Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano: la prepotenza politica non può essere normalizzata

Settembre 21, 2025 - 05:00
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Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano: la prepotenza politica non può essere normalizzata

Riceviamo e pubblichiamo

Dalle notizie che circolano sulla stampa vedo che si sta cercando di normalizzare qualcosa che non è affatto normale: la nomina del Sindaco di Terricciola (Pisa), senza nessuna competenza di aree protette, a presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Che lo si faccia alla chetichella, con riunioni riservate e semi-segrete, in piena campagna elettorale e ignorando che siamo nel bel mezzo di uno scontro politico e istituzionale tra governo, regione e Comunità del Parco, è abbastanza grave, soprattutto se a farlo è chi si era dichiarato finora fieramente contrario all’ipotesi Arcenni.
E’ chiara la difficoltà politica di chi vuole cercare di normalizzazione un’operazione colonialista ed è abbastanza sconcertante che ora a dire che il Parco non si tocca e che è una risorsa economica e turistica siano le forze politiche che fino a ieri erano contro il Parco Nazionale e che ora vogliono occuparne ogni incarico, coloro che urlavano “l’Elba agli elbani” e ora sponsorizzano l’imposizione di un uomo di partito solo perché fedelissimo del maggior partito di governo a Roma e di esponenti dell’opposizione a Firenze.
Anche chi ha promosso questa occupazione politica del Parco sa bene che è ingiustificabile, per questo ha prima tentato, tenendo un profilo bassissimo, tacendo, di far sparire l’argomento dal dibattito politico-istituzionale e ora sta provando a tranquillizzare con le solite promesse pre-elettorali le categorie economiche, cercando di far ingoiare così un indigeribile rospo politico e rifiutando nel contempo il confronto politico e istituzionale, cercando di dare una patina di partecipazione postuma a un’imposizione politica brutale, fatta addirittura sulla testa di candidati locali di centro-destra, a volte in maniera umiliante fino alla cattiveria.
Va ricordato che, se non l’avesse denunciata e rivelata Sinistra Italiana AVS, questa operazione neocolonialista sarebbe probabilmente passata senza colpo ferire. Ora, per paura di perdere voti, chi l’ha promossa, voluta e imposta, vuole mettere la sordina politica-elettorale a un atto di una gravità istituzionale inaudita.
Le elezioni regionali devono e possono essere l’occasione per discutere della crisi delle Aree Protette, della fine della loro spinta propulsiva a livello regionale e nazionale, si sta cercando invece di ridurre tutto a occupazione e imposizione politica. Alleanza Verdi Sinistra farà di tutto perché questo non succeda, perché la Regione Toscana metta in atto davvero e con molta più convinzione le misure per contrastare questa spregiudicata e ingiustificabile manovra politica.
Mentre l’emergenza ungulati si fa sempre più acuta e occorre dotarsi di un piano e di regolamenti efficaci e moderni, che accolgano le nuove direttive europee su natura e biodiversità e i nuovi parametri della Convention on Biological Diversity Onu adottati anche dall’Italia, Il Parco Nazionale deve e può essere amministrato da persone competenti che rappresentino chi vive nell’Arcipelago Toscano e abbiano consapevolezza delle sfide locali e globali che abbiamo di fronte.
Chi si arrende all’imposizione politica romano-pistoiese, chi la giustifica e la sponsorizza, non fa un buon servizio al Parco Nazionale, alle nostre Isole, alla nostra natura, alla nostra biodiversità e alla nostra economia.
Umberto Mazzantini
Candidato di Alleanza Verdi Sinistra alle Elezioni Regionali del 12 e 13 ottobre

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