“Il mio è un dialogo sull’unità”. Col discorso sullo Stato dell’Unione von der Leyen chiede (di nuovo) la fiducia all’Aula

Bruxelles – L’Unione europea vive un momento di sfide, tutte importanti e tutte potenzialmente nefaste, e non ci si può permettere di essere divisi. La presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, pronuncia un discorso sullo Stato dell’Unione davanti al Parlamento europeo che dura un’ora e mezza, ma fin dall’inizio avverte l’Aula sui rischi legati alle tentazioni di spallate. Sa che su di lei aleggia lo spettro di nuove mozioni di sfiducia, e allora viene a chiedere il sostegno dei partiti politici.
“L’Europa è in lotta”, scandisce von der Leyen, in riferimenti alle tensioni geo-politiche, alle frizioni commerciali, alle nuove alleanze che si stanno creando in giro per il mondo. “L’‘Europa ha lo stomaco per questa lotta? Abbiamo l’unità e il senso di urgenza? La volontà politica e la capacità politica di scendere a compromessi? Oppure vogliamo solo combattere tra di noi? Essere paralizzati dalle nostre divisioni”.
E’ qui che si consuma il passaggio politico chiave di un discorso che si tramuta in una richiesta di appoggio soprattutto a socialisti (S&D), liberali (Re) e Verdi, critici, molto critici sulla Commissione e la sua presidente. “Ai miei occhi la scelta è chiara”, insiste von der Leyen. “Quindi il mio discorso di oggi è un discorso per l’unità. Unità tra gli Stati membri. Unità tra le istituzioni dell’UE. Unità tra le forze democratiche filo-europee in quest’Aula“.
Ma soprattutto la presidente dell’esecutivo comunitario gioca la carta delle sicurezza, cavalcando timori e tensioni per chiedere un ‘gabinetto di guerra’. “Sì, l’Europa deve lottare. Per il suo posto in un mondo in cui molte grandi potenze sono ambivalenti o apertamente ostili all’Europa“. Lo scandisce, con un dito rivolto a Mosca e un altro a Pechino. “La Cina è affiancata dai leader di Russia e Corea del Nord”, e in questo contesto, denuncia, “Putin si compiace del fatto che le relazioni tra Russia e Cina abbiano raggiunto un livello senza precedenti“.
Il libro bianco sulla difesa certifica che Russia e Cina sono i possibili nemici dell’Ue
E’ qui che il tono del tono cambia, e muta in discorso di guerra. “Stiamo anche lavorando per trovare un modo per concedere un bonus a coloro che sostengono l’Ucraina o acquistano attrezzature ucraine”, annuncia, senza entrare nel dettaglio. E poi, “dal mar Baltico al mar Nero dobbiamo investire nel fianco orientale“, visto che “il fianco orientale dell’Europa protegge tutta l’Europa”. Dopo essersi rivolta agli europarlamentari von der Leyen parla agli Stati, per quell’unità che si traduce in ricerca di sostegno politico per andare avanti.
Non può ignorare i malumori diffusi per l’accordo sui dazi raggiunto con gli Stati Uniti, che non rinnega e che difende a spada tratta, consapevole del negoziato preciso ricevuto dai governi e mostrando senso di responsabilità. “Il nostro rapporto commerciale con gli Stati Uniti è il più importante. Ogni anno esportiamo negli Stati Uniti merci per un valore di oltre 500 miliardi di euro. Milioni di posti di lavoro dipendono da questo“. Pertanto, “come Presidente della Commissione, non metterò mai a repentaglio il lavoro o il sostentamento delle persone”. E poi, ricollegandosi al contesto di fondo, quello di un presente pieno di sfide e un futuro ricco di incognite, “abbiamo sempre dovuto lottare per le nostre libertà”. Von der leyen invita a lottare, e a rimanere alla testa di questa lotta.
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