Sistemi di accumulo: in Italia rallentano le installazioni residenziali

Settembre 25, 2025 - 13:00
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Sistemi di accumulo: in Italia rallentano le installazioni residenziali
sistemi di accumulo

Dai dati dell’analisi dell’Osservatorio Sistemi di Accumulo di Anie Rinnovabili, nel secondo trimestre 2025, emerge che il mercato italiano mostra segnali di ripresa grazie ai grandi impianti, mentre i segmenti residenziale e commerciale-industriale risentono della fine degli incentivi

Nel primo semestre 2025, il settore dei sistemi di accumulo elettrochimico ha vissuto una fase di forte polarizzazione. A fronte di un calo nel numero complessivo di installazioni (-39% rispetto al 2024), la potenza installata è cresciuta del 9% e la capacità del 27%.

Ciò riflette il progressivo spostamento del mercato verso progetti di grande taglia, in particolare utility scale, capaci di incidere sulla sicurezza e sulla flessibilità del sistema elettrico nazionale.

La frenata del residenziale e del comparto industriale

Il segmento residenziale, costituito prevalentemente da batterie abbinate a impianti fotovoltaici sotto i 20 kWh, registra un calo del 30% nelle installazioni e del 31% nella capacità.

Analogamente, il comparto commerciale e industriale (C&I) segna un arretramento del 44% per numero di impianti e del 28% per capacità. La fine del Superbonus e la riduzione delle detrazioni fiscali hanno pesato notevolmente, mentre le nuove misure di supporto – Reddito Energetico, Cacer e Piano Transizione 5.0 – non hanno ancora espresso piena efficacia.

Al contrario, il comparto utility scale (1-10 MWh) cresce in modo significativo, con un +600% di installazioni e incrementi del 129% in potenza e del 56% in capacità.

Ancora più rilevante l’andamento del large utility scale (oltre 10 MWh), che registra +150% di installazioni, +138% di potenza e +151% di capacità. Questi progetti beneficiano dei meccanismi Fast Reserve e Capacity Market e, in prospettiva, del nuovo strumento Macse, che dal 30 settembre 2025 assegnerà 10 GWh di capacità di accumulo suddivisi su base territoriale.

Innovazioni contrattuali e modelli di business

La vitalità del mercato dei sistemi di accumulo di energia a batteria (Bess) si riflette anche nell’adozione di strumenti finanziari innovativi.

È il caso del contratto di tolling, già impiegato per un impianto da 250 MW con entrata in esercizio nel 2027: il proprietario mantiene il controllo dell’infrastruttura, ma delega a un operatore specializzato le decisioni di carica e scarica, ricevendo in cambio un corrispettivo fisso o variabile.

Rimangono tuttavia criticità regolatorie. Le nuove linee guida antincendio del dicembre 2024 hanno rallentato diversi progetti, mancando un regime transitorio. Altre fonti di instabilità derivano dal Testo Unico Fer, ancora in fase di revisione, e dal Dl Energia, atteso per risolvere il nodo della saturazione virtuale.

Anie sollecita l’applicazione del principio made in Eu anche ai sistemi di accumulo, in linea con il Net Zero Industry Act, per rafforzare la filiera europea ed evitare la dipendenza da tecnologie extra-Ue.

Dati cumulati e distribuzione territoriale

A giugno 2025 in Italia risultano complessivamente installati 815.161 sistemi di accumulo, per una potenza di 6.750 MW e una capacità di 16.411 MWh, quasi totalmente basati su tecnologia al litio (99,7%).

La Lombardia guida per numero di impianti (139.826) con 902 MW di potenza, mentre la Sardegna eccelle per capacità (2.663 MWh), grazie a progetti stand alone di grande taglia; infine, il Piemonte presenta un mix equilibrato con 1.809 MWh di capacità.

La quasi totalità degli accumuli (92%) si colloca nella fascia <20 kWh e il 99,9% è associata a impianti fotovoltaici, di cui il 98,8% residenziali.

Il trimestre appena concluso conferma la transizione del mercato verso infrastrutture di scala maggiore, indispensabili per garantire stabilità al sistema elettrico e valorizzare la produzione rinnovabile attraverso il time shifting.

Tuttavia, il comparto residenziale e quello C&I necessitano di politiche stabili e di lungo periodo per recuperare la dinamicità perduta e mantenere un ruolo di diffusione capillare delle tecnologie di accumulo (qui trovate un approfondimento con i dati effettivi del periodo).

Crediti immagine: Depositphotos

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