Chanel ristruttura l’Opéra di Parigi. Ricordando quella volta che Coco collaborò con Cocteau e Picasso

Il progetto di rinnovamento “Nouvel Air, Nouvelle Ère” dell’Opéra di Parigi passa per Chanel: la maison, che da oltre un secolo anni intrattiene un rapporto speciale con il teatro, ora assume il ruolo di super mecenate.

Il programma di restauro e ristrutturazione inizierà nel 2027 e coinvolgerà tutte e quattro le sedi dell’Opéra di Parigi: il Palais Garnier, l’Opéra Bastille, la Scuola di Danza di Nanterre e gli Ateliers Berthier. «La Maison CHANEL è orgogliosa di sostenere l’Opéra in questo grande progetto di trasformazione, che contribuirà al prestigio dell’Opéra e della città di Parigi per i decenni a venire», ha dichiarato Bruno Pavlovsky, Presidente della Maison.
Da 2018 il brand è sponsor del Gala di apertura della stagione di danza dell’Opéra di Parigi dal 2018 e mecenate dell’Opéra di Parigi dal 2023, sostenendo l’istituzione in tutti i suoi progetti artistici, dal lancio del Junior Ballet nel 2024 alla creazione di costumi e alle collaborazioni con coreografi affermati ed emergenti.

Palais Garnier © Vincent Desailly
Coco, Cocteau, Picasso e il balletto
Un legame che affonda le radici nel rapporto tra Chanel e il mondo del teatro, negli anni 20. Già allora la stilista aveva compreso il valore dell’interazione tra arti e la potenza di un linguaggio comune che mettesse insieme moda e spettacolo (tanto che negli anni 30 volerà a Hollywood per tessere rapporti anche con il cinema). Collaborazione delle collaborazioni, quella del 1924, quando la rappresentazione di Le train bleu ideata da Serge Diaghilev per i Ballets Russes mise insieme il compositore Darius Milhaud, lo sceneggiatore Jean Cocteau, lo “scenografo” Pablo Picasso e la “costumista” Coco Chanel. Una rappresentazione emblematica dello spirito dei tempi, anche grazie ai costumi: ultra moderni, essenziali, in netto contrasto con la tendenza orientalista e massimalista che fino a quel momento aveva caratterizzato l’estetica diffusa dalla mitica compagnia di danza Ballets Russes e la moda di Paul Poiret.

Le train bleu, 1924, con i costumi di Coco Chanel e la scenografia di Picasso.
In un momento in cui si parla molto del rapporto tra moda e cinema, con le collaborazioni tra stilisti e registi, le operazioni di product placement e le case di moda che aprono perfino le proprie case di produzione cinematografiche (vedi la Saint Laurent Production, già al quarto lungometraggio, e 22 Entertainment Montaigne di LVMH) è interessante riscoprire il mondo del palcoscenico e delle rappresentazioni dal vivo.

I costumi realizzati da Chanel per la rappresentazione teatrale di Le train bleu di Cocteau, 1924.
I grandi brand di moda vantano un appeal eccezionale, muovono investimenti e accendono i riflettori su tutto quello che toccano. Investire sul teatro è un modo per togliergli la patina fané che rischia di metterlo fuori fuoco rispetto agli interessi del grande pubblico, soprattutto dei giovanissimi, e dargli nuovo smalto. Di alzare il sipario sulla cultura e renderla attraente. Buona visione.

Una scena dell’opening gala della stagione di danza dell’Opéra di Parigi 2023/24. Courtesy of Chanel.
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