La recensione di Space Adventure Cobra che vi accingete a leggere cercherà, come sempre, di fornirvi tutti gli elementi per decidere se dedicare tempo e denaro all'ultima opera dei Microids, specializzatisi in tie-in dalla facile presa sui nostalgici, come l'ultimo Ufo Robot Goldrake - Il Banchetto dei Lupi (qui la nostra
recensione), dalle alterne critiche e fortune.
Stavolta è toccato alla serie manga (ed anime) di fine anni 70' / inizio anni 80', Space Adventure Cobra, in Italia portato come manga dalla Star Comics, e come anime dalla Yamato Video: l'anime non ha mai raggiunto picchi di popolarità del livello di Lupin, ma gode di un certo seguito tra gli appassionati non più di primo pelo, anche per aver toccato con classe per la prima volta ambientazioni sci-fi alla Star Wars con un protagonista dalla personalità spiccata e un po' (troppo?) guascone.
Il genere del videogame è inquadrabile tra gli action-platform shooter, con una spruzzata di metroidvania, tant'è che richiama alla mente classici come Metroid Dead, Contra e Rolling Thunder per C64 (questa la coglieranno in pochi, lo so), e riprende la storia dei primi 12 episodi dell'anime.
Space Adventure Cobra - The Awakening Recensione
Devo dire che la valutazione di Space Adventure Cobra non è stata affatto agevole, poiché
raramente mi sono imbattuto in un gioco così controverso. Grazie alla gentile concessione dei codici per PC e per Nintendo Switch, sono state provate a fondo entrambe le versioni (non ne esiste una dedicata specificatamente a Switch 2, sulla quale ovviamente potete giocare grazie alla totale retrocompatibilità.
Le due versioni, identiche sotto il profilo del gameplay, differiscono tecnicamente: su Switch il gioco cede un po' il passo a livello di dettaglio grafico, soprattutto nella parallasse e in alcune minuzie che fanno la differenza; gli sprite sembrano quasi più "pixellati", forse perché ricoperti di qualche texture in meno.
Il personaggio principale inoltre sembra muoversi più rapidamente, risultando ancora più "scivoloso".
La versione handheld poi non dona certo al nostro Cobra: gli sprite spesso sono troppo piccoli, e si perdono giocoforza dei dettagli importanti anche per gli enigmi ambientali, spesso risolvibili mediante il raggio guidabile, la cui responsività del comando pecca non poco con lo stick di Switch. La versione per PC è senz'altro maggiormente rifinita, anche se non occorre chissà quale configurazione per farla girare decentemente.
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Versione Switch[/caption]
Ovviamente la prima prova di Space Adventure Cobra è stata effettuata dal sottoscritto proprio nella versione Switch in portabilità, e devo ammettere che l'impatto, dopo due ore, non è stato dei migliori.
Oltre ai problemi sopra riportati di questa versione, non giova l'aria da tutorial che permea tutto il primo capitolo, introducendo agli enigmi ambientali che, oltre a non rivelarsi particolarmente intricati ed appassionanti, spezzano il ritmo che ogni buon shooter dovrebbe avere. Ci sono poi checkpoint pensati davvero male, dato che ti fanno ripartire dallo stesso punto della tua dipartita... ma con tutta l'energia, rendendo addirittura vantaggioso morire.
Il personaggio che impersonerete in Space Adventure Cobra sembra muoversi poco fluidamente, tanto che pare quasi scivolare via dal controller di Switch, e questa sensazione non è affatto mitigata dalla complicanza iniziale dei vari comandi di gioco ma soprattutto dall'
assurda scelta di non conferire a Cobra la facoltà di abbassarsi per schivare i colpi, o di puntare da fermo con la Psychogun (il comando che orienta la direzione della Psychogun è infatti il medesimo che si utilizza per correre).
Se a ciò aggiungete un comparto grafico appena sufficiente e comunque non artisticamente ispirato e musiche subito ripetitive, capite bene come un'aurea di legnosità e di anacronismo possa pesantemente permeare le prime partite.
Soprattutto sono i comandi che non risultano un granché reattivi, in special modo se paragonati a quelli di un titolo dello stesso genere uscito in questo periodo, ossia
Shinobi art of Vengeance, un capolavoro per perfezione della reattività dei comandi e dei movimenti del ninja più famoso della storia dei videogiochi, ed una pietra di paragone troppo ingombrante per il Cobra.
La differenza salta all'occhio, ma soprattutto al pad, in pochi attimi.
Pronti, via, e ti trovi di fronte a pistole secondarie che non è possibile puntare in diagonale, e presto non si capisce bene perché sia necessario usarle per trapassare alcuni scudi di energia; ancora, una Psychogun in versione raggio guidabile che ferma per pochi attimi il tempo senza però avere alcuna limitazione o controindicazione; alcuni colpi che sembrano inevitabili, non potendo abbassarsi, se non scappando a gambe levate verso la direzione appena percorsa.
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Cobra: che simpatico guascone[/caption]
La difficoltà, in questo primo approccio, pare essere solo quella di gestire i comandi (il rampino, pur indispensabile, non è consigliabile a chi anela a non essere scomunicato, a causa della scarsa precisione) e di trovare la pazienza di andare avanti con il gioco, che inizialmente richiama agli anni '80 non soltanto per le cutscene prese dall'anime, ma per tutta una serie di scelte anacronistiche.
Aggiungeteci una prima boss fight completamente insignificante, e l'unica spinta a proseguire è costituita dai filmati ripresi dall'anime, e dalla storia che
è molto di più di un semplice pretesto per sparare con lo sbruffoncello spaziale.
Che questa recensione vi sia di ausilio
Ma se questa recensione può esservi utile in qualcosa, lo è nell'esortarvi a superare questo primo impatto traumatizzante, vuoi perché è immorale recensire un gioco abbandonato, vuoi nel vostro caso per non rimpiangere subito la spesa affrontata.
Oltrepassato lo scoglio del primo livello e delle ritrosie iniziali, infatti, si entra nei meandri della storia e nel mood del gioco, che si evolve nel gameplay: migliorano gli enigmi, il platforming, ed anche quelli che a primo acchito sembravano difetti acquisiscono un suo perché; anche se il gioco non lo spiega, si scopre che è possibile puntare da fermo in qualsiasi direzione con la Psychogun tramite la semplice pressione continuata del tasto L, tutto diventa gradualmente più divertente.
Persino la grafica diventa migliore e maggiormente ispirata, quasi perfetta per ricreare quel mood dei primi anni 80' che sarebbe l'ideale anche per un gioco sui Masters of the Universe, e che a tratti richiama alla mente il cartone di Scooby Doo.
Insomma, addentrandosi nei 12 livelli (più i livelli extra paralleli alla storia principale) si scopre che
il level design è tutto sommato vario, con punte più che buone costituite dai livelli sott'acqua o altri nei quali sei inseguito dal mirino di un cecchino mentre devi correre e sopravvivere. Molte aree dei livelli dovranno essere affrontate in una seconda run perché inaccessibili senza il rampino, e anche perché dovremmo ritrovare frammenti di memoria necessari a riottenere tutte le abilità di Cobra al massimo livello.
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Cobra se la cava anche sott'acqua[/caption]
Inoltre tutti gli stage sono rigiocabili in ogni momento per migliorare il ranking, o per trovare tutti i collezionabili, con buon beneficio per la longevità e per i completisti, ma ovviamente nelle run successive gli enigmi ambientali e gli ostacoli platform sono inevitabilmente inconsistenti.
Conclusioni
In conclusione
Space Adventure Cobra The Awakening è un titolo ambiguo, non facile da giudicare se ci si ferma alle prime impressioni, che certo denotano un budget risicato e scelte di gameplay rivedibili e migliorabili, ma che pur con tutte le sue imperfezioni sa regalare ore di buon divertimento circondate da una trama interessante e resa benissimo dalle cutscene originali dell'anime.
Davvero, pur nell'ambito di una leggera monotonia di sottofondo (anche musicalmente parlando), il gioco migliora costantemente a livello grafico e di level design, e forse la sua maggiore colpa è quella di non reggere il confronto con la perfezione di alcuni titoli usciti ultimamente.
I suoi innegabili difetti però conferiscono stranamente al gioco quel carattere che lo rende gradevole, specialmente se siete fan della serie animata: in quel caso vale davvero non fare troppo gli schizzinosi, perché sicuramente avete giocato di peggio.