Triplice femminicidio sconvolge l’Argentina: torturate e uccise 15enne e due cugine 20enni, il “narcofeminicidio” sui social

Aveva sconvolto e indignato l’Argentina il triplice femminicidio di tre ragazze, tutte giovanissime, a Buenos Aires. Due delle vittime avevano 20 anni, l’altra aveva 15 anni. E il loro omicidio è stato trasmesso in diretta streaming. Per quel triplice omicidio è stato arrestato Tony Janzen Valverde Victoriano, conosciuto anche come Pequeño J o Little J, narcotrafficante, ritenuto il mandante. Era in fuga da giorni, stava per scappare in Bolivia. La polizia argentina aveva già arrestato altre persone considerate coinvolte.
Brenda del Castillo e Morena Verdi erano cugine, avevano entrambe 20 anni. Lara Gutiérrez aveva 15 anni. Erano scomparse venerdì 19 settembre, a Buenos Aires, sono state ritrovate cinque giorni dopo la sparizione. Sarebbero state attirate in un appartamento nel quartiere Florencio Varela con il pretesto di un invito a una festa. I loro corpi sono stati trovati in giardino, sotto cumuli di pietre e cemento, soltanto grazie all’ultima posizione indicata dai loro telefoni cellulari.
I cadaveri testimoniavano le torture subite a lungo, scene che sarebbero state mostrate anche a un gruppo social chiuso su Instagram di una quarantina di utenti per lanciare una sorta di avvertimento. “Questo è quello che succede a chi mi ruba la droga”, l’avvertimento pronunciato da qualcuno nel video. Meta, la società che controlla Facebook e Instagram, ha riferito di non avere alcuna prova della diretta sulla piattaforma. Secondo il ministro della Sicurezza di Buenos Aires, Javier Alonso, dietro le violenze mortali c’era un furto di droga.
“Voglio congratularmi con la Polizia nazionale peruviana per il loro straordinario lavoro e la loro collaborazione nella cattura dei due fuggitivi del triplice omicidio”, ha dichiarato il Ministro della Sicurezza argentino Patricia Bullrich in una dichiarazione su X. Il triplice femminicidio aveva ispirato delle manifestazioni di piazza, con migliaia di persone che hanno sfilato a Buenos Aires per chiedere giustizia. Le famiglie hanno smentito che le ragazze si prostituissero. I media hanno cominciato a definire il caso un “narcofeminicidio”. Pequeño J è stato arrestato martedì 30 settembre a Pucusana, cittadina a una settantina di chilometri da Lima, dopo che l’Argentina aveva emesso un mandato internazionale d’arresto.
Secondo i giudici Pequeño J avrebbe ordinato di torturare e uccidere le tre ragazze nell’ambito di un regolamento di conti tra bande di narcos rivali. È un cittadino peruviano di una ventina d’anni, considerato a capo di un gruppo di narcotrafficanti attivi nel quartiere Zavaleta di Buenos Aires. Un altro sospettato, il 28enne Matias Ozorio, considerato il braccio destro di Little J, era stato rintracciato e fermato in Perù. Al momento le persone arrestate sono nove in tutto.
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