vi siano stati prima campanelli d’allarme, spiegano dal policlinico. Designer in uno studio di architettura e appassionato del proprio lavoro, conduceva una vita normalissima, circondato dagli affetti e dagli amici. Il giorno in cui è mancato era a casa e si era sentito con la famiglia fino a pochi minuti prima. La sua storia ricorda quanto queste patologie possano colpire senza preavviso e quanto sia urgente disporre di strumenti capaci di riconoscerle in anticipo.

Migliorare le capacità di diagnosi precoce della miocardite

Lo studio del Campus BioMedico nasce con l’obiettivo di migliorare la capacità di diagnosi precoce della miocardite silente, in particolare nelle forme post-virali. Coordinato da Gian Paolo Ussia, direttore dell’Unità operativa complessa di Emodinamica della Fondazione, il progetto prevede il finanziamento di una borsa di studio riservata a un giovane ricercatore che lavori per 12 mesi all’identificazione dei parametri ecocardiografici più efficaci per riconoscere tempestivamente questa patologia – con particolare attenzione al global longitudinal strain (Gls), allo strain del ventricolo destro (Vd) e all’imaging tridimensionale – e per prevenire così la morte cardiaca improvvisa.

Si tratta di criteri avanzati in grado di evidenziare disfunzioni con maggiore sensibilità rispetto a misurazioni standard. «Questa iniziativa – afferma Paolo Sormani, amministratore delegato e direttore generale del Policlinico Campus Bio-Medico – nasce da una storia personale che ci ha toccato profondamente, ma che vogliamo tradurre in un impegno concreto per la ricerca e la prevenzione. Grazie anche al fondamentale supporto della famiglia di Marco, con questo progetto possiamo dare il via a un nuovo studio clinico con un obiettivo preciso: individuare i segni della miocardite nei giovani adulti prima che sia troppo tardi. È un’iniziativa che riflette la volontà del nostro policlinico di fare passi avanti nella ricerca medica e che vuole trasformare la memoria di Marco in una possibilità reale di salvare altre vite».

Cos’è la miocardite

«La miocardite è un’infiammazione del muscolo cardiaco che può manifestarsi con sintomi variabili, da lievi fino a condizioni potenzialmente letali – illustra Gian Paolo Ussia, direttore dell’Unità operativa complessa di Emodinamica del Policlinico Campus Bio-Medico – Nei giovani adulti, soprattutto nei soggetti di sesso maschile, la miocardite è una causa significativa di morte improvvisa, spesso in assenza di sintomi evidenti. Per prevenire queste complicanze, è fondamentale una diagnosi precoce. I sintomi più comuni includono dolore toracico, affaticamento, palpitazioni e difficoltà respiratorie, spesso preceduti da un’infezione virale o simil-influenzale. Nelle forme subcliniche può presentarsi con sintomi lievi o del tutto assenti, rendendo difficile una diagnosi precoce. Con questo progetto di studio vogliamo colmare questo gap, proponendo un percorso sostenibile e mirato, capace di intercettare precocemente i soggetti a rischio anche quando gli esami tradizionali non evidenziano alcuna anomalia».

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