Omicidio Serena Mollicone, 24 testi e consulenti in appello bis
Nel nuovo processo per l’omicidio di Serena Mollicone la Corte d’Assise d’Appello di Roma ha deciso di ammettere 24 persone, tra testimoni e consulenti tecnici. Un numero particolarmente elevato che ha suscitato tra le parti alcune perplessità trattandosi di un processo scaturito da un rinvio della Corte di Cassazione che aveva chiesto di motivare in maniera più approfondita l’assoluzione nei confronti della famiglia Mottola.
L’obiettivo della terza sezione, presieduta dal giudice Galileo D’Agostino, è quello di approfondire ogni elemento utile a chiarire se la giovane entrò davvero nella caserma dei carabinieri di Arce il 1° giugno 2001. Tuttavia, si prospetta di fatto un processo molto lungo. L’elenco dei testimoni ammessi comprende numerosi civili e diversi appartenenti o ex appartenenti all’Arma dei Carabinieri, tra cui Pietro Caprio, Giuseppe D’Ammasso, Sonia Da Fonseca, Gaetano Evangelista, Massimiliano Gemma, Marco Malnati, Pasquale Simone, Marco Sperati e Anna Rita Torriero, oltre ai carabinieri Ernesto Venticinque, Francesco Suprano, Vincenzo Quatrale, Rosario Casamassima e Anna Teresa Magnante. Inoltre si aggiunge l’ammissione di un numero significativo di esperti e consulenti tecnici, dove figurano Cristina Cattaneo, Ernesto D’Aloja, Paola Magni, Elena Pilli, Remo Sala, Carmelo Lavorino, Giorgio Bolino, Pio Di Milla, Mario Dell’Orio e Laura Ricci. Professionisti con competenze diverse, che saranno chiamati a esprimersi su aspetti medico-legali, biologici e dinamici, già espressi negli altri gradi di giudizio. Le difese hanno infatti già chiesto che gli esperti vengano sentiti con modalità che garantiscano un confronto tecnico chiaro e trasparente.
Parallelamente alla scelta di ampliare in modo considerevole il numero dei testi ammessi, la Corte ha invece escluso la possibilità per Maria Tuzi e per il fratello Fabio, di costituirsi parte civile. La figlia del brigadiere Santino Tuzi, che rilasciò una dichiarazione ritenuta attendibile sulla presenza di Serena in caserma prima di togliersi la vita, rimarrà fuori dal processo.
Nel frattempo, la Corte ha disposto l’acquisizione di due intercettazioni del 2008, una ambientale del 28 settembre e una telefonica del 10 ottobre, riguardanti conversazioni tra Sonia Da Fonseca ed Ernesto Venticinque. Le registrazioni, conservate su audiocassetta, saranno trascritte da un perito e aggiungeranno ulteriore materiale all’istruttoria. Resta aperta anche la questione dell’ammaccatura sulla porta della caserma, che Franco Mottola ha attribuito a un pugno sferrato durante un litigio con il figlio, mentre la superperizia medico-legale di Cristina Cattaneo la ritiene compatibile con la frattura e la ferita rilevate sul cranio e sulla testa di Serena. Su questo punto i giudici hanno rinviato la valutazione a una fase successiva del dibattimento. La prossima udienza è fissata per il 17 dicembre 2025, quando verranno ascoltati gli investigatori che svolsero le indagini.
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