Peter Pan, Incubo nell’isola che non c’è – Recensione della nuova fiaba horrorificata del Poohniverse


C'è poco da girarci intorno: sono partito con i peggiori pregiudizi, prima della visione di "Peter Pan - Incubo nell'isola che non c'è" . Consapevole che fa parte del filone Poohniverse, ossia la rivisitazione in chiave horror di moltissime fiabe o personaggi fantastici dei cartoni animati della nostra infanzia, non avevo dato mai nemmeno le proverbiali 2 lire al cinematic universe... ma ora so che mi sbagliavo.
Il Twisted Childhood Universe e la saga Poohniverse
Il Twisted Childhood Universe (TCU), nome tecnico del Poohniverse, è infatti una serie di film - al momento siamo a 4 - che condividono una natura da slasher horror indie. Ricordo ancora, all'uscita del primo film, Winnie-the-Pooh: Blood and Honey, che una buona fetta di pubblico - non quello pagante, ma quello che urla nei social, essenzialmente il "non-pubblico" - era rimasta abbastanza irretita, con una serie di commenti e reazioni viscerali che posso sintetizzare con l'hashtag #machicipensaaibambini. Nonostante il - o forse proprio grazie al - brusio di una frangia social che vive di rage baiting, Winnie-the-Pooh: Blood and Honey incontro un enorme successo a livello di incassi al cinema: con 100mila dollari di budget, infatti, la Jagged Edge Productions si è ritrovata con 7 milioni in mano. Con il successo del film arrivo anche la conferma che altre fiabe erano in corso di rivisitazione e che, presto o tardi, queste avrebbero condiviso un film crossover. Da allora, al ritmo di quasi uno all'anno, la Jagged Edge Productions ha prodotto il sequel di Winnie-the-Pooh, il film su Bambi ("Bambi: The Reckoning") e, infine, proprio "Peter Pan - Incubo nell'isola che non c'è" , uscito nel Febbraio di quest'anno. Con un investimento collettivo di circa 1 milione di dollari per la produzione dei 4 film, Jagged Edge Productions e il TCU in generale hanno in banca qualcosa come 17 milioni di dollari. [caption id="attachment_1109126" align="aligncenter" width="1200"]
Trama di Peter Pan - Incubo nell'isola che non c'è
"Quindici anni fa, Peter Pan lavorava in un circo a tema fantasy chiamato “Neverland”, dove si esibiva come mimo per molti bambini. Dopo uno spettacolo, Peter tenta di rapire il tredicenne James nella sua casa per portarlo a Neverland. La madre di James, Roxy, cerca di impedire a Peter di portarlo via, ma viene uccisa dopo una lotta in cui mutila il volto di Peter mentre lui rapisce suo figlio. Ai giorni nostri, i fratelli Wendy e Michael Darling vivono in una complessa dinamica familiare con i loro genitori John e Mary, quest'ultima lavora come ipnoterapeuta nella vicina città di Ashdown. Come regalo di compleanno a sorpresa, Michael riceve una bicicletta e Wendy lo accompagna a scuola, promettendogli di venirlo a prendere più tardi. Lei si distrae mentre parla con il suo ragazzo e non si accorge quando Michael se ne va con la sua bicicletta. Michael attraversa il bosco e Peter alla fine lo rapisce. Dopo il rapimento di Michael, Wendy dovrà tirarsi su le maniche e trovare suo fratello, trovandosi inevitabilmente a scontrarsi con Peter e con l'enigmatica Campanellino." [caption id="attachment_1109127" align="aligncenter" width="1200"]
Personaggi principali e performance attoriali
Anche il Peter Pan di Martin Portlock risulta finto, nei primi momenti, quasi una versione caricaturale a metà fra il pagliaccio di IT e il Joker di Ledger, ma tutte queste impressioni, per qualche motivo, sfumano non appena il film si rivela lo slasher movie indie che ha diritto di essere. Gli scopi di uno slasher sono primariamente 2: buon gore e buona costruzione della tensione. "Peter Pan - Incubo nell'isola che non c'è" non riesce benissimo nel secondo, ma è molto capace nel primo. Diverse scene, infatti, pur collegate da un editing abbastanza inefficace e che sminuisce leggermente la pellicola, montano bene il terrore di un rapimento, sia per la vittima che per chi ci sta intorno (colpevoli e vittime). Si tende anche un po' troppo al "non lo famo ma lo dimo", ma credo sia da identificarsi nella relativa natura indie della produzione. Peter, in una svolta narrativa che trovo super interessante proprio vista la vicinanza coesiva al Peter Pan originale - sì fantastico ma che non è troppo distante da letture ben più inquietanti delle avventure dei Bimbi Sperduti - è qui un killer, un rapitore di bambini e, in generale, un personaggio molto più pericoloso che affascinante. Nel distanziarsi da un villain "giustificabile", "Peter Pan - Incubo nell'isola che non c'è" delinea Pan come un puro cattivo. [caption id="attachment_1109125" align="aligncenter" width="1200"]
Stile visivo, regia e tensione narrativa
Un altro spunto narrativo interessante, che però si risolve in un nulla di fatto, è che molti dei bambini rapiti sembrano avere disforia di genere o appartenere allo spettro LGBTQ: ero davvero incuriosito da questo fil rouge, ma ho visto un pattern dove non ce n'era davvero uno, quindi non punirò troppo il film per delle mie aspettative. Un personaggio interessante di "Peter Pan - Incubo nell'isola che non c'è", giusto per rimanere in argomento, è Campanellino. Lei non è, infatti, che un bambino rapito decenni prima quanto Peter era ancora giovanissimo e alle sue prime esperienze criminali, ma è sottinteso il fatto che, dopo aver scoperto che il bambino si era sempre sentita una bambina, Peter non le abbia voluto regalare "l'isola che non c'è". Lui stesso ammette, in un punto del film, che "le bambine non vanno all'isola che non c'è". L'attrice che interpreta la Campanellino adulta è Kit Green, un'attrice transgender che non conoscevo ma che è davvero bravissima nella parte di una donna, ormai adulta, intrappolata nel mondo di Peter a causa della dipendenza da droghe che Peter stesso le procura (dell'eroina, qui mascherata - volutamente non troppo bene - come "Polvere di Fata"). [caption id="attachment_1109124" align="aligncenter" width="1200"]
Qualità tecnica del Blu-ray e tracce audio
A livello visivo, "Peter Pan - Incubo nell'isola che non c'è" è fra le tracce video più definite alle quali ho potuto assistere di recente: il 2160p di definizione si vede davvero tutto, e l'aspect ratio 2.40:1 riempie lo schermo e immerge nell'orrore delle immagini. Le tracce audio sono italiano, inglese e tedesco, tutte in 5.1 DTS-HD Master Audio ma, nuovamente, manca la traccia audio in inglese. Presente quella in italiano e quella in tedesco. Nella versione bluray (quella che ti ho appena descritto è la versione 4K Ultra HD) rimagono i 23.976fps ma ci si sposta sui più tradizionali 1080p. È una definizione "ancora in grado di difendersi", ma non vedo perché non approfittare, nelle poche volte in cui succede, di una traccia video maggiore nello stesso pacchetto. [caption id="attachment_1109123" align="aligncenter" width="1167"]
Contenuti extra e note sul Blu-ray
I contenuti extra includono un "Making of", e le interviste a Martin Portlock (Peter Pan), Kierston Wareing (Roxy) e agli addetti a Makeup ed Effetti Speciali, Shaune Harrison e Paula Anne Booker Harrison; altri extra sono scene tagliatae, audizioni e dietro le quinte. Purtroppo la qualità del Making Of non si riflette su tutti gli altri contenuti: le interviste in particolare sono ridondanti rispetto a quanto mostrato nel Making Of e addirittura una delle interviste dura un minuto ed è girata in un bagno - di scena, per dio - con tanto di interruzione dell'intervista da parte di un membro della crew e relativa incazzatura dell'intervistatrice. Non pretendo un editing da oscar su dei contenuti extra, ma così sembra davvero qualcosa di meno che amatoriale. Di altissimo livello e contributo, invece, le audizioni, in particolare quella della Placito e di Portlock. Vorrei più edizioni bluray o 4K UHD mostrassero contenuti così, sia per dare più informazioni a chi guarda, sia per mostrare un po' il mestiere dell'attore "vero" a chi eventualmente in quel mondo vorrebbe entrarci. Le scene tagliate sono poco informative e di contorno, e la galleria fotografica è una delle cose più anacronistiche possibili da inserire in un bluray.Conclusioni e impressioni finali
"Peter Pan - Incubo nell'isola che non c'è" è un film che mi ha sorpreso: la sua natura da slasher horror indie si rivela molto velocemente e l'oscurità della storia raccontata è perversamente piacevole, soprattutto conoscendo il già traumatico - nei sottotesti - romanzo di partenza. Il Twisted Childhood Universe - o Poohniverse che si voglia chiamare - ha improvvisamente i tratti di qualcosa di memorabile e, grazie alla possibilità di ingresso che questo film o il prossimo Bambi forniranno, non posso che consigliare a tutte le fan e i fan dell'horror di dare una possibilità a "Peter Pan - Incubo nell'isola che non c'è", anche se avete gli stessi pregiudizi che avevo io, nell'avvicinarmici. [caption id="attachment_1109122" align="aligncenter" width="1200"]
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