Gaza, Camera, opposizioni chiedono Meloni in aula Tajani: “Sanzioni a ministri israeliani estremisti”

Le opposizioni tornano a chiedere alla premier Giorgia Meloni di andare alla Camera per svolgere un’informativa urgente su quanto sta accadendo a Gaza, protestando per il mancato intervento del Governo. “All’alba di oggi missili israeliani hanno colpito le aree intorno a due ospedali tra i pochi ancora funzionanti, quelli dove si opera senza anestesia, per capirci presidente. Si parla di 80 morti. Queste sono le notizie. Accanto alle orribili parole del ministro Smotrich per il quale la Striscia è una miniera d’oro immobiliare. E lo dice ridendo mentre migliaia di palestinesi sono costretti a fuggire in condizioni disperate. Poi la beffa di casa nostra: mentre finalmente l’Europa si muove, il governo italiano non partecipa al voto su misure e sanzioni contro il governo Netanyahu. È così? abbiamo chiesto che la presidente Meloni venga in Aula per consentire al Parlamento di discutere e di prendere decisioni su vicende che stanno sconvolgendo l’intero pianeta. Sono trascorse ore preziose e ancora non ci avete fatto sapere nulla”, ha detto la capogruppo Pd Chiara Braga.
“Qual è la posizione del Governo? Come voterete in Europa? Noi pretendiamo che dopo le parole vuote e l’ipocrisia, ci siano decisioni chiare che finalmente mettano l’Italia dalla parte giusta della storia”, le ha fatto eco da Avs Nicola Fratoianni. “Vogliamo sentire Meloni, nero su bianco prendere impegni precisi. Invece di venire in Aula su Gaza venite in aula con la mozione su S.Francesco. Quanta ipocrisia e quanto schifo c’è in questo? Siete complici”, ha attaccato il capogruppo M5S Riccardo Ricciardi. Anche il presidente dei deputati di Iv Davide Faraone ha chiesto che il Governo “venga in Aula istantaneamente per farci ascoltare finalmente la sua voce”. “Vorrei che al presidente Fontana la richiesta delle opposizioni arrivasse con tutta la forza possibile. Non è accettabile che la presidente Meloni ignori la richiesta delle opposizioni”, ha concluso il leader di Più Europa Riccardo Magi.
Tajani: “Riconoscere ora Stato palestinese è lavarsi coscienza“
“Riconoscere lo Stato palestinese è un modo per lavarsi la coscienza e non risolve il problema perché oggi non c’è lo Stato palestinese”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso del Question Time al Senato. “E’ molto più utile creare corridoi umanitari per cercare di salvare il maggior numero possibile di persone”, ha aggiunto.
Tajani: “Da Italia nuovi aiuti umanitari a Gaza“
“Continueremo a compiere ogni sforzo per alleviare le sofferenze del popolo palestinese e per raggiungere la pace. Stiamo organizzando l’uscita di ulteriori bambini bisognosi di cure sanitarie, che nelle prossime settimane saranno portati in Italia con un volo dell’Aeronautica Militare. Ma non vogliamo limitarci a questo. Stiamo lavorando anche per gli studenti e i ricercatori che, anche attraverso borse di studio, sono iscritti a Università italiane. E sui ricongiungimenti dei nuclei familiari che abbiamo già accolto in questi mesi”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso del Question Time al Senato. “Abbiamo fatto entrare nella Striscia oltre 2400 tonnellate di beni. L’ultimo carico è entrato proprio ieri a Gaza e altri ne arriveranno nei prossimi giorni e settimane”, ha aggiunto ancora Tajani.
Tajani: “Ok a sanzioni a ministri estremisti Israele“
“Le scelte del Governo Netanyahu hanno da tempo oltrepassato il limite della reazione proporzionata, violando i principi fondamentali del diritto internazionale umanitario. Ne ho parlato anche stamane con il Presidente del Consiglio, che viene costantemente informata”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso del Question Time al Senato. Continuiamo a sostenere con convinzione ogni nuova misura contro Hamas, siamo favorevoli ad adottare nuove ulteriori sanzioni nei confronti di coloni violenti, ne abbiamo gia’ inflitte ai coloni israeliani, e siamo favorevoli ad adottare nuove sanzioni ai ministri che hanno assunto posizioni inaccettabili tanto su Gaza quanto sulla Cisgiordania”.
Banchi del Governo circondati, Tajani protetto dai commessi
I deputati di opposizione hanno quindi lasciato i loro scranni e circondato, tra le proteste, i banchi del Governo dove era seduto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ‘protetto’ da diversi commessi. “Se il governo non vuole intervenire non posso costringerlo”, ha replicato il vicepresidente di turno Sergio Costa. L’aula è stata sospesa e il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha convocato i capigruppo di opposizione dopo le proteste.
Opposizioni a Fontana: “Ripresa lavori solo con ok comunicazioni Governo“
“Non siamo disponibili a riprendere i lavori in assenza di comunicazioni del Governo su quello che sta avvenendo a Gaza, con un voto dell’aula su questo”. Lo annuncia la capogruppo Pd Chiara Braga al termine del colloquio delle opposizioni con il presidente della Camera Lorenzo Fontana. “Confidiamo che il presidente Fontana, quando riprenderanno i lavori martedì, oggi si sospendono qui, sia in grado di darci un orario e una data certa sulle comunicazioni, noi ci auguriamo della presidente del Consiglio, che consentano al Parlamento di fare un dibattito e di esprimere una posizioni netta e chiara sulle sanzioni e sulle decisioni che si prenderanno alle nazioni Unite la prossima settimana”, aggiunge. “Abbiamo risparmiato al governo un’ipocrisia infinita. Avremmo dovuto votare la giornata di S. Francesco. Martedì speriamo di ricominciare da Gaza, il Paese e i cittadini vogliono sapere”, sottolinea il capogruppo M5S Riccardo Ricciardi. “Il nostro atteggiamento dipenderà dalla conferma di aver ottenuto quello che abbiamo chiesto, cioè comunicazioni del governo perché con una semplice informativa noi non prendiamo la parola, con le comunicazioni, invece, abbiamo la possibilità di interloquire con il governo e di dire la nostra”, ha insistito la capogruppo di Avs Luana Zanella.
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