Sardegna sesta regione in Italia per superfici bio

Roma, 1 ott. (askanews) – La Sardegna è la sesta regione in Italia per superficie biologica. “La nostra Isola con oltre 184mila ettari nel 2024, con un aumento del 40% dal 2017 (+5,20% rispetto al 2023), è tra le dieci regioni d’Italia che ha registrato un andamento positivo con un incremento tra il 2023 e il 2024 della superficie vocata a bio di circa il 5%”. Così Andrea Campurra, presidente nazionale della Rete Nazionale dei Distretti Biologici d’Italia e del Distretto Biologico Regionale “Sardegna Bio”.
A guidare la classifica del bio in Italia è la Sicilia, seguita da Puglia, Toscana, Emilia Romagna e Calabria. Rispetto alla superficie agricola totale, la Sardegna ha però solo il 15% della Sau totale in bio, e questo ancora la tiene lontana dall’obiettivo del 25% entro il 2030, che diverse regioni d’Italia hanno invece raggiunto e superato (Valle d’Aosta è al 60%, Toscana al 36%; al 34% la Calabria per citarne alcune) o stanno per superare.
La Sardegna conta 2667 aziende in biologico al 2024: di queste, 1920 si dedicano alla attività di zootecnia, e mentre sono 1514 quelle che portano avanti produzioni vegetali, 2469 praticano in modo esclusivo agricoltura biologica. Nell’isola sarda si contano anche 3 impianti di acquacoltura biologica.
“I numeri riferiscono che nel 2024 in Italia il settore conferma l’andamento positivo – commenta ancora Campurra – Sono aumentati superfici, operatori e consumi interni. Andamenti diversi e non omogenei per le diverse zone d’Italia, ma che vedono la nostra Regione portare avanti una conversione positiva che non si ferma solo ai numeri delle produzioni, ma che è riflessa anche nella sensibilità del consumatore, attento e informato”. Importante il ruolo dei distretti che proprio nella giornata europea del Biologico ha avuto una attenzione particolare: “i distretti sono strumenti territoriali che rappresentano il legante tra produttori e la grande rete nazionale. Con una sempre maggiore partecipazione di giovani al lavoro agricolo in bio – conclude -, i cibi ad alto contenuto di sostenibilità comunicano un nuovo modo di fare attenzione all’ambiente e alla salute. Anche se questo non basta”.
Qual è la tua reazione?






