Delitto Garlasco, oggi a ‘Dentro la notizia’ su Canale 5 i momenti felici di Chiara Poggi

Settembre 8, 2025 - 18:00
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Delitto Garlasco, oggi a ‘Dentro la notizia’ su Canale 5 i momenti felici di Chiara Poggi

Oggi lunedì 8 settembre, a “Dentro la notizia” – condotto da Gianluigi Nuzzi, in onda alle ore 16.45 su Canale 5 – verranno mandati in onda dei filmati esclusivi di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco (Pavia) nella villetta di famiglia il 13 agosto. Aveva 26 anni. Si tratta di video inediti consegnati alla trasmissione direttamente dalla famiglia Poggi, che mostrano l’armonia dei loro momenti familiari nel corso degli anni, prima che venisse uccisa. Nei filmati, girati dal papà di Chiara, si vedono le feste di Natale, i momenti di gioco tra lei e il fratello da piccoli, le vacanze in montagna di Chiara con mamma Rita, papà Giuseppe e il fratello Marco, sette anni più piccolo di lei.

Nei filmati le fasi della vita della ragazza

I video raccontano diverse fasi della vita di Chiara: ci sono, ad esempio, immagini del 1989 delle vacanze a Campitello Fassa, il soggiorno a Candia del 1988 e quello a Falzes nel 1997, dove i genitori e il fratello si trovavano anche nel 2007 quando hanno ricevuto la notizia della morte di Chiara: era la prima volta in cui, a 26 anni, rimaneva a Garlasco da sola.

Le nuove indagini sul delitto di Garlasco

Gli ultimi sviluppi hanno fatto emergere che il DNA maschile emerso sulla garza usata per il prelievo nella bocca di Chiara non appartiene a un ipotetico terzo uomo, ma deriva da una contaminazione involontaria durante l’autopsia del 2007; l’analisi dei “preparati istologici” di cinque corpi maschili esaminati nell’immediato periodo ha permesso di attribuire il profilo contaminante al soggetto identificato come 153E.

Lo ha fatto sapere fugando i dubbi, la Procura di Pavia con un’articolata nota del procuratore Fabio Napoleone. Si sarebbe trattato di “contaminazione involontaria” durante l’autopsia condotta all’epoca dal medico legale, il dottor Ballardini e dal suo staff, su ordine della Procura di Vigevano. Il dna, o meglio delle tracce, emerso nelle scorse settimane durante l’incidente probatorio affidato alla poliziotta della scientifica Denise Albani è risultato avere una “concordanza” con i “preparati istologici” relativi a uno dei “cinque soggetti di sesso maschile” dissezionati in un “lasso temporale prossimo” all’esame su Poggi.

I consulenti genetisti dei pubblici ministeri Stefano Civardi, Valentina De Stefano e Giuliana Rizza, il professor Carlo Previderè e la dottoressa Pierangela Grignani, lo hanno identificato nel codice anonimo ‘153E’ corrispondente a quel corpo. Ci sarebbe sovrapposizione con i suoi “alleli”, escludendo quindi la presenza di un terzo soggetto che avrebbe commesso il femminicidio, in concorso con Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni e oggi in semi-libertà, con Andrea Sempio (di nuovo indagato) o con altri “ignoti” a cui fa riferimento il capo d’imputazione. Una contaminazione su cui 18 anni dopo è impossibile risalire all’origine ma probabilmente da attribuirsi a un supporto non sterile. Nello specifico una “garza” o di una “pinza” utilizzata per “trattenere” la garza e permettere a Ballardini di eseguire il prelievo nel cavo orale della ragazza.

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