Strage a Marcianise, esplosione in azienda per il trattamento rifiuti: tre morti sbalzati in aria dallo scoppio

Una strage, l’ennesima, nel mondo del lavoro. È quella avvenuta nel pomeriggio di venerdì all’interno dello stabilimento della Ecopartenope, azienda specializzata nel trattamento dei rifiuti con sede nell’area industriale di Marcianise, nel Casertano.
Qui si è verificata una esplosione che ha provocato la morte di tre operai e due feriti. Tra le vittime figurerebbe anche il titolare dell’azienda. Sul posto sono presenti diverse squadre dei pompieri.
Secondo i vigili del fuoco la deflagrazione potrebbe essere avvenuto durante lavori di manutenzione agli impianti. L’imponente scoppio di un serbatoio di oli esausti avrebbe investito gli operai, in quel momento sul tetto dell’azienda, da una onda d’urto che li ha fatti sbalzare in aria, non lasciando scampo alle tre vittime.
❌ #Caserta, dalle 15 #vigilidelfuoco impegnati a Marcianise, in un’azienda specializzata nel trattamento rifiuti: a seguito dello scoppio in un silos, recuperati i corpi senza vita di 3 operai impegnati in operazioni di manutenzione. Squadre al lavoro, intervento in corso… pic.twitter.com/HsjCrbA8Hr
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) September 19, 2025
In una nota congiunta Cgil Caserta, Cgil Napoli e Cgil Campania esprimono “cordoglio profondo alle famiglie, vicinanza ai feriti e ai lavoratori coinvolti, e rabbia per le ennesime morti evitabili. Non si tratta di fatalità. È il fallimento di un sistema di fare impresa che uccide e che continua a non garantire sicurezza. Chiediamo: verità immediata su quanto accaduto; più controlli e ispettori; un piano straordinario per fermare questa strage silenziosa. Morire di lavoro è una vergogna nazionale. Ora basta”.
Come ricorda Repubblica l’azienda, che si occupa di trattamento e stoccaggio dei rifiuti anche pericolosi da oltre 40 anni, in passato è stata oggetto di inchieste da parte della magistratura e ordinanze comunali di chiusura dopo anomalie riscontrate da Arpac e Vigili del fuoco per capannoni riempiti oltre i livelli consentiti, materiali privi di matrici, impianti antincendio danneggiati o incompleti.
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