Giovani a scuola di fraternità


Saranno la Parola degli Atti degli Apostoli, nel versetto che diventa filo conduttore «Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme» (Atti 2,42), e le iniziative pensate dal Servizio per i Giovani e l’Università ad aiutare, nell’anno pastorale 2025-2026, i 18-30enni, accompagnati dai loro educatori/educatrici, ad approfondire cosa significa essere Chiesa, sinodalità missionaria.
Secondo le indicazioni contenute nel testo della Proposta pastorale Tra voi, però, non sia così, consegnata dall’Arcivescovo alla Diocesi per «portare il Sinodo in casa», anche i giovani saranno invitati a coltivare una fraternità, un modo di stare insieme originale, sentendosi chiamati a stare insieme in Cristo, nella relazione con Gesù e nell’amicizia con Lui, in una fraternità che sperimenta il Vangelo e lo condivide con tutti.
Le parole del Papa
Ancora risuona l’invito di papa Leone XIV a Tor Vergata, nell’intensa esperienza di Chiesa universale del Giubileo dei Giovani: «L’amicizia con Cristo, che sta alla base delle fede, non è solo un aiuto tra tanti altri per costruire il futuro: è la nostra stella polare. (…) Quando le nostre amicizie riflettono questo intenso legame con Gesù, diventano certamente sincere, generose e vere». «Proporremo dunque ai giovani di accostarsi alla lettura degli Atti degli Apostoli – spiega don Marco Fusi, responsabile del Servizio diocesano -, per continuare a camminare nella Chiesa e lasciarci guidare dallo Spirito. Nei diversi percorsi di Pastorale giovanile in primis ci stanno a cuore l’annuncio di Cristo e la proposta della vita come vocazione. Ogni esperienza che viviamo e vivremo nelle nostre comunità possa avere la potenza di liberazione e di vita nuova che gli Apostoli stessi per primi hanno assaporato».
Compagni di viaggio
Nel loro “viaggio” i giovani avranno certamente la compagnia straordinaria soprattutto dei due nuovi santi, vicinissimi per età, geografia e passioni: Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati. «In particolare – sottolinea Fusi – vorremmo che la testimonianza di Frassati possa ispirarli a scoprire che sono chiamati non a vivacchiare, ma a vivere, quindi a una vita in abbondanza che soltanto con il Signore è possibile sperimentare». Ancora, durante l’anno, li accompagneranno, con altre ricorrenze significative, anche la testimonianza di San Francesco di Assisi (nel 2026 ricorrono gli 800 anni dalla morte) e quella dell’arte e della bellezza, ammirando il capolavoro della Sagrada Familia, opera dell’architetto Antoni Gaudì. «Saranno i santi e i testimoni, come stelle illuminate da Cristo – conclude Fusi -, a indicare ai giovani di camminare verso l’alto, in una vita bella, piena, con Cristo e con gli altri».
Qual è la tua reazione?






