Hammersmith Flyover: il futuro è un tunnel sotto Londra
Nel cuore dell’ovest londinese, una delle infrastrutture più iconiche e discusse della capitale potrebbe presto cambiare volto. Il Hammersmith Flyover, costruito all’inizio degli anni Sessanta per snellire il traffico lungo l’autostrada A4, potrebbe essere demolito e sostituito da un tunnel sotterraneo. Il progetto – parte della nuova bozza del Local Plan del London Borough of Hammersmith & Fulham – mira a ricucire il tessuto urbano spezzato dalla sopraelevata e restituire alla zona un rapporto armonico con il Tamigi.
Se approvato, segnerebbe uno dei più ambiziosi piani di rigenerazione urbana di Londra, capace di ridisegnare la mobilità, l’ambiente e la qualità della vita nel quartiere.
Hammersmith Flyover: una storia di cemento e contraddizioni
Quando venne inaugurato nel 1961, il Hammersmith Flyover rappresentava la modernità: un viadotto di cemento precompresso che permetteva di attraversare rapidamente il fiume e ridurre il traffico di superficie. Faceva parte della visione di un’epoca in cui le auto simboleggiavano progresso e libertà, e Londra sognava di diventare una città veloce, efficiente, proiettata verso il futuro.
Ma il sogno durò poco. Nel corso dei decenni, il flyover divenne sinonimo di inquinamento, rumore e degrado urbano. Divise Hammersmith in due, tagliando i collegamenti pedonali e isolando il centro cittadino dal lungofiume. Gli edifici vittoriani rimasero in ombra, mentre sotto le campate si moltiplicavano parcheggi e spazi inutilizzati.
Nel 2012, una crisi strutturale ne rivelò i limiti: corrosione del calcestruzzo e infiltrazioni d’acqua costrinsero le autorità a chiuderlo per mesi, con il rischio di un collasso parziale. Da allora, l’infrastruttura è sopravvissuta solo grazie a riparazioni d’emergenza e manutenzioni periodiche, in attesa di una decisione definitiva sul suo destino.
Un piano per “ricucire la città”
La proposta di demolire il flyover e sostituirlo con un tunnel (“flyunder”) nasce da un obiettivo chiaro: ricostruire la continuità urbana perduta.
La bozza del nuovo Local Plan 2025–2040, elaborata dal Hammersmith & Fulham Council, include il progetto come parte di una strategia più ampia per trasformare il centro del quartiere in un ambiente più sostenibile, vivibile e connesso.
Il piano prevede che la sopraelevata venga progressivamente smantellata e sostituita da un tunnel di circa un chilometro, che permetterebbe di interrare il traffico della A4. Il terreno liberato verrebbe poi utilizzato per nuove abitazioni, uffici, aree verdi e spazi pubblici.
Secondo il documento, “il flyover ha interrotto il tessuto vittoriano e separato Hammersmith Town Centre dal fiume”. La visione futura è quella di “riconnettere il quartiere al Tamigi”, restituendo alla zona la sua scala umana e le sue prospettive originarie.
Transport for London: nessun piano immediato, ma apertura al dialogo
Nonostante l’entusiasmo del borough, Transport for London (TfL) – l’ente responsabile della rete stradale principale – ha chiarito di non avere piani attivi per sostituire il flyover. Tuttavia, in una dichiarazione alla BBC, un portavoce ha affermato che TfL “resta aperta al dialogo con le autorità locali” e che “ogni borough ha il diritto di definire la propria visione di lungo periodo”.
Questa risposta riflette il carattere preliminare del progetto: l’inserimento nel Local Plan non garantisce l’approvazione, ma rappresenta un passaggio politico e tecnico fondamentale per avviare studi di fattibilità, consultazioni pubbliche e possibili finanziamenti futuri.
Se il piano verrà approvato dal consiglio comunale, passerà a una fase di consultazione pubblica, durante la quale residenti, imprese e istituzioni potranno esprimere opinioni e suggerimenti. L’approvazione definitiva del Local Plan è prevista entro il 2027, con orizzonte operativo fino al 2040.
Un tunnel per il futuro: come funzionerebbe il “flyunder”
Il concetto di flyunder non è nuovo a Londra: già nel 2013 TfL aveva condotto uno studio di fattibilità, stimando un cantiere lungo circa 18 mesi con forti disagi per la circolazione. Il nuovo tunnel, lungo circa un chilometro, collegherebbe le due sponde di Hammersmith sostituendo l’attuale viadotto in superficie.
Sopra di esso verrebbero create nuove piazze e strade pedonali, piste ciclabili e connessioni con il lungofiume. L’idea è di trasformare un’arteria automobilistica in un asse verde urbano, integrato con i trasporti pubblici e la mobilità sostenibile.
Dal punto di vista economico, il terreno liberato dal flyover sarebbe monetizzato: il borough potrebbe vendere o affittare i nuovi spazi edificabili per finanziare in parte l’opera. Una logica di self-funding che si ispira ad altri esempi europei di rigenerazione urbana, come il progetto Madrid Río in Spagna o il City Tunnel di Amburgo.
“Qualsiasi progetto dovrà bilanciare gli impatti del cantiere con quelli del mantenimento dell’attuale infrastruttura”, si legge nel piano.
Costi, tempi e incognite
Il principale ostacolo resta il costo. Lo studio originario del 2013 stimava un investimento di centinaia di milioni di sterline, ma le cifre non sono state aggiornate nella nuova bozza.
Anche la complessità tecnica è notevole: la presenza del Tamigi, delle linee della metropolitana e delle reti fognarie rendono la costruzione di un tunnel estremamente delicata.
A ciò si aggiungono i tempi lunghi di approvazione e realizzazione. L’intervento non potrà iniziare prima della piena adozione del Local Plan (prevista per il 2027) e dovrà passare attraverso una fase di finanziamento e progettazione esecutiva.
Secondo gli esperti di infrastrutture urbane, il flyunder potrebbe diventare realtà non prima del 2035, ma la sua sola inclusione nel piano comunale rappresenta un importante cambio di paradigma: da simbolo della motorizzazione a icona della riconversione sostenibile.
Benefici urbani e ambientali
I vantaggi attesi sono molteplici. La demolizione del flyover consentirebbe di:
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ridurre inquinamento acustico e atmosferico;
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ricucire la connessione pedonale e ciclabile tra nord e sud Hammersmith;
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valorizzare le proprietà immobiliari circostanti, attualmente deprezzate dal traffico;
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aumentare le aree verdi e pubbliche;
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migliorare la sicurezza stradale e la qualità della vita dei residenti.
Il progetto è anche una risposta alla sfida ambientale: l’A4, che attraversa il quartiere, è una delle arterie più inquinate di Londra. Portare il traffico sottoterra significherebbe ridurre le emissioni locali e favorire un maggiore uso dei mezzi pubblici.
Le perplessità dei residenti
Non tutti, però, vedono il progetto come una panacea. Alcuni residenti temono che il cantiere possa causare anni di caos stradale, con deviazioni e congestioni in un’area già satura di traffico. Altri dubitano che il tunnel possa davvero risolvere i problemi di mobilità, temendo che si limiti a spostare il traffico altrove.
Il dibattito locale si è acceso anche sui costi economici e ambientali. “Abbiamo bisogno di investimenti nelle scuole, non in nuovi tunnel”, ha commentato un membro del Hammersmith Residents Forum.
C’è poi il rischio, secondo alcuni urbanisti, che la rigenerazione produca gentrificazione e perdita di accessibilità economica per le famiglie storiche del quartiere.
Hammersmith oggi: un quartiere in transizione
Negli ultimi anni, Hammersmith è diventato uno dei distretti più dinamici di Londra. Le sedi di Disney, L’Oréal UK, Immediate Media e numerose aziende digitali hanno trasformato l’area in un polo economico e creativo.
Tuttavia, la presenza del flyover resta un elemento di discontinuità visiva e ambientale: un’infrastruttura simbolo di un’altra epoca in un contesto che oggi punta su sostenibilità, spazi pubblici e vivibilità urbana.
Il borough ha già investito in progetti di riqualificazione come Hammersmith Grove e Lyric Square, ma la sfida del flyover rappresenta un salto di scala: un intervento capace di cambiare radicalmente l’immagine dell’intero quartiere.
Londra e la sfida delle infrastrutture obsolete
Il caso di Hammersmith si inserisce in un dibattito più ampio sul destino delle grandi infrastrutture del dopoguerra. Londra, come molte metropoli europee, si trova a fare i conti con viadotti, snodi e arterie costruite tra gli anni Cinquanta e Settanta, oggi invecchiate e spesso incompatibili con le esigenze ambientali contemporanee.
Progetti simili – dal Silvertown Tunnel a est fino al Brent Cross regeneration plan a nord – indicano una tendenza chiara: sostituire le infrastrutture obsolete con modelli sotterranei o ibridi, capaci di restituire spazio urbano in superficie.
La trasformazione del Hammersmith Flyover sarebbe quindi parte di una nuova fase di “urbanismo sotterraneo”, dove la tecnologia e la pianificazione urbanistica si incontrano per creare città più verdi e connesse.
Il simbolo di una Londra che si reinventa
Al di là della fattibilità tecnica, il progetto ha un valore simbolico potente.
Demolire il flyover significherebbe chiudere un’epoca: quella della città dominata dalle automobili, e aprirne una nuova, centrata su persone, spazi pubblici e sostenibilità.
Hammersmith diventerebbe così un modello per altri quartieri, mostrando come la pianificazione urbana possa correggere gli errori del passato.
In fondo, la storia di Londra è sempre stata una storia di trasformazioni.
Dalle Docklands al Queen Elizabeth Olympic Park, dai gasometri di King’s Cross alle ex fabbriche di Battersea, la capitale ha dimostrato di sapersi reinventare continuamente. Il flyunder di Hammersmith, se mai verrà realizzato, sarà solo l’ultimo capitolo di questa evoluzione senza fine.
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Immagini interne e di copertina: By Patche99z – Own work, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6646178
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