Cosa fare a Londra il weekend 19-21 settembre 2025

Settembre 20, 2025 - 19:30
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Cosa fare a Londra il weekend 19-21 settembre 2025

Settembre è un mese speciale a Londra: l’estate lascia il passo all’autunno e la città si trasforma in un mosaico di eventi, mostre e festival che celebrano arte, cultura e gastronomia. Se ti stai chiedendo cosa fare a Londra weekend 19-21 settembre 2025, preparati a scoprire un calendario fitto di appuntamenti che spaziano dalle grandi mostre internazionali ai festival di quartiere, dalle celebrazioni storiche agli eventi gastronomici. Dieci sono le esperienze imperdibili di questo fine settimana: la mostra sul Blitz Club al Design Museum, la retrospettiva di Kerry James Marshall alla Royal Academy of Arts, la spettacolare esposizione sullo stile di Maria Antonietta al V&A, il ritorno del Brick Lane Curry Festival, l’atteso Open House Festival, l’apertura del David Bowie Centre al V&A East, il London Design Festival con installazioni in tutta la città, l’Urban Elephant Festival a Elephant & Castle, l’esperienza immersiva del Colourscape Music Festival a Clapham Common e la mostra “Virtual Beauty” a Somerset House.

Guida rapida agli eventi del weekend 19-21 settembre 2025

  • Blitz Club Exhibition – Design Museum (Kensington) – a pagamento

  • Kerry James Marshall – Royal Academy of Arts (Mayfair) – a pagamento

  • Marie Antoinette Style – V&A Museum (South Kensington) – a pagamento

  • Brick Lane Curry Festival – Brick Lane (East London) – free entry, cibo a pagamento

  • Open House Festival – varie location in tutta Londra – free

  • David Bowie Centre – V&A East Storehouse (Stratford) – a pagamento

  • London Design Festival – varie zone (Trafalgar Square, Southbank, ecc.) – free

  • Urban Elephant Festival – Elephant & Castle (Southwark) – free

  • Colourscape Music Festival – Clapham Common – a pagamento

  • Virtual Beauty – Somerset House (Strand) – a pagamento

Il Blitz Club e la mostra al Design Museum

Tra le mostre più attese del weekend spicca quella dedicata al leggendario Blitz Club, ospitata al Design Museum. Per chi non lo conoscesse, il Blitz Club fu il locale di Covent Garden che, tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, diede vita al movimento New Romantic. Era il luogo frequentato da figure come Boy George, Spandau Ballet e Steve Strange, e divenne un punto di riferimento non solo musicale, ma anche stilistico. La mostra ripercorre quella stagione con materiali d’archivio, abiti iconici, fotografie e video che raccontano come da un piccolo club londinese sia nato un movimento capace di influenzare la moda e la cultura pop mondiale.

Il fascino del Blitz risiede proprio nella sua capacità di essere stato un laboratorio creativo: i giovani che lo frequentavano non si limitavano a ballare, ma trasformavano se stessi in opere d’arte, inventando look che sfidavano le convenzioni dell’epoca. Visitare questa mostra significa immergersi in quell’energia e capire come Londra sia stata il cuore pulsante di una rivoluzione estetica che continua a influenzare stilisti e musicisti contemporanei. È un appuntamento imperdibile per chi ama la moda, la musica e la storia culturale della città.

Kerry James Marshall alla Royal Academy of Arts

Un altro evento centrale del weekend è la grande retrospettiva dedicata a Kerry James Marshall alla Royal Academy of Arts. Marshall è uno degli artisti più influenti della scena contemporanea americana, noto per le sue tele monumentali che raccontano la vita della comunità afroamericana con intensità e poesia. La mostra raccoglie opere che spaziano dagli anni Ottanta a oggi, offrendo una panoramica completa della sua produzione.

La forza di Marshall sta nel suo impegno politico ed estetico: attraverso la pittura, rivendica la centralità delle figure nere in una tradizione artistica occidentale che per secoli le ha marginalizzate. Le sue tele, ricche di simbolismi e riferimenti culturali, parlano di dignità, identità e resilienza. In un contesto come Londra, città profondamente multiculturale, questa mostra acquista un significato ancora più profondo, diventando un’occasione di riflessione collettiva oltre che un’esperienza estetica di altissimo livello.

Maria Antonietta e la moda al V&A Museum

Se sei affascinato dalla storia e dalla moda, non puoi perdere la mostra Marie Antoinette Style al Victoria and Albert Museum. È una delle esposizioni blockbuster dell’anno e ricostruisce l’impatto che la regina di Francia ebbe sulla moda e sul design, dall’Ancien Régime fino alla contemporaneità. In mostra ci sono non solo abiti e accessori del Settecento, ma anche reinterpretazioni moderne di maison come Dior, Alexander McQueen e Vivienne Westwood, che hanno ripreso e reinventato lo stile rococò per il pubblico del XX e XXI secolo.

Maria Antonietta è una figura controversa, amata e odiata, ma indiscutibilmente capace di trasformarsi in icona culturale. La mostra non si limita a celebrare il lusso e l’opulenza, ma analizza anche le critiche e le tensioni sociali che la sua immagine suscitava, rendendo evidente il legame tra moda, politica e società. Visitare questa esposizione significa quindi non solo ammirare abiti spettacolari, ma anche riflettere sul potere della moda come linguaggio culturale.

Il ritorno del Brick Lane Curry Festival

Dopo nove anni di assenza, torna finalmente il Brick Lane Curry Festival, una festa dedicata a uno dei quartieri più amati dagli appassionati di gastronomia londinesi. Brick Lane è da sempre sinonimo di curry house e ristoranti bengalesi, ma il festival ne celebra la diversità con street food, dimostrazioni culinarie e musica dal vivo. Per tutto il weekend la strada si trasformerà in un enorme ristorante all’aperto, dove sarà possibile degustare piatti da ogni parte del subcontinente indiano e scoprire nuove interpretazioni della tradizione.

L’evento non è solo un’occasione per mangiare bene, ma anche per vivere Brick Lane in una veste ancora più vivace e comunitaria. Tra mercatini, performance musicali e laboratori per famiglie, il festival promette di essere una delle esperienze più coinvolgenti del fine settimana. Per chi desidera approfondire, informazioni aggiornate sono disponibili sul sito del Tower Hamlets Council.

Architettura aperta, archivi pop e design diffuso

Se c’è un appuntamento che racconta Londra meglio di qualsiasi guida, è l’Open House Festival. Per un fine settimana, la città spalanca porte normalmente chiuse, permettendo di entrare in scuole moderniste, case-studio d’autore, archivi nascosti e sedi istituzionali. Passeggiare tra questi spazi significa toccare con mano il work in progress urbanistico della capitale: dall’edilizia postbellica alle nuove sperimentazioni sostenibili, dai quartieri vittoriani riconvertiti a hub culturali fino ai recenti interventi di rigenerazione. La bellezza dell’Open House è la sua natura corale: centinaia di volontari diventano narratori, architetti e residenti raccontano i propri edifici, e la città si fa aula a cielo aperto. È l’occasione perfetta per scoprire l’anima di Londra al di là dei circuiti turistici, che si tratti di un condominio brutalista divenuto icona o di una piccola cappella trasformata in spazio espositivo. Il programma con gli edifici visitabili, le drop-in lines e gli accessi su prenotazione è consultabile sul sito della Open House e, per chi vuole approfondire l’architettura contemporanea, vale la pena dare un’occhiata anche alle guide tematiche curate dalla stessa organizzazione.

Dalla città aperta a un archivio che è patrimonio emotivo globale: l’apertura del David Bowie Centre for the Study of Performing Arts al V&A East Storehouse è una notizia che da sola potrebbe definire un weekend. Non parliamo di una mostra temporanea, ma di un vero centro permanente che raccoglie oltre 80.000 oggetti: costumi iconici, taccuini, scalette di concerti, fotografie, manifesti, corrispondenze, fino ai materiali di lavoro che rivelano il processo creativo dietro Ziggy Stardust, il periodo berlinese o le sperimentazioni degli anni Novanta. L’idea non è semplicemente esporre memorabilia, ma costruire un laboratorio vivo per studiosi, musicisti e pubblico, in linea con la missione della nuova piattaforma orientale del V&A. Per gli appassionati di musica, di moda o di visual culture l’impatto è evidente: Bowie, artista “totale”, viene raccontato nella sua intersezione di linguaggi, dal suono al costume, dalla scenografia alla grafica. Per orari, prenotazioni e informazioni pratiche sul nuovo polo museale, il riferimento ufficiale è la pagina del V&A East.

Il terzo grande capitolo del weekend è il London Design Festival, la costellazione di installazioni, districts e progetti che, ogni settembre, ridisegna la mappa creativa di Londra. Quest’anno il percorso è particolarmente diffuso e mette in dialogo istituzioni e quartieri: dalla monumentalità di What Nelson Sees a Trafalgar Square – un intervento che dialoga con la colonna dell’ammiraglio e con il paesaggio simbolico della piazza – alla poesia luminosa di Beacon di Lee Broom al Southbank Centre, capace di evocare una lanterna contemporanea visibile da lontano, passando per gli open studios che aprono atelier, laboratori di stampa 3D, falegnamerie e officine digitali. Il LDF è una lente per osservare come la città pensa se stessa: materiali riciclati trasformati in arredo urbano, tecnologie che riducono gli sprechi, progetti che riscrivono l’accessibilità degli spazi pubblici. È anche un’occasione concreta per itinerari slow: ci si muove a piedi, in bici o con i mezzi, seguendo mappe e wayfinding temporanei che fanno emergere micro-piazze e cortili nascosti. Per orientarsi tra landmark projects e design districts, il punto di partenza è la piattaforma del London Design Festival, dove si trovano le schede dei progetti e gli eventi bookable.

Londra, in questo fine settimana di settembre, alterna dunque porte che si aprono e archivi che si rivelano, installazioni che accendono e mappe che si reinventano. Si passa dal godimento estetico alla riflessione civica, dall’heritage all’innovazione, con la naturalezza di una città abituata a considerare il design come infrastruttura culturale quotidiana: una grammatica visuale che organizza lo spazio pubblico, ma al tempo stesso una narrazione potente capace di raccontare chi siamo e dove stiamo andando.

Festival multiculturali e creatività urbana

Dal design alla multiculturalità il passo è breve, soprattutto a Londra, e questo weekend lo dimostra il Urban Elephant Festival che torna a Elephant & Castle trasformando il quartiere in una grande festa gratuita di comunità. Nato come iniziativa locale, oggi è un appuntamento che celebra la diversità culturale con performance dal vivo che spaziano dal flamenco ai ritmi congolesi, dalla musica tradizionale colombiana alle danze boliviane. Le strade si popolano di stand gastronomici, laboratori per bambini e installazioni artistiche, in un’atmosfera che rispecchia l’identità cosmopolita del quartiere. Elephant & Castle è storicamente una zona di passaggi e migrazioni, e l’Urban Elephant Festival rende visibile questa stratificazione con un linguaggio gioioso e inclusivo. Non è solo un evento folcloristico, ma un modo per riaffermare il valore del quartiere come hub multiculturale, proprio mentre molti dei suoi spazi stanno cambiando volto a causa dei processi di rigenerazione urbana. Il programma completo è disponibile sul portale del Southwark Council, che sostiene l’iniziativa.

Di natura completamente diversa, ma ugualmente spettacolare, è il Colourscape Music Festival che torna a Clapham Common. Si tratta di una delle esperienze più particolari che Londra possa offrire: un enorme labirinto di tunnel gonfiabili, tutti rivestiti da membrane coloratissime, dentro i quali il pubblico si muove seguendo percorsi che cambiano a seconda della luce e delle ombre. In questo ambiente psichedelico e surreale si esibiscono musicisti e performer, creando un’interazione unica tra spazio, colore e suono. L’effetto è quello di essere catapultati in un universo parallelo, dove la percezione visiva e quella uditiva si fondono in un’esperienza immersiva che affascina sia gli adulti che i bambini. Il Colourscape non è solo un festival musicale, ma un vero esperimento sensoriale che invita a ripensare i confini tra arte e intrattenimento. Per dettagli sugli orari e i biglietti, il riferimento è il sito ufficiale del Colourscape Music Festival.

Sempre sul filo tra arte e riflessione critica si muove la mostra Virtual Beauty a Somerset House, che esplora l’impatto del digitale sugli standard di bellezza. In un’epoca in cui filtri, avatar e realtà aumentata ridisegnano i nostri volti e corpi, la mostra riunisce artisti e collettivi internazionali che interrogano il concetto stesso di estetica. Installazioni interattive e opere post-Internet invitano il visitatore a riflettere su come i social media abbiano cambiato non solo la percezione del corpo, ma anche le dinamiche sociali ed economiche legate alla bellezza. Somerset House si conferma così laboratorio di avanguardia, in grado di proporre esposizioni che parlano direttamente alle nuove generazioni, senza rinunciare alla profondità critica. Per chi vuole saperne di più, tutte le informazioni sono disponibili sul sito di Somerset House.

Con questi tre eventi Londra conferma la sua vocazione a essere un caleidoscopio di linguaggi: dalla danza comunitaria alla sperimentazione sensoriale, dalla riflessione critica sull’immagine al gioco con i colori. In un solo weekend, la città offre un viaggio che va dal quartiere popolare alla piazza simbolica, dal parco trasformato in installazione alla galleria che si fa specchio delle inquietudini contemporanee. Ogni appuntamento diventa tassello di una narrazione più ampia: quella di una metropoli che non si limita a ospitare eventi, ma li trasforma in un rituale collettivo di partecipazione e scoperta.

Una città che non smette di sorprendere

Arrivati a questo punto, con dieci grandi eventi e mostre già segnalati, appare chiaro quanto Londra riesca a trasformare un semplice fine settimana in un vero itinerario culturale, capace di toccare corde diversissime. Dal revival anni Ottanta del Blitz Club al V&A dedicato a Maria Antonietta, passando per il ritorno del Brick Lane Curry Festival e per i tunnel psichedelici del Colourscape, il weekend del 19-21 settembre 2025 è un concentrato di energia, memoria e innovazione. Ma per chi desidera pianificare al meglio i propri spostamenti, può essere utile un quadro riassuntivo che metta insieme tutte le proposte in forma rapida.

La Royal Academy of Arts ospita l’intensa retrospettiva di Kerry James Marshall, che dialoga idealmente con la nuova apertura del David Bowie Centre al V&A East, due poli che raccontano identità culturali diverse ma ugualmente fondamentali per capire il nostro presente. Nel frattempo, la Open House spalanca luoghi normalmente invisibili, mentre il London Design Festival riscrive le mappe urbane con landmark projects e design districts. A sud, Clapham Common si accende di colori, mentre Elephant & Castle si trasforma in una piazza multiculturale con l’Urban Elephant Festival. Brick Lane, invece, torna ad affermarsi come capitale del curry londinese, con un festival che non è solo gastronomico ma anche sociale, in grado di restituire al quartiere la sua vocazione originaria di crocevia di comunità.

Questo mosaico di eventi dimostra perché chiedersi cosa fare a Londra weekend 19-21 settembre 2025 non significa mai doversi accontentare: la città è un organismo vivo, che cambia ogni giorno, e i suoi appuntamenti riflettono le tensioni e le aspirazioni di un mondo in continuo movimento. Per orientarsi basta scegliere la propria bussola: arte e mostre, architettura e design, musica e cultura pop, festival comunitari e gastronomia. Londra ha la capacità di accoglierli tutti e di renderli accessibili, con la sua naturalezza da metropoli globale.


FAQ: cosa sapere sul weekend del 19-21 settembre 2025 a Londra

Quali eventi sono gratuiti?
Tra gli appuntamenti segnalati, l’Urban Elephant Festival a Elephant & Castle è interamente gratuito, così come molti degli spazi visitabili durante l’Open House Festival. Anche parte del London Design Festival prevede accesso libero, soprattutto alle installazioni pubbliche come What Nelson Sees a Trafalgar Square.

Serve prenotare per le mostre principali?
Sì. Per la retrospettiva di Kerry James Marshall alla Royal Academy e per la mostra su Maria Antonietta al V&A è altamente consigliata la prenotazione online. Anche il David Bowie Centre al V&A East, pur essendo permanente, prevede slot di ingresso da prenotare in anticipo.

Quali sono gli eventi più adatti alle famiglie?
Il Colourscape Music Festival è pensato anche per i bambini, che possono esplorare i tunnel colorati in sicurezza. Anche il Brick Lane Curry Festival, con i suoi stand all’aperto e le attività collaterali, è adatto a famiglie. L’Urban Elephant Festival propone spesso laboratori creativi gratuiti per i più piccoli.

Come organizzare un itinerario che unisca più eventi?
Un suggerimento è dedicare il sabato mattina a una visita del London Design Festival, passando poi a Trafalgar Square o al Southbank, e nel pomeriggio al Blitz Club Exhibition al Design Museum. La domenica potrebbe iniziare con il Brick Lane Curry Festival, proseguire con la visita alla Royal Academy o al V&A e terminare a Clapham Common per il Colourscape. In alternativa, per chi ama l’architettura, l’Open House può occupare anche l’intero weekend, con decine di indirizzi sparsi in tutta la città.


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