The Lonesome Guild Recensione

"S'anche ti lascerò per breve tempo, solitudine mia, se mi trascina l'amore, tornerò, stanne pur certa; i sentimenti cedono, tu resti" - Alda Merini
Hai mai pensato a quanto la solitudine possa essere una presenza costante nella tua vita? C'è una verità disarmante in questi versi di Alda Merini. La solitudine è l'unica presenza che non si allontana mai del tutto, anche quando l'amore, l'amicizia o la vita ci trascinano lontano. È un sentimento che resta, anche nei momenti in cui non la vogliamo più vedere. Ma forse non è solo una compagna amara: a volte è anche il punto di partenza per capire chi siamo e cosa ci manca.
The Lonesome Guild, la Gilda dei Solitari, l'ultima fatica dei torinesi Tiny Bull Studios con la produzione di Don't Nod, prende proprio questo concetto e lo trasforma in viaggio, un viaggio che non parla solo di magia, di creature fantastiche o di mondi colorati, ma della distanza che ci separa dagli altri e di come possiamo colmarla.
Giocando, ti accorgi che la solitudine non è un tema di contorno, ma l'anima stessa del racconto. Ti accompagna sin dalle prime ore, nascosta dietro un'apparente leggerezza fatta di colori vivaci, creature dal nome buffo e atmosfere accoglienti. Ma come accade spesso nei racconti più sinceri, sotto quella superficie luminosa si nasconde un'inquietudine più profonda.
Quando inizi a giocare a The Lonesome Guild, quindi, non stai solo esplorando Scricchiolbosco o risolvendo puzzle: stai vivendo un percorso emotivo, dove la solitudine diventa una guida a sfondo della tua esperienza. La poesia ti insegna a restare consapevole, e The Lonesome Guild ti mostra come questo sentimento possa trasformarsi in qualcosa di profondamente umano, capace di legare storie e persone in modi che non ti aspetti.
[caption id="attachment_1109393" align="aligncenter" width="2556"]
Costruire legami conta: aumentando i Punti Relazione con i personaggi, sblocchi abilità e statistiche nuove[/caption]
Un mondo colorato, ma pieno di vuoti da riempire
Quando inizi a muoverti in The Lonesome Guild, scopri subito che il mondo non è solo un luogo da attraversare: è un racconto popolato da storie che aspettano di essere ascoltate. Camminerai tra foreste, villaggi e antiche rovine, incontrando creature dai nomi curiosi, come i Bombonigli e i Felicanto, e avrai la sensazione che ogni popolazione, ogni angolo di Scricchiolbosco, poi Arcolaryum e via dicendo, abbiano una loro ragion d'essere. Non c'è nulla di casuale: tutto è stato pensato per trasmetterti personalità, anche in mezzo a un'ambientazione fantastica e colorata. Ma dietro alle loro apparenze si celano storie di perdita, isolamento e nostalgia. Il protagonista Ghost, è il tuo punto di vista nel mondo: un fantasma che ha perso la memoria e che ti accompagna in un viaggio di scoperta e ricostruzione. Incontra subito Davinci, un Bomboniglio ingegnere curioso e intraprendente, e insieme inizierete a muovervi tra missioni, puzzle e incontri che lentamente ti sveleranno chi sei e quale ruolo occupi in questo universo. La narrativa si sviluppa principalmente attraverso i dialoghi, tutti in italiano: ti invito a leggere con attenzione ogni frase, perché spesso sono i dettagli a raccontarti più di quanto le immagini o le missioni possano fare. Ogni personaggio giocabile ha una propria storia, e anche i cosiddetti antagonisti hanno motivazioni e background affascinanti. Questo ti permette di capire che la solitudine non è solo un'esperienza individuale: è qualcosa che intreccia vite diverse, crea tensioni e connessioni, e in certi momenti ti costringe a riflettere su quanto ogni scelta emotiva possa avere conseguenze sugli altri. Non ci sono scelte morali "classiche" da prendere, ma le relazioni che costruisci con i compagni influiscono sul loro sviluppo e sulle abilità che potrai sbloccare. In questo senso, Ghost non è solo un protagonista silenzioso: diventa il filo che ti lega a chi incontri e alle storie che attraversi. Anche se le prime ore ti daranno l'impressione di trovarti in un mondo leggero e spensierato, presto ti accorgerai che dietro ogni colore, ogni risata e ogni piccolo dettaglio c'è un senso di malinconia e introspezione. La dicotomia tra l'aspetto cartoonesco di The Lonesome Guild e i temi profondi che emergono - memoria, perdita, legami - ti accompagna costantemente, facendoti percepire che non sei mai davvero solo. Anche quando cammini tra creature bizzarre o risolvi un puzzle ambientale, la solitudine è lì, come un filo che lega tutto e tutti. Il mondo ti invita a esplorare: puoi tornare indietro nelle aree già visitate, completare missioni secondarie, scoprire collezionabili e approfondire le relazioni con i compagni. Questo non è solo un espediente di gameplay: è un modo per farti sentire che ogni passo ha importanza, che ogni storia vale la pena di essere conosciuta. [caption id="attachment_1109390" align="aligncenter" width="2559"]
Davinci introduce Ghost al mistero dei Prescelti: un mondo dove anche le creature più piccole portano il peso di grandi responsabilità[/caption]
The Lonesome Guild - La Gilda dei Solitari
Quando inizi a giocare, ti accorgi subito che The Lonesome Guild non è un semplice action RPG. Ghost, il protagonista, non combatte direttamente: si impossessa dei membri del tuo party e mette a tua disposizione abilità uniche e sorprendenti. Questo non è solo un espediente narrativo: ti permette di sentire quanto le relazioni con i personaggi siano importanti. Ogni combattimento diventa un momento in cui le tue scelte, le tue strategie e il legame che hai costruito con i compagni si riflettono direttamente sul risultato. Ogni membro del party ha fino a sei abilità speciali(2 ciascuno) che puoi combinare liberamente, e molte di queste si sbloccano solo sviluppando la Relazione con Ghost. Più tempo parli con un personaggio, appoggiando le sue idee, più punti Relazione accumuli e più potenzi le sue capacità: in questo senso, The Lonesome Guild ti insegna che la fiducia e l'intesa non si conquistano con la fretta, ma con la cura e l'attenzione. Anche i puzzle ambientali, che richiedono logica e osservazione, funzionano in maniera simile: non puoi affrontarli di fretta, devi osservare, capire e sperimentare, oltre a unire le forze. Le boss fight di The Lonesome Guild sono numerose e ciascuna richiede strategie diverse: non si tratta solo di schiacciare pulsanti, ma di capire quando usare abilità, come combinarle e quali approcci funzionano meglio. Ogni battaglia è quindi un test sia della tua abilità sia del legame che hai costruito con i personaggi. Anche i mid-boss o i nemici con nomi propri hanno pattern unici, il che mantiene alta l'attenzione e il senso di scoperta. Il sistema di combattimento è inoltre pensato per evitare il semplice "spam" di comandi: le abilità si ricaricano solo colpendo i nemici. Questo significa che devi alternare attacchi normali e speciali, osservare il ritmo della battaglia e sfruttare al meglio le possibilità del tuo party. È un equilibrio tra azione e riflessione, che ti costringe a pensare e a sentirti parte del mondo. Anche se The Lonesome Guild non è particolarmente difficile a livello normale, grazie al fatto che puoi rianimare i compagni caduti avvicinandoti e premendo un tasto, l'esperienza resta gratificante. Non è la sfida pura a guidarti, ma la sensazione di progressione, di crescita dei personaggi e delle relazioni, e il piacere di scoprire nuove combinazioni di abilità. Ogni avanzamento in The Lonesome Guild diventa così un passo nel mondo e nei legami che stai costruendo: un modo per capire che anche nei momenti di solitudine, la collaborazione e l'empatia possono fare la differenza. [caption id="attachment_1109391" align="aligncenter" width="2559"]
Il menu principale permette di gestire eroi, relazioni e missioni: un'interfaccia semplice ma intuitiva, perfetta per mantenere il ritmo dell'avventura[/caption]
Arte, colori e silenzi
Quando inizi a muoverti nel mondo di The Lonesome Guild, noterai subito quanto sia curata la direzione artistica. I colori, i contrasti e le forme sono studiati per attirarti e per guidare il tuo sguardo, ma c'è qualcosa di più sottile: ogni scelta estetica serve a trasmettere emozioni. I personaggi sono disegnati con uno stile cartoon morbido e accogliente, eppure questa apparente leggerezza nasconde la profondità della loro storia. Guardando Davinci o gli altri membri del party, potresti sorridere per le loro espressioni e la loro simpatia, ma se osservi i dettagli e il modo in cui reagiscono alle situazione, scoprirai che c'è sempre un filo di malinconia che attraversa il mondo. Le ambientazioni di The Lonesome Guild sono altrettanto ben realizzate: ogni città, foresta, rovina o villaggio ha una propria identità visiva. Le ripetizioni di asset sono limitate al minimo, e anche dopo venti ore di gioco, la durata complessiva della storia, dopo aver completato l'80% delle missioni secondarie, non avrai la sensazione di visitare spazi già visti. Questo ti permette di esplorare senza stancarti e di percepire ogni luogo come unico, contribuendo alla sensazione che il mondo, pur fantastico e bizzarro, sia vivo e coerente. Anche se il mondo non è open world nel senso tradizionale, la possibilità di tornare indietro nelle aree già visitate ti dà libertà e senso di continuità: puoi completare missioni secondarie, scoprire nuovi collezionabili o approfondire le relazioni con i personaggi che hai già incontrato. La colonna sonora gioca un ruolo altrettanto importante. Ogni zona ha temi musicali specifici, delicati e mai invadenti, che si adattano perfettamente al contesto e ti accompagnano senza mai stonare. Le musiche nei combattimenti cambiano in base all'area, rendendo ogni scontro fresco con l'ambiente. E poi ci sono i silenzi: momenti studiati con attenzione, che ti permettono di respirare, di osservare il mondo e di percepire la solitudine dei personaggi. Questi silenzi non sono vuoti, ma pieni di significato; ti aiutano a sentire la distanza tra le creature, la fragilità dei legami e la tua presenza nel mondo. L'interfaccia è chiara, semplice e intuitiva: puoi gestire inventario, abilità, relazioni e missioni senza mai sentirti sopraffatto. Tutto funziona in armonia, e tu come giocatore ti senti parte di un universo studiato con cura. In sintesi, l'arte e il sonoro di The Lonesome Guild lavorano insieme per creare una dicotomia affascinante: leggerezza visiva e malinconia emotiva si intrecciano, rendendo l'esperienza più intensa e memorabile. Ogni elemento estetico, ogni nota musicale, ogni silenzio contribuisce a farti sentirti parte del mondo, a ricordarti che la solitudine, pur presente, non è mai fine a se stessa: è parte di una narrazione che coinvolge e accompagna. [caption id="attachment_1109392" align="aligncenter" width="2559"]
Nel cuore di Scricchiolbosco, la gilda affronta Tor Ve Do in uno scontro che mette alla prova strategia e resistenza[/caption]
Ombre tecniche e piccole imperfezioni
Nonostante la cura e la coerenza del mondo, ci sono alcuni aspetti di The Lonesome Guild che meritano attenzione, soprattutto se vuoi goderti l'esperienza senza frustrazioni. Alcune missioni secondarie possono bloccarsi a causa di bug: dopo averle accettate, talvolta i personaggi spariscono dal loro punto di interazione, rendendo impossibile completare l'incarico. In altri casi, alcuni NPC non permettono di interagire come previsto, bloccando la progressione della quest opzionale in questione. Non si tratta di problemi che compromettono la storia principale, ma se ami esplorare e completare tutto, potrebbero infastidirti. Spero che verranno risolti una volta uscito il prodotto ma in questo momento non posso non citare questa problematica.
La mappa, pur essendo utile, presenta un limite non trascurabile: puoi consultarla solo in punti specifici della zona in cui ti trovi. Questo può interrompere il ritmo esplorativo e costringerti a memorizzare percorsi o a usare dispositivi esterni per segnarti le zone da visitare. È una scelta di design discutibile, avresti preferito avere una mappa sempre accessibile, o in alternativa nessuna mappa, così da affidarti completamente all'esplorazione visiva, sarebbe stato più apprezzabile.
L'esperienza sulla difficoltà normale, come dicevo prima, non rappresenta una sfida significativa. Questo approccio rende l'esperienza più narrativa e rilassata, ma potrebbe deludere chi cerca sfide intense o combattimenti più impegnativi. Tuttavia, la progressione tramite le Relazioni e lo sblocco delle abilità mantiene alto l'interesse e ti spinge a pianificare le mosse, a sperimentare combinazioni e a curare i legami con i tuoi compagni.
Inoltre, qualche bug tecnico minore e occasionale di alcuni personaggi che camminano in maniera strana, ma non debilitanti in termini di gameplay. Nulla di drammatico, ma sufficiente per notare che The Lonesome Guild non è completamente impeccabile sul piano tecnico.
Nonostante queste criticità, The Lonesome Guild riesce a trasmettere un'esperienza immersiva. I difetti non annullano il lavoro di Tiny Bull Studios: il cuore di The Lonesome Guild rimane intatto. Ti ritroverai comunque coinvolto nelle storie, nelle relazioni e nelle sfide proposte, e la sensazione di solitudine che permea l'avventura continuerà a colpirti, facendoti riflettere sui legami, e la crescita dei personaggi.
[caption id="attachment_1109394" align="aligncenter" width="2559"]
Attorno al fuoco, le verità emergonno: Ghost rivela la solitudine che aleggio nel cuore dei nemici, mentre Noellis porta un barlume di speranza...[/caption]
Conclusioni - The Lonesome Guild Recensione
Arrivati alla fine di The Lonesome Guild, capirai che la solitudine non è il punto di arrivo, ma il punto di partenza. Tutti i personaggi che incontri - da Ghost ai Bombonigli, dai Felicanto ai Vagavulpe e ai Ciuffospillo - portano con loro una ferita invisibile, un vuoto che li separa dal mondo. The Lonesome Guild ti porta a combattere la solitudine, a costruire legami, e a riconoscere che non sempre puoi affrontare tutto da solo. Ghost, il protagonista senza memoria, inizia il suo viaggio circondato da silenzio e isolamento. Ma man mano che la storia procede, ogni contorno diventa una scintilla che illumina quel buio interiore. Attraverso il sistema delle Relazioni, scopri che la forza dei personaggi non nasce dal potere individuale, ma dal modo in cui imparano a fidarsi gli uni degli altri. La solitudine si trasforma così in energia condivisa, e The Lonesome Guild ti invita a comprendere che la vera crescita arriva quando smetti di chiuderti e scegli di connetterti. Anche la poesia di Alda Merini, letta alla luce di questo percorso, assume un nuovo significato. "I sentimenti cedono, tu resti": sì, la solitudine resta, ma non come prigione. Resta come eco, come ricordo di ciò che sei stato prima di aprirti al mondo. Non è più un inno alla solitudine, ma un promemoria di ciò che resta quando impari a condividere il tuo silenzio con qualcuno. È lì che The Lonesome Guild trova la sua verità: non nella fuga dal mondo, ma nel desiderio di comprenderlo un po' di più. Quando cominceranno a scorrere i titoli di coda, ti accorgerai che, forse, The Lonesome Guild ti ha cambiato, e forse avrai imparato a guardare la solitudine negli occhi senza più paura. https://www.youtube.com/watch?v=IHne-nyCGgEL'articolo The Lonesome Guild Recensione proviene da GameSource.
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




