Ilaria Salis salva per un voto. L’Eurocamera respinge la revoca dell’immunità

Ottobre 7, 2025 - 23:00
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Ilaria Salis salva per un voto. L’Eurocamera respinge la revoca dell’immunità

Bruxelles – Una votazione carica di tensione, a scrutinio segreto, risolta come nella più classica delle sceneggiature cinematografiche. Ilaria Salis è salva per un voto: il Parlamento europeo ha respinto la richiesta di revoca della sua immunità con 306 voti favorevoli e 305 contrari. L’eurodeputata italiana, accusata in Ungheria di aggressione contro militanti neo-nazisti, continuerà così a beneficiare della protezione dell’Aula.

“Questo voto è una vittoria per la democrazia, lo Stato di diritto e l’antifascismo. Questa decisione dimostra che la resistenza funziona. Dimostra che quando i rappresentanti eletti, gli attivisti e i cittadini difendono insieme i valori democratici, le forze autoritarie possono essere affrontate e sconfitte”, ha esultato Salis da Strasburgo. Il voto conferma il parere – e le proporzioni – della commissione giuridica (Juri) del Parlamento europeo, che si era espressa per il mantenimento dell’immunità per 13 voti a 12.

Eppure in mattinata, i conservatori di ECR e il Partito Popolare europeo avevano confermato l’intenzione sostenere la richiesta di Budapest e spedirla a processo. Nicola Procaccini, copresidente dei Conservatori e Riformisti europei, ha affermato che “il Parlamento europeo non è il posto per scappare dalle sentenze della giustizia”, mentre Manfred Weber, leader del Ppe, ne ha fatto una questione giuridica: “Salis ha commesso un reato prima di diventare parlamentare”, ha dichiarato, e dunque “è giusto revocarne l’immunità”. L’istituto dell’immunità parlamentare garantisce infatti che gli eurodeputati possano esercitare liberamente il loro mandato e assicura “l’indipendenza e l’integrità del Parlamento nel suo complesso”.

Numeri alla mano, nel segreto dell’urna in 17 hanno preferito astenersi. E 92 di non partecipare al voto. Così, i 306 a favore nell’arco progressista – sommando i membri di The Left, Greens, S&d e Renew si arriva a 310 – sono bastati. E dunque, verosimilmente sono state decisive le defezioni nell’ala conservatrice dell’Eurocamera. I meloniani Procaccini e Carlo Fidanza, a margine della votazione, hanno parlato di “un’umiliazione per l’Italia” e “per noi come esponenti politici che non siamo qui per caso, mentre Salis si trova qui unicamente per sfuggire ad un processo per atti di violenza“. La delegazione di Fratelli d’Italia avrebbe votato allo stesso modo anche nel caso di Péter Magyar, principale oppositore politico di Orban e eurodeputato del Ppe accusato in Ungheria di corruzione e furto, salvato anch’egli dall’Eurocamera.

Per Nicola Zingaretti, capodelegazione del Partito democratico, “Il voto conferma che in questo Parlamento c’è molto da fare e da lavorare, e c’è spazio per vincere e difendere l’Europa e i suoi valori”. Il suo collega Brando Benifei ha sottolineato che “non si tratta di difendere una persona ma il diritto di tutte e tutti a un processo giusto e non condizionato da pressioni politiche dichiarate e inaccettabili”.

Salis, cha ha trascorso 15 mesi in detenzione preventiva in Ungheria ed è stata trascinata in catene alle udienze preliminari, ha più volte denunciato l’accanimento del governo sovranista di Viktor Orban nei suoi confronti. Anche oggi, uscendo dall’Aula ha affermato che “non si possono ottenere processi giusti in Ungheria né contro gli antifascisti, né contro nessun oppositore politico”. Salis ha reiterato poi la richiesta “che il processo si svolga in Italia nel rispetto delle garanzie democratiche“. E che ora le istituzioni europee si occupino di un’altra giovane attivista antifascista, Maya T, “detenuta in condizioni vergognose e sottoposta a un processo farsa dove viene trascinata in catene come una bestia”.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia