Baby Gang, convalidato l’arresto: il trapper resta in carcere

Settembre 13, 2025 - 23:00
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Baby Gang, convalidato l’arresto: il trapper resta in carcere

Resta in carcere il trapper Baby Gang: lo ha deciso la giudice per le indagini preliminari Fiammetta Modica, che ha convalidato l’arresto del 24enne, all’anagrafe Mouhib Zaccaria, disponendo per lui la misura della custodia cautelare in carcere.

Baby Gang era stato arrestato e condotto a San Vittore due giorni fa in un’operazione della Procura di Lecco sul traffico di armi.

Il 24enne era stato stato perquisito in un albergo di Milano dopo un concerto a cui aveva partecipato con Emis Killa e trovato in possesso di una pistola, circostanza che aveva scattare l’arresto in flagranza, per cui ha proceduto l’autorità giudiziaria del capoluogo lombardo. Subito dopo la Procura di Lecco, coordinata dal procuratore Ezio Domenico Basso, aveva disposto perquisizioni nella sua abitazione a Calolziocorte, dove sono poi state trovate altre due pistole. I reati contestati sono di detenzione di arma clandestina e ricettazione.

Baby Gang: “Arma per paura di essere derubato, ho collana da 200mila euro”

“Ho preferito tenermi un’arma che avere paura di essere derubato”. È quanto ha riferito in sede di interrogatorio di garanzia il trapper Baby Gang. “In casa ho molti monili di valore. Indosso sempre una collana dal valore dì più di 200.000 euro. Ieri sono venuto a suonare a Milano e a mia tutela ho lasciato l’arma in hotel” si è giustificato il cantante durante l’udienza di convalida. “Quell’arma non è neanche vera, è una scacciacani. È stata modificata. Non avevo la sicurezza ed ero là con una ragazza”, ha aggiunto il 24enne. “Più che altro ero preoccupato per la collana perché farebbero di tutto per averla. Tenevo l’arma per ragioni di tutela personale”, ha concluso.

Gip: “Da Baby Gang assoluta indifferenza ai provvedimenti”

L’indagato “ha dimostrato nel tempo assoluta indifferenza ai provvedimenti dell’autorità giudiziaria“, violando le misure cautelari disposte “tanto da rendere necessari aggravamenti”. Inoltre “ha infranto le prescrizioni conseguenti alla sorveglianza speciale e al foglio di via obbligatorio”. Lo scrive la gip di Milano Fiammetta Modica, nell’ordinanza di convalida dell’arresto del trapper Baby Gang, per il quale è stato anche disposto il carcere. Il 24enne è un “sorvegliato speciale – ricorda la gip – ed è gravato da plurimi precedenti specifici connessi alla detenzione di armi, oltre a reati contro la persona consumati anche con l’utilizzo di armi da fuoco”. Nei suoi confronti ricorre un “elevatissimo” rischio “di reiterazioni criminale connesso all’impiego e alla detenzione di armi”. “L’unica misura in grado di preservare le esigenze cautelari” ritiene dunque la giudice, è “la custodia cautelare in carcere, dovendosi escludere capacità autocustodiali dell’indagato neppure col presidio del braccialetto elettronico”.

Le accuse al trapper

Anche se sottoposto alla misura della sorveglianza speciale, e gravato da numerosi precedenti, il trapper sarebbe solito utilizzare “armi vere, anche da guerra“, nelle riprese dei suoi videoclip. Armi che gli verrebbero fornite dalla “rete criminale” sgominata nell’inchiesta per droga di Lecco. Il riferimento è a un “fucile mitragliatore d’assalto di derivazione AK47” di fabbricazione sovietica “ex cecoslovacca”, perfettamente funzionante e con le relative munizioni, che l’artista degli album ‘Delinquente’ e ‘L’Angelo del Male’, con all’attivo collaborazioni con musicisti del calibro di Guè, Emis Killa, Ghali, Rondodasosa, Baby K, Lazza, avrebbe utilizzato assieme all’amico cantante Simba La Rue (già detenuto per un cumulo pene) per girare “alcuni video musicali”.

L’arma è stata sequestrata dai militari della Compagnia di Lecco nell’inchiesta ‘madre’ a uno dei suoi coindagati. A convincere la Procura a chiedere la misura detentiva più grave sarebbero anche le ripetute violazioni del regime di sorveglianza speciale raccolte nel fascicolo del giovane trapper che era libero, in attesa dell’affidamento in prova, e stava beneficiando da tempo di numerose deroghe agli obblighi della misura, per esibirsi in concerti in Italia e in Europa. La Procura generale di Milano aveva già chiesto l’aggravamento che era stato rigettato dal tribunale invitando però il musicista, ancora il 20 maggio 2025, a un rigoroso rispetto delle regole, pena la revoca dei benefici. Baby Gang tenderebbe “a sfruttare le autorizzazioni concesse per commettere altri reati“, si legge nella richiesta di carcerazione. Manifesta “nei suoi brani e nelle sue esibizioni, un evidente disprezzo verso le Autorità”.

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Redazione Redazione Eventi e News