Cani in condominio, adesso il rischio è serio: multe da 30.000 euro e reclusione fino a 18 mesi

Settembre 8, 2025 - 09:00
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Cani in condominio, adesso il rischio è serio: multe da 30.000 euro e reclusione fino a 18 mesi

Vivere in condominio comporta inevitabilmente delle regole di convivenza e di buon senso reciproco.

Tra i motivi di discussione più comuni vi è la presenza degli animali domestici, in particolare dei cani. Se da un lato rappresentano compagnia, affetto e sicurezza, dall’altro, quando la gestione non è adeguata, possono diventare fonte di tensione con i vicini. Abbaiare di frequente, sporcizia negli spazi comuni o comportamenti poco rispettosi da parte dei proprietari sono situazioni che finiscono spesso al centro delle lamentele.

Una coppia con un cane che abbia ed un segnale di pericolo sulla destra
Cani in condominio, adesso il rischio è serio: multe da 30.000 euro e reclusione fino a 18 mesi – amoreaquattrozampe.it

In molti casi si riesce a trovare un accordo pacifico, ma non sempre è così semplice. Quando i problemi persistono, possono sorgere conflitti più seri che vanno oltre la semplice sopportazione. In questi frangenti, non è raro che vengano coinvolti amministratori o addirittura autorità competenti. È quindi fondamentale comprendere che la questione non riguarda solo la buona educazione, ma anche aspetti normativi e legali.

Quando l’abbaio diventa reato

Se il disturbo persiste senza soluzione, il diritto condominiale e penale interviene in modo concreto. l problema dell’abbaio continuo non va sottovalutato, perché in alcuni casi può sfociare in un vero e proprio reato. La normativa italiana, infatti, riconosce che i rumori eccessivi causati dagli animali domestici possono ledere il diritto alla quiete pubblica. Secondo l’articolo 659 del Codice Penale, i latrati insistenti rientrano negli “strepiti di animali” e, se non gestiti, possono comportare conseguenze legali per il proprietario.

Un cane che abbaia con un megafono davanti il muso che lo tiene con le zampe
Quando l’abbaio diventa reato – amoreaquattrozampe.it

In questi casi l’amministratore di condominio o i vicini stessi possono rivolgersi alle forze dell’ordine, dando il via a un procedimento che può portare fino a tre mesi di arresto o a una multa. Ma il quadro si aggrava ulteriormente se viene ipotizzato un maltrattamento, ad esempio quando il cane viene lasciato per ore al freddo, al sole o senza acqua. In simili circostanze, si rischiano pene molto più severe: la reclusione da tre a diciotto mesi e multe fino a trentamila euro.

Normativa in evoluzione e responsabilità crescente

Le leggi si stanno adeguando a una nuova visione: l’animale non è più solo un “oggetto”, ma un essere senziente con diritti.

Negli ultimi anni il quadro normativo italiano ha conosciuto una significativa evoluzione, ponendo maggiore attenzione alla tutela degli animali e alla responsabilità dei loro proprietari. Un passo importante è stato rappresentato dal disegno di legge n. 1308, approvato nel maggio 2025, che riconosce agli animali lo status di esseri senzienti.

Ciò significa che la loro sofferenza o il loro malessere non sono più considerati meri aspetti secondari, ma violazioni che comportano conseguenze giuridiche concrete. A questo si aggiunge la cosiddetta Legge Brambilla, entrata in vigore a giugno 2025, che ha introdotto nuove aggravanti: pene più severe in caso di maltrattamenti commessi davanti a minori, la sanzione per chi diffonde immagini di crudeltà online e il divieto di tenere i cani legati a catena, con multe che possono arrivare a 5.000 euro.

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Redazione Redazione Eventi e News