Gli scoiattoli di Londra: storia, curiosità e dove incontrarli

Tra le immagini più familiari della vita londinese, accanto ai bus rossi e ai prati dei parchi reali, ci sono loro: gli scoiattoli grigi che saltano da un albero all’altro o si avvicinano con disinvoltura ai visitatori in cerca di una nocciolina. Per molti italiani che vivono o visitano Londra, questi piccoli abitanti dei parchi sono parte del fascino della città, simbolo di una quotidianità verde e sorprendentemente vivace. Ma chi sono davvero gli scoiattoli di Londra, da dove vengono e perché sono diventati così popolari?
Dallo scoiattolo rosso allo scoiattolo grigio: una storia di adattamento
In pochi sanno che gli scoiattoli grigi londinesi non sono originari della Gran Bretagna. Arrivarono alla fine del XIX secolo, importati dal Nord America come curiosità esotiche per decorare i parchi aristocratici. Il primo rilascio documentato risale al 1876 a Henbury Park, vicino a Bristol. Da lì, grazie alla loro adattabilità e alla mano dell’uomo, gli scoiattoli grigi si diffusero rapidamente in tutta l’Inghilterra meridionale, fino a conquistare Londra nei decenni successivi.
Il loro arrivo ha però messo in crisi la specie autoctona, lo scoiattolo rosso europeo (Sciurus vulgaris), molto più piccolo e delicato. Il grigio, più robusto e versatile, ha occupato i suoi habitat naturali e diffuso un virus innocuo per sé ma letale per il rosso (lo squirrelpox). Oggi, secondo la Wildlife Trust of London (wildlondon.org.uk), il rosso sopravvive solo in poche aree isolate del Regno Unito, mentre la popolazione di grigi ha superato i due milioni di esemplari.
Eppure, nonostante la definizione di “specie invasiva”, gli scoiattoli grigi sono ormai parte integrante dell’ecosistema urbano londinese. Si sono adattati perfettamente ai ritmi e agli spazi della città: dai viali di Hyde Park ai boschi di Hampstead Heath, sono ovunque, agili, curiosi e spesso piuttosto audaci.
Vita quotidiana di uno scoiattolo londinese
Lo scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis) è un animale sorprendentemente organizzato. Passa gran parte della giornata alla ricerca di cibo, che nasconde poi in piccole scorte sotterranee per affrontare l’inverno. Il suo menu è vario: noci, semi, ghiande, bacche, pigne, funghi e perfino germogli. Non è raro vederli “rubare” cibo dagli uccellini o avvicinarsi ai visitatori per ottenere una nocciolina.
Nei parchi londinesi gli scoiattoli sono diventati talmente confidenti che si avvicinano quasi senza paura, soprattutto in luoghi come St James’s Park, Green Park o i giardini di Kensington Palace. In questi spazi, dove l’interazione con l’uomo è quotidiana, hanno imparato a riconoscere il gesto del braccio teso come segnale di offerta di cibo. Tuttavia, il Royal Parks Service sconsiglia di alimentarli regolarmente (royalparks.org.uk), perché un’eccessiva familiarità con l’uomo può renderli dipendenti e alterare i loro comportamenti naturali.
Gli scoiattoli londinesi non vanno in letargo completo, ma riducono la loro attività nei mesi più freddi, rimanendo nelle cavità degli alberi o nei nidi di foglie chiamati dreys. Sono animali estremamente sociali, con gerarchie flessibili e comportamenti complessi: studi dell’Imperial College London (imperial.ac.uk) mostrano come siano capaci di ricordare centinaia di nascondigli e di ingannare i rivali simulando finti depositi di cibo.
Dove incontrarli a Londra
Chiunque viva a Londra sa che basta entrare in un parco per avvistare un paio di scoiattoli. Ma ci sono luoghi in cui l’incontro è quasi garantito e l’esperienza diventa davvero suggestiva.
St James’s Park è forse il più celebre: qui gli scoiattoli si muovono tra i vialetti e gli alberi vicino al lago, spesso accanto a pellicani e anatre. Sono tra i più confidenti della città e si lasciano fotografare facilmente.
A Hyde Park e Kensington Gardens, grazie alla grande quantità di alberi maturi, vive una popolazione numerosa e stabile. Nelle prime ore del mattino o al tramonto è possibile vederli saltare tra i rami o scavare per recuperare il cibo nascosto giorni prima.
Regent’s Park è un altro punto d’incontro ideale, in particolare nell’area del Queen Mary’s Gardens, dove gli scoiattoli convivono con gli uccelli e con i visitatori che portano semi e nocciole.
Chi preferisce scenari più selvatici può spingersi verso Hampstead Heath o Richmond Park, dove gli scoiattoli convivono con cervi e volpi in un ambiente più naturale. In queste aree si può osservare meglio il loro comportamento “selvatico”, lontano dal contatto diretto con i turisti.
Scoiattoli e cittadini: amore e conflitto
Per molti londinesi, gli scoiattoli sono un’icona cittadina amata quasi quanto i cigni di Kensington. Tuttavia, la loro presenza non è sempre priva di controversie. In alcune aree residenziali sono considerati un piccolo fastidio: rosicchiano fili elettrici, cortecce e perfino parti di tetti se riescono a entrare nei sottotetti.
Secondo i dati del Prime Pest Control London (primepestcontrol.co.uk), gli scoiattoli urbani tendono a nidificare in spazi artificiali quando mancano alberi maturi. In questi casi, le autorità invitano a utilizzare metodi di dissuasione etici, come reti protettive e chiusure delle aperture, evitando trappole o sostanze dannose.
L’altra faccia del dibattito è ecologica. Gli ambientalisti sottolineano che, pur essendo invasivi, i grigi hanno assunto un ruolo importante nella dispersione dei semi e nella rigenerazione dei boschi urbani. La loro abitudine di seppellire ghiande e noci, spesso dimenticandone la posizione, contribuisce alla crescita spontanea di nuovi alberi nelle aree verdi della città.
Scoiattoli rossi: i fantasmi del passato
Il declino dello scoiattolo rosso in Inghilterra è una delle pagine più tristi della storia naturale britannica. Oggi ne sopravvivono circa 140.000 esemplari, concentrati soprattutto in Scozia, sull’Isola di Wight e in alcune riserve del nord dell’Inghilterra.
A Londra, il rosso è praticamente scomparso dagli anni ’50, ma progetti di conservazione e reintroduzione vengono discussi ciclicamente. Organizzazioni come la Red Squirrel Survival Trust e il London Wildlife Trust stanno valutando zone verdi della periferia come potenziali aree di reintroduzione, ma la convivenza con i grigi resta difficilmente sostenibile senza interventi mirati.
Per ora, i londinesi devono accontentarsi dei loro cugini americani, più grandi e meno timidi, che si sono conquistati un posto stabile nel cuore e nei parchi della città.
Curiosità e piccoli record
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Gli scoiattoli grigi londinesi sono così abituati alla presenza umana che, in alcuni casi, sono stati ripresi mentre si avvicinavano ai turisti per “controllare” zaini e borse in cerca di cibo.
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A volte si arrampicano sulle impalcature dei palazzi: un articolo del The Times del 2024 raccontava di scoiattoli che rubavano snack dagli appartamenti durante lavori di ristrutturazione.
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Nonostante la loro reputazione di golosi, sono animali molto puliti e trascorrono ore a leccarsi il pelo per mantenerlo lucido e impermeabile.
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Alcuni esemplari sono diventati vere e proprie “celebrità locali”, come gli scoiattoli di St James’s Park, immortalati da fotografi e influencer.
Un simbolo silenzioso della città verde
Gli scoiattoli sono ormai parte integrante del paesaggio urbano londinese. Simboleggiano l’equilibrio delicato tra natura e città, tra vita selvatica e convivenza umana. Per molti residenti rappresentano il primo contatto quotidiano con la fauna urbana, un piccolo promemoria del fatto che anche in una metropoli da nove milioni di abitanti esiste spazio per la vita spontanea.
Londra, con i suoi parchi reali, i giardini vittoriani e i viali alberati, continua a offrire agli scoiattoli un habitat ideale. Ed è forse proprio grazie a loro se i londinesi riescono a percepire la natura non come un lusso, ma come una presenza viva, quotidiana e rassicurante.
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