Agroalimentare, l’erbazzone reggiano a un passo dall’Igp

Settembre 18, 2025 - 21:00
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Agroalimentare, l’erbazzone reggiano a un passo dall’Igp

Roma, 18 set. (askanews) – È partito il conto alla rovescia per la certificazione dell’erbazzone reggiano come 45esimo prodotto Dop e Igp dell’Emilia-Romagna. Con l’avvio della commissione interservizi presso la Commissione Europea, gli uffici di Bruxelles stanno valutando gli ultimi dettagli prima che il riconoscimento venga pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, e dovrebbe avvenire a inizio novembre.

“Si tratta di un’ottima notizia – commenta l’assessore all’Agricoltura e ai Rapporti UE, Alessio Mammi – Adesso manca davvero un soffio a rendere possibile che il nostro erbazzone possa diventare un prodotto a indicazione geografica e avere l’Igp. Un riconoscimento importantissimo per la tutela e la promozione internazionale di una preparazione di origine antica che dalle cucine della tradizione domestica è diventata un’eccellenza capace di conquistare il palato di un numero sempre più grande di persone, generando ricadute economiche significative, valorizzando le filiere agricole locali e creando nuove opportunità di lavoro e sviluppo”.

L’erbazzone reggiano è una torta salata ripiena di erbe e costituita da due sfoglie di pasta non lievitata all’interno delle quali è contenuto un ripieno a base di verdure e formaggio Parmigiano Reggiano. È di forma rotonda o rettangolare, irregolare, di spessore compreso tra 1 e 3 cm e di peso tra 300 gr e 3 kg.

Il processo di produzione prevede la preparazione della pasta con farina di grano tenero, acqua, strutto, sale. La lavorazione del ripieno prevede l’utilizzo di spinaci e bietole cotte e insaporite con un soffritto preparato con cipolla e lardo, che può essere aromatizzato a piacere con aglio, prezzemolo e/o pepe. A questi ingredienti si aggiungono Parmigiano Reggiano e pane grattugiato. Altri ingredienti opzionali sono il latte e olio extravergine di oliva e burro a integrazione del lardo. È vietata l’aggiunta di conservanti, aromi e/o altri additivi. Il ripieno, in un quantitativo a piacere ma con proporzione minima del 50% di peso rispetto a quello del prodotto finito crudo, viene steso tra due strati di pasta sottile e racchiuso ai bordi. Dopo aver cosparso lo strato superiore con lardelli di suino, l’erbazzone viene cotto al forno e somministrato tagliato in pezzi rettangolari/quadrati o in spicchi.

“È un’ambizione che si avvera per il nostro territorio – prosegue l’assessore – frutto di un lavoro condiviso tra le istituzioni regionali e i protagonisti di tutta la filiera coinvolta. Una volta ottenuta la certificazione, il nostro compito e obiettivo sarà farlo conoscere in tutto il mondo e questo lavoro di promozione proseguirà nelle prossime settimane proprio in sede europea”, conclude Mammi.

In occasione della Settimana della Cucina italiana nel mondo, che l’Emilia-Romagna celebrerà proprio a Bruxelles, il prossimo 19 novembre la Regione organizzerà una serie di eventi, nei quali l’erbazzone sarà protagonista assieme agli altri 44 prodotti Dop e Igp e ai vini del territorio emiliano-romagnolo.

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