Il Royal Academy of Music Museum: la casa degli strumenti che raccontano Londra

Ottobre 16, 2025 - 12:00
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Il Royal Academy of Music Museum: la casa degli strumenti che raccontano Londra

Pochi luoghi a Londra sanno racchiudere così tanta musica, storia e silenzio come il Royal Academy of Music Museum, uno dei musei più raffinati e sottovalutati della capitale.
Immerso tra le eleganti vie di Marylebone, a due passi da Regent’s Park, questo piccolo gioiello custodisce capolavori di liuteria, strumenti antichi, manoscritti originali e oggetti appartenuti ai più grandi musicisti della storia. È un luogo intimo e vibrante, dove ogni teca risuona di melodie invisibili e ogni strumento racconta una vita, un’epoca, una passione.

Un museo nato dal cuore della musica britannica

Il Royal Academy of Music Museum è parte integrante della Royal Academy of Music, il più antico conservatorio del Regno Unito, fondato nel 1822 da John Fane, conte di Westmorland, con l’obiettivo di formare musicisti di livello internazionale. Da allora, l’Accademia ha formato generazioni di interpreti, compositori e direttori d’orchestra, tra cui Elton John, Simon Rattle, Annie Lennox, Evelyn Glennie, Lesley Garrett e moltissimi altri.

Primo piano dei violini della collezione del Royal Academy of Music Museum di Londra, con focus sulle teste scolpite e il legno lucidato.
Dettaglio dei violini esposti al museo della Royal Academy: capolavori di Stradivari, Amati e Guarneri, testimonianza della grande liuteria italiana.

Il museo nasce come naturale estensione della sua attività didattica: un luogo dove conservare, studiare e condividere la memoria musicale. La sua sede si trova all’interno dell’edificio storico di York Gate, progettato nel 1822 da John Nash, lo stesso architetto che ideò gran parte di Regent’s Park e del vicino Regent Street.
Distrutto parzialmente durante la Seconda guerra mondiale, l’edificio è stato restaurato e riconosciuto come Grade I listed building, diventando oggi un perfetto equilibrio tra architettura storica e spazio museale contemporaneo.

Entrare nel museo significa entrare anche nell’anima della Royal Academy stessa: è un’estensione del conservatorio, ma accessibile a tutti, gratuitamente.

Una collezione che suona: strumenti leggendari e storie di maestri

La collezione del Royal Academy of Music Museum è una delle più straordinarie d’Europa per varietà e valore storico. Non è solo una mostra di strumenti musicali, ma un racconto della civiltà sonora occidentale attraverso oltre 1.000 pezzi, di cui circa 250 strumenti a corda e a tastiera sono esposti al pubblico.

Tra i tesori assoluti spicca il violino “Viotti ex Bruce”, costruito da Antonio Stradivari nel 1709, considerato uno degli strumenti più perfetti mai realizzati. È appartenuto al violinista italiano Giovanni Battista Viotti, figura centrale della musica europea tra Settecento e Ottocento, il cui stile influenzò autori come Beethoven e Brahms.
Accanto a esso si trovano strumenti di Amati, Guarneri del Gesù e Guadagnini, vere e proprie reliquie della liuteria cremonese.

La Strings Gallery, la sezione dedicata agli strumenti ad arco, non espone soltanto violini e viole, ma anche manoscritti, lettere, incisioni e fotografie, che restituiscono il contesto umano e creativo di ogni pezzo.
Molti strumenti sono ancora funzionanti e vengono periodicamente suonati dagli studenti dell’Accademia o in occasione di concerti speciali, restituendo loro quella “voce” che un museo tradizionale, di solito, congela nel tempo.

Pianoforti, clavicembali e il respiro delle tastiere antiche

Un’altra sezione di grande fascino è quella dedicata alle tastiere storiche, con pianoforti, clavicembali e fortepiani costruiti tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo.
Qui il visitatore può scoprire i suoni originali delle opere di Mozart, Chopin o Mendelssohn, ascoltandoli così come gli autori li concepirono.

Vista interna della Strings Gallery del Royal Academy of Music Museum di Londra con violini storici in teche di vetro e pavimento in legno.
La Strings Gallery del Royal Academy of Music Museum: una collezione di violini e viole cremonesi, esposti come opere d’arte.

Tra gli strumenti più importanti spiccano un Broadwood del 1815, un Erard francese e diversi pianoforti Pleyel, amatissimi da Chopin.
Questa sezione deriva in parte dalla celebre Mobbs Keyboard Collection, una raccolta privata donata all’Accademia e oggi integrata nelle sale del museo.

Ogni tastiera racconta un momento dell’evoluzione della tecnica pianistica: dal suono brillante e trasparente dei fortepiani tardo-settecenteschi alla potenza dei primi strumenti ottocenteschi, fino all’avvento del pianoforte moderno.

Manoscritti, lettere e memorie dei grandi maestri

Oltre agli strumenti, il museo custodisce un archivio documentario di eccezionale valore.
Tra le vetrine si possono ammirare spartiti e manoscritti originali di Henry Purcell, Felix Mendelssohn, Franz Liszt, Arthur Sullivan, Ralph Vaughan Williams e molti altri.

Ci sono lettere autografe di compositori, annotazioni personali, partiture corrette a mano e perfino oggetti privati, come penne, occhiali o taccuini.
Un’intera sezione è dedicata al direttore d’orchestra Sir Henry Wood, fondatore dei celebri BBC Proms, con fotografie, bastoni da direttore e programmi originali.
Altri fondi archivistici includono il Foyle Menuhin Archive, dedicato al violinista Yehudi Menuhin, e la collezione Otto Klemperer, testimonianza del grande direttore tedesco che trovò rifugio a Londra durante il nazismo.

Ogni teca è una piccola finestra aperta su un momento di genio, una pagina di storia fatta di suoni e passioni.

Mostre temporanee e incontri con la musica viva

Il museo non è un luogo statico. Accanto alle esposizioni permanenti, ospita mostre temporanee che esplorano temi specifici, anniversari, figure dimenticate o strumenti rari recentemente restaurati.
Negli ultimi anni, tra le esposizioni più visitate vi sono state “Yehudi Menuhin: Journeys with a Violin” e “Sullivan and the Stage”, dedicata al compositore di Gilbert & Sullivan.

Le mostre cambiano periodicamente, spesso ideate in collaborazione con musicologi, artisti e studenti del conservatorio, in modo da mantenere vivo il legame tra ricerca, didattica e divulgazione.
Non è raro che le sale del museo diventino anche spazio per concerti da camera, conferenze o workshop legati alla pratica storica della musica.

York Gate: un rifugio sonoro nel cuore di Londra

Visitare il Royal Academy of Music Museum significa anche scoprire l’incanto architettonico di York Gate, la residenza neoclassica di John Nash che ospita il museo.
L’interno, restaurato con grande attenzione, combina sale luminose e moderne con soffitti e cornici originali del XIX secolo. Il tunnel sotterraneo collega York Gate al corpo principale dell’Accademia, creando un percorso continuo tra passato e presente.

L’accesso è gratuito e le gallerie sono presidiate da studenti e volontari, sempre disponibili a rispondere a domande e raccontare aneddoti sui pezzi esposti.
È possibile anche assistere al lavoro dei liutai e restauratori, che operano in un laboratorio visibile attraverso una parete di vetro: un’occasione unica per vedere come uno Stradivari viene conservato e mantenuto in condizioni ottimali.

Informazioni pratiche per la visita

  • Indirizzo: Royal Academy of Music Museum, York Gate, Marylebone Road, London NW1 5HT

  • Come arrivare: le stazioni più vicine sono Baker Street (Jubilee, Metropolitan, Bakerloo) e Regent’s Park(Bakerloo Line).

  • Orari di apertura: ogni venerdì dalle 11:00 alle 18:00. Ingresso gratuito, senza prenotazione.

  • Biglietti: ingresso libero; eventuali tour guidati o eventi speciali richiedono prenotazione.

  • Accessibilità: completamente accessibile a persone con mobilità ridotta, con ascensori e passerelle.

  • Servizi: bookshop, mostre temporanee, laboratori educativi, archivio consultabile per ricercatori.

Un piccolo museo per grandi emozioni

In una città ricca di musei ma spesso dominata dalle grandi istituzioni, il Royal Academy of Music Museum rappresenta una gemma discreta e autentica.
Non serve essere musicisti per apprezzarlo: basta la curiosità di chi vuole ascoltare la storia del suono, dalle corde di un violino barocco al ruggito di un pianoforte romantico.

Ogni strumento esposto è come una voce sopravvissuta al tempo — una voce che continua a parlare a chi sa ascoltare.
In un’epoca dominata dalle playlist digitali, questo museo ricorda che la musica è un’esperienza fisica, tangibile e profondamente umana.

Quando si esce da York Gate e si torna al brusio di Marylebone Road, si ha la sensazione di portarsi dietro un’eco lontana: quella di una nota, forse, che continua a vibrare nell’aria.

Le immagini utilizzate sono su Common free license o tutelate da copyright. È vietata la ripubblicazione, duplicazione e download senza il consenso dell’autore.

Immagine di copertina e interne: By Philafrenzy – Own work, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=14579823, By Museumworker – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=28554275, By Tanya Ursova on behalf of the Royal Academy of Music – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=19121735

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