Ferrari ancora indietro: Lewis Hamilton elenca ciò che non funziona

Lewis Hamilton e la Ferrari non riescono proprio a spiccare il salto di qualità insieme, nonostante l’inglese si sia presentato al circuito di Marina Bay con tutte le intenzioni di ben figurare, anche per dedicare una buona prestazione al suo amatissimo bulldog Roscoe. Il sabato delle qualifiche ha invece generato appena un sesto posto in griglia in vista del Gran Premio di Singapore, causa di rimpianti e critiche al team.

“Dovremo fare alcune discussioni interne nel team – ha spiegato Hamilton a ‘Sky Sport’ -. Serve parlarne con la calma necessaria per poter poi tutti migliorare insieme. Anche perché in Ferrari tutti stanno lavorando come meglio possono, ma dobbiamo anche vedere un po’ che cosa fanno gli altri”. Un messaggio, insomma, che invita il muretto del Cavallino a prendere ispirazione dal lavoro dei rivali. A partire dalla Mercedes che, arrivata a Singapore piena di dubbi, ha strappato una splendida pole position con George Russell.

E dire che Hamilton aveva buone sensazioni sin dal venerdì di Singapore. “Mi sono sentito bene in macchina per tutto il corso del fine settimana – ha confessato il britannico della Ferrari -. Si può anche capirlo dal mio primo giro in Q1, quando mi ero sentito veramente forte. Credevo che avremmo potuto lottare per le posizioni di vertice”. Come invece ha fatto notare anche un particolarmente nervoso e polemico Charles Leclerc, invece, già dal Q2 qualcosa ha ripreso ad andare male.

Su questo punto, Hamilton ha un’idea e anche una ricetta da proporre alla Ferrari. “Il modo in cui svolgiamo il programma, quello dell’attesa in pitlane, la gestione della temperatura delle gomme, l’utilizzo di una mescola per un solo giro per poi rientrare ai box sono tutti elementi che impediscono di trarre il massimo da una sessione. Dobbiamo lavorare su tutti questi elementi per ottenere il massimo del nostro potenziale”, è il monito del sette volte campione del mondo.

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