Piano Mattei: presentata la seconda edizione dell’Africa Champion Program di Sace

Novembre 19, 2025 - 04:00
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Piano Mattei: presentata la seconda edizione dell’Africa Champion Program di Sace

È stata presentata oggi la seconda edizione di Africa Champion Program, il progetto promosso da Sace ed altri attori partner del Piano Mattei per accompagnare le imprese italiane che vogliono acquisire conoscenze e strumenti per investire in Africa.

Il progetto, promosso da Sace in collaborazione con agenzia Ice, Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), Simest, Confindustria Assafrica & Mediterraneo e Assocamerestero, ha il patrocinio del ministero degli Esteri ed offre formazione specialistica, strumenti di supporto all’export e occasioni di business matching con partner africani.

L’evento di oggi, ospitato presso la sede di Sace a Roma, ha permesso di presentare alle imprese la seconda edizione del programma, che prenderà il via nel 2026. Dopo i saluti di apertura di Michele Pignotti, amministratore delegato di Sace, si sono alternati interventi dedicati alla visione strategica del Piano Mattei e alle nuove traiettorie di collaborazione tra Italia e Africa con Lorenzo Ortona della presidenza del Consiglio dei ministri – Struttura di missione Piano Mattei; Fabio Lobasso del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale; e Valeria Vinci del ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Nell’intervento di apertura Pignotti, da settembre ai vertici di Sace, ha dato una panoramica dei primi risultati del progetto, e più ampiamente del Piano Mattei, lanciato a gennaio del 2024. “Da allora ad oggi Sace ha offerto oltre 3 miliardi di garanzie ad aziende interessate ad espandere la loro attività in Africa, traducibili in 18 miliardi di investimenti che toccano settori diversificati, dall’agricoltura all’energia, dalle infrastrutture all’automotive e alla chimica”, ha evidenziato Pignotti, osservando che intorno alle opportunità africane “c’è un dinamismo molto forte, come prova l’incremento della domanda di garanzie finanziarie” e lo sviluppo dell’export italiano verso il continente. L’ad di Sace ha citato in particolare le esportazioni in Paesi del Nordafrica come Algeria o Marocco, che registrano volumi di export “intorno ai 3 miliardi di euro ciascuno”, ma anche in Senegal, Tanzania, o in Angola. Pignotti ha citato “trend di sviluppo incoraggianti” e osservato che in alcuni casi le esportazioni raggiungono cifre a doppia cifra.

Da parte sua Lorenzo Ortona, coordinatore vicario della Struttura di missione per il Piano Mattei presso la presidenza del Consiglio dei ministri, ha attribuito all’azione italiana alcuni sviluppi utili ad ottimizzare il sostegno finanziario alle imprese. “La collaborazione avviata dall’Italia con la Banca mondiale nel quadro del Piano Mattei per l’Africa ha portato l’istituto di credito ad aprire un ufficio dedicato al settore privato, rendendo più concreta l’attuazione delle iniziative nel continente africano”, ha osservato Ortona, che quindi citato anche la collaborazione avviata con la Banca africana di sviluppo (Afdb) – nell’ambito della quale l’Italia ha stanziato 140 milioni di euro, con un contributo anche degli Emirati Arabi Uniti – e progetti regionali come il Corridoio di Lobito, che “rendono concreta la presenza italiana in Africa”.

Secondo Fabrizio Lobasso, vicedirettore della Direzione generale per la promozione del sistema Paese presso il ministero degli Esteri, l’Italia “ha nel suo Dna un’apertura alla diversità e a valori inclusivi che altri Paesi non hanno”, e il Piano Mattei un’esperienza che “parte con uno stato di coscienza”, nel chiedersi il suo “perché”. L’ex ambasciatore in Sudan ha sostenuto l’efficacia di “una diplomazia ibrida, fatta di un’azione istituzionale e non, dal singolo individuo alle associazioni di categoria”: “ne esce un’orchestra polifonica con qualche voce solista”, ha detto Lobasso, che non dimentica la natura plurale del continente africano – “parliamo di Afriche” – e l’impronta italiana, capace a suo parere di “empatia” e impegno nella formazione.

Il contributo di Mariangela Siciliano, Head of Education & Connects Solutions di Sace, ha illustrato gli obiettivi della seconda edizione del programma, che dopo una soddisfacente prima edizione amplia ora il numero dei partner di progetto, allargando la proposta formativa a beneficio delle imprese con nuovi focus geografici e settoriali e valorizzando il contributo dei diversi attori istituzionali. Nel dettaglio, il programma si articola in due fasi: un percorso formativo di 20 ore, con approfondimenti che esploreranno otto nuove geografie chiave individuate nell’ambito del Piano Mattei — Tanzania, Senegal, Etiopia, Ghana, Angola, Algeria, Marocco e Kenya — e tre focus settoriali strategici ad alto potenziale per l’Italia: agricoltura, energia e infrastrutture. A questo fa seguito una fase di Business Matching dedicata alla creazione di opportunità commerciali tra imprese italiane e controparti africane, organizzate in collaborazione con i partner del progetto e realizzate grazie alle attività di Sace Connect, il programma di Sace dedicato a favorire incontri tra imprese italiane e buyer internazionali.

Nella seconda edizione entrano inoltre nel programma due nuovi moduli: uno dedicato alle collaborazioni multilaterali tra imprese, istituzioni e organizzazioni internazionali in collaborazione con il ministero dell’Economia e delle finanze, e uno con approfondimenti tematici dedicati al tema delle materie prime critiche e al ruolo del continente africano come mercato di crescita e sviluppo per le infrastrutture digitali, realizzato in sinergia con il ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Nel corso della tavola rotonda si sono espressi alcuni rappresentanti dei principali attori del Sistema Paese, che si sono confrontati sul ruolo dell’ecosistema italiano nel rafforzare il partenariato con l’Africa: Michal Ron, Chief Business International Officer Sace; Alessandro Cugno, dirigente Ufficio formazione alle Imprese Ice; Laurent Franciosi, responsabile Sviluppo mercati internazionali di Cdp; Marco Cantalamessa, direttore Strategia e innovazione sostenibile di Simest; Patrizia Mauro, direttore generale di Confindustria Assafrica & Mediterraneo; e Domenico Mauriello, segretario generale di Assocamerestero.

Nelle sue conclusioni Guglielmo Picchi, presidente di Sace, è tornato sul ruolo unico che il continente africano gioca ai nostri tempi. “L’Africa è un continente che vive profonde trasformazioni economiche, sociali e demografiche, con una popolazione in crescita e grandi opportunità che le imprese italiane devono cogliere”, ha dichiarato il presidente di Sace, per il quale l’Africa Champion Program riconferma quest’anno la volontà dell’Italia di attuare “un approccio strategico, sostenibile e di lungo periodo per la crescita delle aziende italiane nel continente africano”. L’esperienza, ha concluso, “ci rende particolarmente orgogliosi poiché rappresenta un modello che rafforza la sinergia tra istituzioni e tessuto imprenditoriale italiano, valorizzando il contributo di ogni attore istituzionale con una visione integrata e sistemica”.

Secondo i dati comunicati oggi, nel 2024 le esportazioni italiane verso il continente africano hanno raggiunto i 20 miliardi di euro, risultando relativamente stabili rispetto all’anno precedente. Di questi, 13,7 miliardi sono stati destinati ai Paesi del Piano Mattei. Tra i principali mercati di destinazione spiccano quelli del Nord Africa — Tunisia, Algeria, Egitto e Marocco (tutti e quattro con export vicino ai 3 miliardi di euro); mentre nell’Africa sub-sahariana, emergono Angola (circa 500 milioni di euro), Costa d’Avorio e Senegal. Nel primo semestre del 2025 si osservano segnali incoraggianti, con esportazioni italiane in crescita verso il Senegal, la Tanzania, con tassi di crescita a due cifre, e il Marocco e l’Algeria.

In questo contesto, l’importanza che l’area riveste è testimoniata dall’impegno di Sace per il supporto a operazioni nel continente dove l’export credit agency italiana è presente con sedi a Johannesburg, Il Cairo e a Rabat: dal 2024, anno di avvio del Piano Mattei, Sace ha rilasciato oltre 3 miliardi di euro di garanzie, consentendo la realizzazione di circa 18 miliardi di euro di investimenti e progetti in Africa. Un impegno concreto che ha coinvolto più di 200 imprese italiane attive in filiere strategiche — dall’agroalimentare all’energia, dalla meccanica strumentale alle infrastrutture, fino all’automotive e alla chimica.

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