Intervista con Maria Amelia Monti e Cristina Chinaglia, in scena con “Strappo alla regola” al Teatro Manzoni di Milano: “E’ uno spettacolo originalissimo perchè due linguaggi diversi dialogano tra loro”

Maria Amelia Monti e Cristina Chinaglia sono protagoniste dello spettacolo “Strappo alla regola” di Edoardo Erba, in scena al Teatro Manzoni di Milano dal 28 ottobre al 9 novembre.
Siamo in un cinema e sullo schermo proiettano un film dell’orrore. Orietta, un personaggio secondario del film, sta per essere raggiunta da un misterioso assassino, ma riesce inaspettatamente a sfuggirgli… uscendo da uno strappo dello schermo. Si ritrova nella sala cinematografica deserta dove incontra Moira, la maschera del cinema, che pensa di essere impazzita, ma deve ricredersi perché Orietta è viva e le chiede aiuto.
Temendo di perdere il posto di lavoro, Moira cerca di convincere Orietta a ritornare nel film per farsi assassinare. Ma Orietta è decisa a cambiare il suo destino. Mentre sullo schermo i personaggi del film girano a vuoto, Moira si confida: è una donna disperata, che vive una relazione tossica, da cui non riesce a uscire. Ora è Orietta a incoraggiare Moira a trovare lo “strappo” per scappare da una storia dell’orrore. E alla fine sarà proprio lei a salvarla.
Maria Amelia e Cristina, siete protagoniste dello spettacolo Strappo alla Regola nei ruoli di Orietta e Moira. Cosa potete raccontarci dei vostri personaggi?
Maria Amelia Monti: “Io sono Orietta e uscirò da un film dell’orrore. All’inizio il pubblico potrebbe pensare di essersi sbagliato, perché parte un horror degli anni ’70, con il mio personaggio che sta per essere ammazzato ma quella sera trova uno strappo, ci si butta, piomba sul palcoscenico e incontra la maschera del cinema”.
Cristina Chinaglia: “Io sono Moira, la maschera del cinema, a cui piomba addosso questo personaggio di fantasia, che ero abituata a vedere tutte le sere nel film e improvvisamente me lo trovo di fronte. Per un attimo penso di essere impazzita, poi Orietta e Moria cominceranno a dialogare in uno strano rapporto tra realtà e fantasia e troveranno un incontro umano”.
Lo spettacolo affronta delle tematiche attuali come le relazioni tossiche e la solidarietà femminile …
Cristina Chinaglia: “Non c’è solamente il potere realtà-fantasia, ma c’è anche un incontro tra due donne”.
Maria Amelia Monti: “Anche perché Orietta è il migliore orrore, veramente, nella vita di Moira”.
Cristina Chinaglia: “Moira attraversa una vicenda personale molto travagliata, all’inizio sarà difficile capirlo, ma poi attraverso Orietta riuscirà ad affrontare il problema di violenza domestica che sta vivendo e quindi con leggerezza, ma anche spero e credo con intensità e profondità, andremo su entrambi i versanti, poetico, in stile esistenziale, ma anche leggero. E’ uno spettacolo originalissimo perchè due linguaggi diversi dialogano tra loro, quello cinematografico e quello teatrale”.
di Francesca Monti
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