Secondo un sondaggio quasi la metà delle aziende Usa in Cina chiedono la revoca dei dazi

Quasi il 50 per cento delle imprese statunitensi intervistate dalla Camera di commercio statunitense a Shanghai (AmCham) sollecita il presidente Usa Donald Trump a eliminare completamente i dazi e le barriere non tariffarie a carico dei prodotti cinesi. È quanto emerge dal China Business Report 2024, basato su un sondaggio condotto tra maggio e giugno su 254 aziende statunitensi operanti in Cina. Nonostante le tregue concordate tra Washington e Pechino, i dazi Usa restano del 30 per cento superiori all’inizio dell’anno, penalizzando gli scambi: ad agosto le esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti sono crollate del 33,1 per cento su base annua, mentre le importazioni Usa dalla Cina sono diminuite del 16 per cento. Secondo AmCham, la volatilità dei rapporti commerciali crea forte incertezza e colpisce vari settori, in particolare chimica, logistica e manifattura industriale. Molte aziende si dicono “colpite in entrambi i sensi”, dovendo importare semilavorati dagli Usa per poi riesportare i prodotti finiti.
L’obiettivo di riportare le produzioni negli Stati Uniti resta difficile: il 51 per cento delle imprese coinvolte nel sondaggio ha scelto il Sud-est asiatico come destinazione alternativa degli investimenti, mentre appena il 18 per cento ha optato per gli Usa. Il sondaggio rileva anche che il 71 per cento delle aziende era in utile nel 2024 (in aumento rispetto al 66 per cento del 2023), mentre quelle in crescita di fatturato sono salite al 57 per cento. Tuttavia, solo il 45 per cento prevede ricavi in aumento quest’anno e appena il 30 per cento crede che l’economia cinese supererà i tassi di crescita globali nei prossimi 3-5 anni, entrambi dati ai minimi storici.
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