Eredità Agnelli, la Procura dice sì alla messa alla prova per John Elkann

Settembre 10, 2025 - 01:30
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Eredità Agnelli, la Procura dice sì alla messa alla prova per John Elkann

A conclusione delle indagini preliminari sull’eredità di Marella Caracciolo, la Procura di Torino ha espresso parere favorevole alla richiesta di John Philip Elkann di sospensione del procedimento con messa alla prova.

La Procura, si legge in una nota a firma del procuratore Giovanni Bombardieri, ha depositato richiesta di archiviazione integrale per le posizioni di Lapo e Ginevra Elkann e Urs Robert Von Grünigen con riferimento alla contestazione di dichiarazione infedele e truffa ai danni dello Stato, e richiesta di archiviazione parziale per dichiarazione infedele, limitatamente a due annualità, per le posizioni di John Elkann e Gianluca Ferrero. La Procura torinese ha inoltre espresso parere favorevole alla richiesta di applicazione pena presentata da Ferrero e ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini al notaio Remo Maria Morone. 

“In particolare, sul piano della posizione reddituale e patrimoniale di Marella Caracciolo – scrive il procuratore – allo stato degli atti, risultano accertati redditi non dichiarati ai fini Irpef per un importo complessivo pari a circa 248,5 milioni di euro nonché una massa ereditaria non sottoposta a tassazione per un valore pari a circa 1 miliardo di euro“.

“La quantificazione degli importi sottratti al Fisco è avvenuta, allo stato degli atti, sulla scorta dei plurimi, consistenti e convergenti elementi indiziari acquisiti dalla Guardia di finanza nel corso delle indagini, svolte attraverso approfondite perquisizioni presso società, studi professionali e abitazioni private riconducibili agli indagati, analisi della documentazione e delle copie forensi dei dispositivi acquisiti nonché audizioni di diverse persone informate sui fatti, che hanno permesso, sempre allo stato degli atti, di ricostruire come fittizia la residenza svizzera di Marella Caracciolo in relazione ai fatti in contestazione”.

Al riguardo, prosegue la nota firmata dal procuratore Bombardieri, “si è anche tenuto conto, tra l’altro, quale più aggiornato sviluppo delle indagini, dei riscontri a rogatorie internazionali appositamente attivate, tra cui quelle rivolte alla Confederazione elvetica e al Granducato del Lussemburgo. I pareri favorevoli espressi dell’Ufficio nella definizione del procedimento penale in corso sono conseguenti ai versamenti effettuati all’Erario a cura degli indagati per complessivi 183 milioni circa, sulla base dei processi verbali di constatazione notificati dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Torino, somma che estingue integralmente il debito tributario, comprensivo di sanzioni ed interessi”. 

Il legale di Margherita Agnelli: “Inequivocabile ammissione di responsabilità”

L’instanza avanzata da John Elkann per ottenere la cosiddetta messa alla prova “al fine di evitare una condanna penale” nonché “l’istanza di applicazione della pena su richiesta, cosiddetto patteggiamento, presentata da Gianluca Ferrero”, secondo il legale di Margherita Agnelli, avvocato Dario Trevisan, “comportano, nella sostanza, una inequivocabile ammissione di responsabilità e acquiescenza rispetto ai fatti contestati, evidentemente nella consapevolezza di John Elkann e di Gianluca Ferrero dell’insussistenza dei presupposti per ottenere una sentenza assolutoria”.

Secondo il legale “ne risulta confermata, tanto in sede tributaria, quanto in quella penale, la gravità delle condotte illecite poste in essere anche a danno di Margherita Agnelli, con rilevanti ripercussioni sui procedimenti civili pendenti in Italia e in Svizzera”. “I Giudici del procedimento civile di Torino, in particolare, acquisiscono oggi un’ulteriore e inequivoca conferma non solo dell’esistenza del piano fraudolento ideato ed attuato ai danni di Margherita Agnelli sin da dopo la morte del padre, ma anche del fatto che Marella Caracciolo avesse la propria residenza effettiva in Italia e che la sua eredità debba essere regolata dalle leggi successorie, oltreché fiscali, italiane”.

“Leggi – prosegue il legale – volte anche ad assicurare un equo trattamento di tutti i figli di Margherita Agnelli e a determinare la modifica radicale degli assetti proprietari della Dicembre. Proprio in relazione alla Dicembre, in sede civile assumeranno rilievo anche gli elementi acquisiti dalla Polizia Giudiziaria in ordine alle gravi anomalie delle presunte scritture con le quali Marella Caracciolo avrebbe ceduto a titolo oneroso ai nipoti Elkann le proprie partecipazioni di tale società (i cui originali non sono mai stati ritrovati, né ad oggi esibiti in alcuna sede)”, conclude la nota del legale. 

Il legale di Elkann: “Messa alla prova non è ammissione di responsabilità”

“Le determinazioni dei pubblici ministeri, anche alla luce della definizione complessiva con l’Agenzia delle Entrate delle possibili controversie attinenti agli oneri tributari potenzialmente gravanti sui fratelli in qualità di eredi di donna Marella Agnelli, aprono la possibilità di concludere con celerità e definitivamente una vicenda dolorosa, evitando ulteriori conseguenze sul piano personale e familiare”. E’ quanto ha dichiarato l’avvocato Paolo Siniscalchi, legale dei fratelli Elkann, relativamente a quanto comunicato oggi dalla Procura di Torino a proposito del procedimento riguardante i fratelli Elkann.

“La richiesta di John Elkann di messa alla prova si colloca in questo quadro e non comporta, come del resto la definizione con il fisco, alcuna ammissione di responsabilità – ha osservato l’avvocato Siniscalchi -. Se tale proposta sarà accolta il procedimento a suo carico sarà sospeso e all’esito positivo della prova si concluderà con una sentenza di estinzione di tutti i reati per i quali John Elkann è attualmente indagato, risultato analogo a quello relativo alle posizioni dei suoi fratelli Ginevra e Lapo, per i quali è stata chiesta l’archiviazione”.

“Sul tema della residenza di Marella Agnelli, sempre nello spirito di leale confronto tecnico che ha caratterizzato il rapporto con i pubblici ministeri, va sottolineato che Donna Marella era residente all’estero sin dagli anni Settanta e tale scelta non è mutata negli ultimi anni di vita, quelli oggetto di indagine, condizionati dall’aggravamento delle sue condizioni di salute. In attesa delle deliberazioni del giudice, non saranno rilasciati ulteriori commenti sul procedimento in corso”.

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Redazione Redazione Eventi e News