Pontida, cori contro i napoletani: “Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta”. Fico: “La Lega deve chiedere scusa”

“Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta…”. Le parole, scandite dalla folla radunata a Pontida durante la manifestazione della Lega, hanno acceso un caso politico immediato. Tra i presenti, i cori sono stati uditi chiaramente, dando l’impressione di un clima di euforia che però ha presto assunto connotati polemici. Le accuse, mosse al partito di Matteo Salvini, parlano di una folla “per manifestarsi razzista e contro i meridionali”.
Il primo ad alzare la voce è stato Piero De Luca, segretario in pectore del Pd campano. “Mentre da una parte la destra accusa in modo strumentale ed inaccettabile il mondo progressista di alimentare tensioni, dall’altra, a Pontida si assiste a un’indecente parata di ignoranza ed intolleranza, alimentata ed amplificata dai vertici della Lega”, ha dichiarato. Ha poi aggiunto: “Frasi riportate sugli organi di stampa come “più spiedo, meno kebab”, e l’abominevole “Napoli è distrutta, Vesuvio erutta” non sono semplici “provocazioni” o “uscite infelici”: sono veri e propri inni all’odio e all’intolleranza, al razzismo culturale e territoriale”.
Le repliche della Lega e del centrodestra
A stretto giro è arrivata la risposta di Gianpiero Zinzi, deputato casertano della Lega. “Il prossimo anno inviteremo l’intera famiglia De Luca a Pontida, così il figlio Piero potrà rendersi conto che la nostra è una festa bellissima, di una comunità politica che da tutta Italia si riunisce attorno al suo segretario Matteo Salvini e alle singole identità territoriali ma con battaglie comuni, a partire da quella per la libertà di esprimere sempre le proprie opinioni”.
Zinzi ha parlato di “opinioni”, difendendo la libertà di espressione e spiegando: “Se fossero venuti quest’anno, si sarebbero resi conto che quelli di cui parla Piero sono cori intonati dai nostri ragazzi tifosi del Napoli e della Campania per Napoli e per la Campania”.
A difesa della Lega si è espresso anche il senatore Gianluca Cantalamessa: “Quello che offende davvero Napoli sono le elemosine e le mancette del reddito di cittadinanza voluto dai 5 Stelle o le politiche clientelari del Pd con cui cerca di trarre potere, e non certo una Lega che, tra l’altro, ha voluto la Zes unica per il Meridione e la misura Resto al Sud”.
Il deputato di Fratelli d’Italia Alfredo Antoniozzi ha definito i cori “fatti da imbecilli che non rappresentano la Lega”, ricordando che “finanche a Salerno, sua città natìa, invocano l’eruzione del Vesuvio”.
Le reazioni di Pd, M5S e Avs
Le spiegazioni non hanno convinto il fronte progressista. Marco Sarracino, deputato Pd, ha parlato di “un vero e proprio festival dell’odio”, denunciando cori e scelte politiche che penalizzano i meridionali. Sergio Costa, vicepresidente della Camera ed esponente M5S, ha rincarato: “I cori razzisti contro Napoli risuonati a Pontida, con slogan vergognosi come “Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta”, rappresentano un attacco inaccettabile alla dignità di una grande città italiana e dei suoi cittadini”.
Roberto Fico, candidato governatore in Campania, ha affermato: “La Lega deve chiedere scusa ai campani”. E in tarda serata Francesco Emilio Borrelli (Avs) ha chiuso con parole durissime: “Gli insulti ai napoletani sono indegni. Peggio gli uomini di Salvini della Campania che sono rimasti in silenzio o hanno applaudito contro la loro terra”.
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