Inchiesta Tod’s, indagati tre manager e ipotesi di dolo. L’azienda: “Tempismo sospetto”

Novembre 22, 2025 - 11:30
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Inchiesta Tod’s, indagati tre manager e ipotesi di dolo. L’azienda: “Tempismo sospetto”
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Si aggrava la posizione di Tod’s in merito alle accuse di caporalato. Finito del mirino del pm di Milano, Paolo Storari, il player del lusso vede iscritti nel registro degli indagati tre amministratori delegati nonché la stessa società sulla base della legge 231, con l’accusa di caporalato. Tod’s, dal canto suo, ha replicato alle accuse sottolineando il “preoccupante tempismo” del pm Storari e starebbe “esaminando con la stessa tranquillità l’ulteriore materiale prodotto”. L’azienda prende atto, inoltre, della decisione della Cassione di rigettare il ricorso del pm sulla competenza territoriale del procedimento di prevenzione che richiedeva l’amministrazione giudiziaria, confermando Ancona – e non Milano – come sede del giudizio.

Non è la prima volta che un’azienda del comparto moda e lusso deve rispondere di sfruttamento illegale di manodopera (si pensi a Loro Piana e prima ancora a Giorgio Armani Operations e Manufactures Dior Srl) ma, rispetto alle precedenti inchieste, a essere accusati sono direttamente i manager dell’azienda che, sempre secondo la procura, avrebbero deciso di agire con dolo nonostante fosse a conoscenza delle irregolarità in merito. 

Tornando alle accuse, contestate dagli inquirenti norme sugli orari di lavoro, sulla sicurezza e l’igiene, paghe da 2,75 l’ora e non commisurate al lavoro svolto, notturno oltretutto, condizioni degradanti, macchinari senza sistemi di sicurezza. Un quadro che ha fatto parlare di “paraschiavitù” per, secondo il pm, almeno 52 lavoratori di sei diversi opifici attiva nella filiera produttiva dell’azienda marchigiana. Storari ha quindi chiesto al gip di Milano, Domenico Santoro, di disporre la misura interdittiva del “divieto di pubblicizzare beni e servizi” per sei mesi.

L’appuntamento con la prossima udienza è ora atteso per il prossimo 3 dicembre. In questa sede Tod’s dovrà rispondere dell’accusa, appunto, di “dolo”, in quanto gli audit che mettevano in guardia sullo sfruttamento del lavoro e l’assenza di sicurezza erano stati correttamente redatti e la società ne era a conoscenza, scegliendo deliberatamente di procedere comunque.

Nello specifico, a Tod’s vengono attribuite “colpa organizzativa grave” al limite dell'”atteggiamento doloso” e l’assenza di “modelli adeguati” a prevenire il reato di caporalato da parte di soggetti apicali.

Intanto, solo pochi mesi fa aveva visto la luce l’atteso protocollo per la legalità nei contratti di appalto nelle filiere produttive del fashion, la cui firma del documento (auspicabilmente da estendere all’intero territorio nazionale) si inseriva proprio nell’ambito di un più ampio piano in direzione anti-caporalato.

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Redazione Redazione Eventi e News