Anche i bambini sani possono essere gravemente colpiti dall’RSV

Non sono solo i neonati prematuri e i bambini con malattie di base a soffrire di gravi infezioni da virus respiratorio sinciziale (RSV). Anche i neonati sani e a termine sono esposti a un rischio significativo di terapia intensiva o di ricovero prolungato, soprattutto durante i primi tre mesi di vita. Questo è quanto emerge da uno studio completo del Karolinska Institutet in Svezia pubblicato su The Lancet Regional Health – Europe.

L’RSV è una causa comune di infezioni respiratorie nei bambini piccoli e rappresenta circa 245.000 ricoveri ospedalieri all’anno in Europa.

I ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 2,3 milioni di bambini nati in Svezia tra il 2001 e il 2022 per scoprire chi è a maggior rischio di soffrire di gravi complicazioni o di morire a causa di un’infezione da RSV.

Trattamento preventivo disponibile

È noto che i neonati prematuri e i bambini con malattie croniche sono a maggior rischio di sviluppare malattie gravi se infettati da RSV.

È anche noto che i bambini di età inferiore ai tre mesi sono particolarmente vulnerabili, ma non è del tutto chiaro quanto sia comune la malattia grave tra i bambini precedentemente sani.

Lo studio mostra che il gruppo più numeroso tra i bambini che hanno avuto bisogno di cure intensive o sono stati ricoverati in ospedale per un lungo periodo di tempo aveva meno di tre mesi di età, precedentemente sani e nati a termine.

“Quando si modellano le strategie di trattamento, è importante tenere conto del fatto che anche i neonati sani possono essere gravemente colpiti dall’RSV”, afferma la prima autrice dello studio, Giulia Dallagiacoma, medico e dottoranda presso il Dipartimento di Epidemiologia Medica e Biostatistica del Karolinska Institutet.

“La buona notizia è che ora esiste un trattamento preventivo che può essere somministrato ai neonati e un vaccino che può essere somministrato alle donne incinte”.

A partire dal 10 settembre 2025, a tutti i neonati in Svezia verrà offerto un trattamento preventivo con anticorpi durante la stagione dell’RSV.

l farmaco funziona in modo molto simile a un vaccino e protegge da una grave infezione da RSV per circa sei mesi.

Diversi fattori di rischio identificati

A un totale dell’1,7% dei bambini nello studio è stata diagnosticata un’infezione da RSV. Tra questi, poco meno del 12% (4.621 bambini) ha avuto un grave decorso della malattia.

L’età media dei bambini che necessitavano di terapia intensiva era di poco inferiore ai due mesi e la maggior parte di loro non aveva alcuna malattia di base.

I ricercatori hanno identificato diversi fattori che erano collegati a un aumento del rischio di aver bisogno di cure intensive o di morire.

I bambini nati in inverno, o con fratelli di età compresa tra 0 e 3 anni o gemelli, avevano un rischio circa tre volte maggiore, mentre i bambini piccoli alla nascita avevano un rischio quasi quattro volte maggiore.

I bambini con condizioni mediche di base avevano un rischio più che quadruplicato di malattia grave o morte.

“Sappiamo che diverse malattie sottostanti aumentano il rischio di grave infezione da RSV, e sono questi bambini che finora sono stati presi di mira per la protezione con il trattamento preventivo che è stato disponibile”, afferma l’ultimo autore dello studio, Samuel Rhedin, medico residente presso il Sachs’ Children and Youth Hospital e professore associato presso il Dipartimento di Epidemiologia Medica e Biostatistica. Karolinska Institutet.

“Tuttavia, lo studio evidenzia che un’ampia percentuale di bambini che necessitano di cure intensive a causa dell’infezione da RSV erano precedentemente sani. Ora che sono disponibili migliori farmaci preventivi, è quindi positivo che la definizione di gruppi a rischio venga ampliata per offrire protezione durante la stagione dell’RSV anche ai neonati precedentemente sani”.

Lo studio è stato condotto in collaborazione con i ricercatori dell’Università di Helsinki e dell’Ospedale universitario di Helsinki in Finlandia.

È stato finanziato, tra gli altri, dal Karolinska Institutet, dal Consiglio svedese per la ricerca, dalla Swedish Heart-Lung Foundation, dal fondo di ricerca dell’Associazione svedese per l’asma e le allergie e dalla regione di Stoccolma.

Alcuni dei ricercatori hanno ricevuto onorari di consulenza da aziende farmaceutiche, ma questi non sono correlati allo studio attuale. Consulta l’articolo scientifico per ulteriori informazioni sui potenziali conflitti di interesse.

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