Filiera ittica Friuli, piscicoltura attenua crisi da granchio blu

Dicembre 4, 2025 - 05:30
 0
Filiera ittica Friuli, piscicoltura attenua crisi da granchio blu

Roma, 3 dic. (askanews) – La piscicoltura, che sta crescendo nelle marinerie di Grado e Marano, attenua la crisi da granchio blu che ha colpito anche la filiera ittica friulana. E’ quanto emerge dal report realizzato dall’Osservatorio Economico della pesca di Veneto Agricoltura, in collaborazione con l’ERSA FVG (Agenzia regionale per lo sviluppo rurale del Friuli Venezia Giulia), che approfondisce la situazione di pesca e acquacultura nelle marinerie di Grado e Marano Lagunare nel 2024.

Anche sulle coste del Friuli, come in quelle venete, i molluschi hanno subito un rilevante ridimensionamento produttivo, dovuto all’azione combinata di granchio blu e cambiamenti climatici: i dati evidenziano un calo complessivo del -54,1% rispetto al 2018, sul quale pesa l’azzeramento della produzione di vongole toccato lo scorso anno e diventato una desolante consuetudine.

Cielo decisamente più sereno sul versante della piscicoltura: il comparto è l’unico che, tra le varie branche dell’acquacoltura, si presenta stabile nell’ultimo decennio (+0,1% sul 2015), grazie alle 10.640 tonnellate prodotte nel 2024. La principale specie allevata è la trota, che costituisce l’89% della produzione regionale e oltre il 30% di quella nazionale.

Le speranze della pesca friulana sembrano dunque essere principalmente legate al pesce e una conferma in questo senso giunge dai mercati ittici di Grado e Marano. In entrambi, a produrre la fetta d’incasso più corposa nel 2024 è stato infatti il pesce bianco: ha generato il 54% del fatturato totale nel primo e il 44% nel secondo.

Se però si analizza la produzione ittica complessiva dei due mercati, affiorano trend differenti: a Grado, nonostante volumi e fatturati del 2024 siano in sostanziale equilibrio con quelli del 2023, si rileva un forte calo di produzione (-72,5% rispetto al 2015 in volume), nonché degli incassi (-59,5%), negli ultimi dieci anni. A Marano Lagunare, invece, grazie allo scatto in avanti del 2024 (615 tonnellate registrate, +10,9% sul 2023), la diminuzione decennale è stata più contenuta, sia in termini di volume (-31,3%) che di fatturato (-12,2%).

Da segnalare, in entrambe le marinerie, una crescita annuale dell’occupazione, innescata soprattutto dalle imprese attive nel commercio all’ingrosso del pesce fresco: con i suoi 156 addetti totali, in 106 ditte ittiche, Grado fa registrare un +10,6% sul 2023, mentre i 526 occupati nelle 188 aziende di Marano Lagunare equivalgono a un +4,8%.

Contrariamente, le due località marittime condividono una riduzione della flotta peschereccia. Tra Grado e Marano, risultano operative 303 barche di piccole dimensioni (meno di 12 metri), in calo sia nel numero (-2,6% rispetto al 2015) che per quanto riguarda stazza (-16%) e potenza motore (-11,1%).

[Reporto su pesca e acquacoltura in marinerie Grado e Marano|PN_20251203_00116|gn00 nv03 sp33|https://askanews.it/wp-content/uploads/2025/12/20251203_160503_D9669DBA.jpg|03/12/2025 16:05:10|Filiera ittica Friuli, piscicoltura attenua crisi da granchio blu|Pesca|Economia, Agrifood]

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia