Il dialogo tra Italia e Ucraina passa anche per l’arte

Dopo la tappa milanese al Parlamento Europeo e alla Casa Manzoni, il progetto internazionale Promessi: Arte, Design e Moda UA–IT approda nel cuore della Lombardia, al Monastero di Santa Maria del Lavello di Calolziocorte, in provincia di Lecco. Dal 4 al 15 ottobre 2025, il complesso monastico sulle rive dell’Adda ha ospitato infatti l’incontro tra due mondi che la guerra ha separato, ma che l’arte continua a unire.
L’iniziativa è promossa dall’associazione VITAWORLD ETS in collaborazione con la Fondazione Terre des Hommes Italia, la Fondazione d’Arte Contemporanea Giorgio Grasso e un’ampia rete di istituzioni culturali ucraine e italiane. Il progetto rientra inoltre nei programmi internazionali Ukrainian Art in Italy e Fashion For Freedom 2025/2026, dedicati alla diffusione dell’arte ucraina in Europa e al dialogo interculturale come forma di resistenza.
La scelta del monastero non è casuale. Il Lavello infatti è un luogo di ispirazione manzoniana, che per undici giorni è diventato lo spazio simbolico di un nuovo capitolo dei Promessi Sposi.
In mostra oltre centottanta artisti provenienti da Italia e Ucraina: maestri affermati, giovani emergenti, studenti di accademie e università. Tra i protagonisti figurano Dasha Nepochatova, Stanislav Topolsky, Olena Tryhub e Yurii Odrobynskyi, accanto a Luca Dall’Olio, Jeanphilippe, Carla Bruschi, Olena Zadyrah, Iryna Fedorenko, Oleksandr Lidagovsky, Liliya Kaluzhina. Le loro opere intrecciano linguaggi visivi diversi – come pittura, grafica, fotografia, scultura, moda – ma condividono lo stesso nucleo: raccontare la forza dell’identità attraverso la creazione artistica.
Particolare attenzione è dedicata ai lavori degli studenti dell’Università del Mar Nero Petro Mohyla di Mykolaiv, che reinterpretano I Promessi Sposi in chiave contemporanea. Quadri, video e installazioni ispirate al romanzo di Manzoni diventano strumenti per riflettere sulla libertà, sulla speranza e sulla resistenza.
Alla cerimonia di apertura ha partecipato Mariela Magallanes, deputata dell’Assemblea Nazionale del Venezuela in esilio, da anni impegnata nella difesa dei diritti umani. La sua presenza ha dato alla mostra un valore politico oltre che simbolico: spiegando come l’arte può essere voce di libertà e come opposizione alla violenza e all’oppressione.
La direzione artistica è affidata a Giorgio Grasso della Fondazione d’Arte Contemporanea, con Gabriella Frezza, e da Natalia Siassina, presidente di VITAWORLD ETS, in collaborazione con Valentyna Bilan. Il progetto coinvolge licei artistici, accademie e università dei due Paesi, con l’obiettivo di costruire un linguaggio comune fondato sul rispetto reciproco e sulla creatività condivisa.
Promessi: Arte, Design e Moda UA–IT nasce come risposta culturale alla crisi, ma fa un passo avanti: trasforma l’urgenza della testimonianza in proposta. È un esercizio collettivo di diplomazia artistica che usa la bellezza come argomento politico.
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