Scrivere a ChatGPT come su WhatsApp, il risultato è sorprendente

Virgole, punti, maiuscole. Regole sacre della grammatica che ci hanno insegnato fin dalle elementari. Ma quando scriviamo un messaggio veloce al volo, con il telefono che squilla e la riunione che sta per iniziare, chi ha tempo per la punteggiatura?
Ma poi i chatbot AI come ChatGPT o Gemini, hanno davvero bisogno della nostra grammatica perfetta per capirci? O possono interpretare il nostro linguaggio caotico quotidiano esattamente come fa un amico che riceve i nostri messaggi scritti di fretta?
La grammatica “sbagliata” migliora le risposte dei chatbot AI
Per capire quanto la punteggiatura influenzi davvero le risposte dell’AI, basta sottoporre a più chatbot le stesse richieste in due versioni, la prima scritta con una grammatica impeccabile, l’altra come si farebbe in una chat veloce con un amico: niente maiuscole, virgole a caso, abbreviazioni, persino qualche errore di battitura volontario.
Cinque categorie di test, dieci prompt totali: creatività, decisioni quotidiane, scrittura professionale, spiegazioni educative e motivazione personale. Ogni richiesta permette di scoprire se e come la forma influenza la sostanza delle risposte.
1. Esperimento creatività e brainstorming
Ecco il primo prompt: Immagina 5 idee creative per un’attività secondaria per un genitore con 3 figli, poco tempo libero e un background creativo.
Contro: Proponi 5 idee cool per genitore cn 3 figli poco tempo libero e abilità creative
.
Nel test creativo, la differenza è emerge subito, ma non dove ci si aspetterebbe. Entrambe le versioni producono idee valide e fattibili, come corsi online di arte per bambini, vendita di template digitali, consulenze creative serali. Ma il tono? Completamente diverso.
La versione con punteggiatura perfetta ha generato quella che sembra una consulenza aziendale: professionale, strutturata, con passaggi chiari per implementare ogni idea. Sviluppa un portfolio digitale
, identifica il tuo mercato target
, crea un piano di contenuti
. Utile, certo, ma freddo.
La versione scritta male? Ha il tono di un collega che incoraggia durante la pausa caffè. Potresti vendere le tue creazioni online mentre i bambini dormono
, Che ne dici di workshop creativi nel weekend?
. Stesse idee di base, energia completamente diversa. Più accessibile, più umana, stranamente più motivante.
È come se ChatGPT leggesse non solo le parole ma anche l’intenzione dietro il modo di scrivere. Formalità genera formalità. Casualità genera calore.
2. Esperimento decisioni quotidiane
Ho rimandato l’organizzazione dell’armadio, ma devo anche pulire il pavimento della cucina e fare esercizio. Aiutami a decidere cosa fare nella mia ora libera stasera.
Versus: Sto procrastinando x organizzare armadio ma devo anke pulire cucina e fare workout aiutami decidere cosa fare cn 1 ora libera stasera
.
La versione formale produce addirittura un’analisi psicologica: Considera quale attività ti darebbe maggiore soddisfazione mentale
, valuta il tuo livello di energia attuale
, Quale compito incompiuto ti pesa di più psicologicamente?
. Un approccio da terapista cognitivo-comportamentale.
La versione informale? Diretta al punto: Pulisci la cucina, ci metti 20 minuti e poi è fatta. L’armadio può aspettare il weekend quando hai più tempo. Usa i 40 minuti rimasti per un allenamento veloce.
Nessuna filosofia, solo azione pratica.
Anche questa volta, entrambi gli approcci sono validi, ma quello informale sembra capire meglio l’urgenza implicita nel messaggio scritto di fretta. Come se la mancanza di punteggiatura comunicasse: Non ho tempo per pensarci troppo, dimmi solo cosa fare.
3. Esperimento spiegazioni educative
Spiega a un bambino di 10 anni come funziona il Wi-Fi, passo dopo passo, usando un’analogia divertente.
La versione formale produce una metafora elaborata con castelli magici, incantesimi invisibili e messaggeri fatati. Creativa, certamente, ma forse troppo astratta per un bambino che vuole capire davvero.
La versione informale (spiega a bambino 10 anni cm funziona wifi cn analogia divertente
) ha generato un paragone con il sistema postale. Il router è l’ufficio postale, i dati sono lettere, il dispositivo è la tua cassetta della posta. Semplice, concreto, immediatamente comprensibile.
4. Esperimento comunicazione professionale
Il test più rivelatore forse è quello della scrittura professionale. Con il prompt scritto con la grammatica perfetta, ChatGPT produce un testo impeccabile, ma rigido: Gentile Collega, desidero informarla che, a causa di un imprevisto, il mio arrivo alla riunione sarà posticipato di circa 30 minuti. Ringrazio per la comprensione.
Senza punteggiatura? Ciao, volevo avvisarti che arrivo con mezz’ora di ritardo alla riunione di oggi, ci vediamo presto.
Paradossalmente, la versione “scritta male” genera un’email migliore, più calda, più personale, più appropriata al contesto. ChatGPT interpreta lo stile informale del prompt come un segnale per adottare uno stile più colloquiale ma comunque chiaro.
Il paradosso della comunicazione digitale
Quello che emerge, non è solo che ChatGPT comprende perfettamente anche senza punteggiatura, questo era prevedibile. La vera scoperta è che spesso produce risposte migliori quando scriviamo in modo naturale e imperfetto. È un paradosso affascinante.
Abbiamo passato anni a preoccuparci di scrivere “correttamente” ai chatbot, quando in realtà sembrano preferire, o almeno rispondere meglio, quando ci comportiamo con loro come con esseri umani. La formalità genera distanza. L’informalità crea connessione, anche con un algoritmo.
Questa costatazione solleva domande profonde su come ChatGPT e gli altri assistenti AI interpretano i nostri segnali comunicativi. Non solo decodifica parole, ma legge il contesto, il senso di urgenza, lo stato emotivo attraverso il modo in cui scriviamo. Un messaggio scritto di fretta comunica fretta. Una richiesta formale comunica formalità. E l’AI risponde di conseguenza.
Perciò non serve trasformarsi in professori di grammatica ogni volta che interagiamo con il chatbot di OpenAI o altri assistenti AI. Anzi, potrebbe essere controproducente. Quando cerchiamo supporto emotivo o creativo, meglio scrivere come si parlerebbe a un amico. Quando si ha fretta e si vogliono risposte pratiche, non serve prestare troppa attenzione alla punteggiatura. Quando si vuole un tono professionale ma non freddo, un po’ di informalità nel prompt può produrre proprio il bilanciamento giusto.
Insomma, l’AI si adatta al nostro stile comunicativo molto più di quanto immaginiamo. Capisce che “cm” significa “come” e che l’assenza di virgole spesso vuol dire urgenza, non ignoranza.
Qual è la tua reazione?






