Gaza, si prepara una nuova fiaccolata a Genova: “Dobbiamo essere 150mila e bloccare la città”


Genova. Una nuova grande fiaccolata per Gaza a Genova, con “100-150mila persone che bloccano tutta la città“. È la mobilitazione lanciata stasera da Stefano Rebora, presidente di Music for Peace, durante il presidio sotto la prefettura convocato oggi dopo gli ultimi attacchi alle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla. Presente alla manifestazione circa un migliaio di persone che poi si sono mosse in corteo verso piazza De Ferrari.
“L’idea è quella di dare vita a un’altra manifestazione, una fiaccolata che partirà come quella di sabato 30 agosto con la presenza esclusivamente delle bandiere palestinesi e di tutti i cittadini e cittadine che si riconoscono nell’essere umano”, annuncia Rebora. Inizialmente era stata annunciata la data di venerdì 26 settembre: “Non sarà facile”, aveva ammesso l’attivista. In realtà la decisione definitiva verrà presa domani e probabilmente la fiaccolata sarà sabato sera.
L’obiettivo, in ogni caso, è raddoppiare i numeri della scorsa volta: “I 50mila cosiddetti di Genova devono essere l’inizio. Noi dobbiamo essere portavoce nei nostri quartieri, dove lavorate, nei negozi, ai supermercati e invitare le persone a partecipare, a dimostrare il loro dissenso. Non possiamo delegare a pochi uomini e dire: come siamo bravi. Ognuno di noi deve fare la propria parte. E allora immaginate se veramente riusciamo a essere 100mila, 150mila persone in mezzo alla città. Non c’è bisogno di nessuna violenza, 150mila persone bloccano tutta la città. E la colpa sarebbe di tutti, perché noi siamo il popolo e abbiamo diritto di esprimere il nostro dissenso. Ognuno di noi, partendo dai bambini fino ai nonni, tutti quanti insieme: portiamoli giù tutti in mezzo alle strade. Riprendiamoci la città e riprendiamoci i nostri diritti una volta per tutte, senza delegare agli altri“.
La richiesta al governo: “Si attivi per fermare il genocidio a Gaza”
La manifestazione di oggi a Genova è stata organizzata nell’ambito della mobilitazione nazionale lanciata da associazioni e movimenti dopo gli attacchi di droni subiti la scorsa notte dalla Flotilla in navigazione verso Gaza. Mobilitazione confermata nonostante l’annuncio del ministro della Difesa Guido Crosetto: una fregata della Marina militare italiana raggiungerà la spedizione per fornire assistenza.
In piazza solo bandiere palestinesi. E questa volta tutte le anime sindacali – Cgil, Usb e Calp – si sono ritrovate unite. Una delegazione delle associazioni che a fine agosto a Genova si sono mobilitate nella raccolta di aiuti alla popolazione di Gaza e avevano accompagnato la partenza da Genova di alcune barche dirette in Sicilia è salita in prefettura per ribadire la richiesta al governo italiano di attivarsi in tutte le sedi per arrivare a uno “stop al genocidio dei civili a Gaza” e per l’apertura di un corridoio umanitario che faccia arrivare gli aiuti alla popolazione, oltre a garantire la sicurezza degli equipaggi.
Università di Genova occupata
Nel frattempo prosegue l’occupazione del rettorato dell’Università di Genova con gli studenti di Osa e Cambiare Rotta. Nel tardo pomeriggio, al teatro Modena di Sampierdarena, la sindaca di Genova Silvia Salis, con l’assessore alla Cultura Giacomo Montanari, hanno partecipato al concerto del coro Amwaj, composto da giovani studentesse e studenti palestinesi di Betlemme ed Hebron.
La nuova mobilitazione a distanza di pochi giorni dal corteo nell’ambito dello sciopero generale indetto dall’Usb e al quale hanno partecipato 20mila persone solo nel capoluogo ligure. Corteo durante il quale è stata preannunciata dal sindacato di base e dal Calp la possibilità di uno sciopero internazionale dei porti e di un blocco per le merci da e per Israele.
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