Towa and the Guardians of the Sacred Tree Recensione


Sono dell'idea che, con il passare degli anni, sia sempre più difficile creare qualcosa di nuovo e di veramente unico. È il caso di Towa and the Guardians of the Sacred Tree Recensione, l'action roguelite sviluppato dallo studio Brownies che si ispira apertamente a Hades, il capolavoro che in un certo senso ha reinventato il genere roguelite. Le software house, in particolar modo quelle più piccole, si affidano sempre di più a formule di gameplay già consolidate, ponendo maggiore attenzione sul comparto artistico per distinguersi dalla massa.
A volte, la soluzione più sicura è prendere una formula che funziona e cercare di farla propria. Towa ci prova in qualche modo, lasciando parlare più la sua vena artistica che il suo gameplay, ma la differenza con il titolo di Supergiant Games risiede nella sua fase di sviluppo: Hades è un titolo che ha avuto il tempo di crescere e maturare grazie all'accesso anticipato e al prezioso feedback dei giocatori; Towa, al contrario, è una nuova IP lanciata da uno studio semisconosciuto, e che ha dovuto sopportare fin da subito il peso di aspettative troppo elevate perché definito come l'Hades giapponese.
Il che mi ha fatto sorgere una domanda: è davvero possibile creare un nuovo gioco senza finire schiacciati dal confronto? Nel caso di Towa la beffa è anche doppia: non solo si è dovuto scontrare con un pubblico altamente esigente, ma anche con l'imminente arrivo della versione definitiva di Hades 2 su PC e Nintendo Switch 2, venendo di fatto completamente oscurato a livello commerciale. Dal canto mio, però, posso affermare che Towa and the Guardians of the Sacred Tree è un titolo valido e che merita un'opportunità. Il perché lo scoprirai leggendo la mia recensione!
Towa and the Guardians of the Sacred Tree Recensione
Ambientato in Giappone dal periodo storico non ben definito, facciamo la conoscenza della nostra protagonista Towa, una figlia del dio Shinju, a cui è stato affidato il compito di proteggere il villaggio alla base del grande albero. Towa non ha età trattandosi di un dio, e nonostante sia concettualmente superiore agli esseri umani, condivide con loro le gioie e le tragedie della vita, come la nascita e la morte, diventando parte integrante della communità. Le giornate scorrono serene al villaggio, tuttavia, la pace e la prosperità non durano mai in eterno. Lontano dal villaggio, una minaccia inizia ad avanzare: è Magatsu, una divinità malvagia che consuma il mana delle terre con un miasma velenoso. Uno dopo l'altro, i villaggi iniziano a cadere sotto l'aria pesante del miasma fino a giungere ai confini del villaggio di Shinju. [caption id="attachment_1106710" align="aligncenter" width="1200"]
Tsurugi e Kagura
Se la narrazione di Towa zoppica un po', il gameplay si è invece dimostrato solido e gratificante, seppur con qualche piccola imperfezione. Se hai amato il ritmo di Hades, allora ti troverai tra le mani un prodotto familiare, ma con qualche caratteristica extra che rendono Towa diverso, forse più complesso del gioco con protagonista Zagreus. Come già ripetuto diverse volte, Towa è un roguelite ad aree e come tale presenta tutte le caratteristiche del genere. Non nego che all'inizio ho sofferto parecchio nel prendere dimestichezza con i comandi. Il motivo principale è che le run di Towa prevedono obbligatoriamente l'utilizzo di due personaggi: Tsurugi (la spada) e Kagura (il bastone divinatorio). Prima di iniziare la run, puoi scegliere due degli otto personaggi disponibili: uno diventerà lo Tsurugi, il tuo combattente principale e fonte di danno, mentre l'altro sarà il Kagura, il "mago" specializzato in incantesimi offensivi e difensivi. Ogni personaggio può essere sia Tsurugi che Kagura. [caption id="attachment_1106713" align="aligncenter" width="1200"]

Towa tuttofare!
Altra meccanica importante in Towa è la gestione del villaggio, che funge anche da hub principale tra una run e l'altra. Senza fare alcuno spoiler sulla trama, vi dico che il villaggio cambia a ogni run completata... e di molto! A ogni modo, il villaggio rappresenta la seconda faccia della medaglia del gameplay di Towa. Qui possiamo forgiare armi, aumentare le statistiche dei Figli della Preghiera, costruire ed espandere edifici, e infine possiamo interagire con gli abitanti. Ah, c'è anche la pesca, attività che a quanto pare troviamo in ogni singolo gioco giapponese... ma dopo questa breve parentesi, vediamo i singoli aspetti del village builder di Towa. Partiamo forse dall'aspetto più curato e allo stesso tempo noioso: la forgia. Lo scopo delle run non è solo quello di avanzare nella trama, ma anche quello di raccogliere materiali per livellare e costruire le armi, in questo caso le spade. Abbiamo visto che ogni personaggio ha a disposizione due katane, Honzashi e Wakizashi, ebbene possiamo forgiarle noi con un attento e curato processo di lavorazione del metallo fatto di minigiochi con i quick time event. [caption id="attachment_1106712" align="aligncenter" width="1200"]
Elegante e affascinante con qualche nota di malinconia
Se c'è una cosa che ti cattura fin da subito di Towa sono le sue palette cromatiche: leggere all'interno del villaggio e vibrante sui campi di battaglia. Proprio quest'ultimi hanno dei dettagli pazzeschi, soprattutto nel passaggio da una zona all'altra, il tutto accompagnato dalle melodie di Hitoshi Sakimoto, compositore anche per 13 Sentinels: Aegis Rim e Final Fantasy Tactis - a proposito di Final Fantasy Tactis, a breve uscirà l'edizione The Ivalice Chronicles. Ti lascio una lunga intervista con gli sviluppatori a cura del buon Luca. Ma tornando a Towa, come puoi ben vedere il curriculum dello studio è piuttosto impressionante. Tuttavia, spostandoci sul comparto grafico si iniziano a intravedere le prime magagne. Nonostante le ambientazioni siano ricche di dettagli, lo stesso non si può dire sui personaggi, troppo poveri se confrontati poi con le loro controparti disegnate. Paradossalmente, sono stati realizzati meglio i nemici, specialmente i boss, che i protagonisti. Alla fine si tratta di un dettaglio di poco conto che non va a penalizzare l'esperienza di gioco. [caption id="attachment_1106711" align="aligncenter" width="1200"]
Conclusione
Towa and the Guardians of the Sacred Tree non è un capolavoro, ma non è nemmeno un brutto gioco o frustrante come ho letto in giro per il web. La sua unica colpa è quello di essere uscito in contemporanea con un altro titolo di richiamo come Hades 2, ma possiamo davvero fargliene una colpa? Per come la vedo io, entrambi i titoli possono benissimo coesistere, non è una guerra. Towa and the Guardians of the Sacred Tree offre una campagna longeva, fatte di singole run forse troppo lunghe per gli standard dei roguelite. La trama ha dei momenti memorabili, ma la narrazione basata sui salti temporali la rende caotica e di poca comprensione, specialmente saltando alcuni dialoghi secondari. Rimane comunque una storia godibile che alterna momenti divertenti ad alcuni più tristi, accompagnati da un doppiaggio giapponese davvero azzeccato - presenti anche i sottotitoli in italiano. I combattimenti sono divertenti e dinamici con tante possibili combinazioni grazie agli otto personaggi a disposizione. Mentre la gestione del villaggio è molto più complessa, in particolar modo la forgia poteva essere gestita meglio con meno passaggi per renderla più immediata. Nel complesso, Towa and the Guardians of the Sacred Tree è un titolo che sarà in grado di tenerti compagnia per uno svariato numero di ore, specialmente se punti al 100%. Se hai ancora qualche dubbio, ti invito a provare direttamente la demo che trovi a disposizione sugli store digitali (qui trovi quella del PS Store). https://youtu.be/q5vSrdJ4iOY?si=P8kIOl2VBZdHJtp2 Towa and the Guardians of the Sacred Tree è disponibile ora su PlayStation 5, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e PC.L'articolo Towa and the Guardians of the Sacred Tree Recensione proviene da GameSource.
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