La ricarica ultraveloce apre la strada a una mobilità elettrica più accessibile

Ottobre 3, 2025 - 06:00
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La ricarica ultraveloce apre la strada a una mobilità elettrica più accessibile

Oltre al prezzo, una delle principali barriere all’acquisto delle auto elettriche riguarda le difficoltà nella fase di ricarica. Difficoltà che si concretizzano non solo nella scarsa diffusione delle colonnine, ma anche nelle tempistiche necessarie – si parla di ore, non di minuti – per fornire al veicolo una buona percentuale di autonomia. 

I tempi di ricarica sono spesso incompatibili con la frenesia della vita urbana e disincentivano i cittadini a convertirsi a forme di mobilità più ecologiche. Questo è un problema soprattutto per una piccola metropoli come Milano, che ogni giorno accoglie più di seicentomila auto provenienti dall’area metropolitana: è un numero molto impattante in termini di congestione stradale e qualità dell’aria. Nasce anche da qui l’esigenza, da parte del Comune, di collaborare con Electra per realizzare la prima rete europea di colonnine di ricarica ultraveloci. 

Il piano è in fase di completamento (verrà terminato nella prima metà del 2026) ed è composto da 17 stazioni di ricarica ultraveloce, per un totale di 54 colonnine e 108 punti di ricarica: «Ci stiamo lavorando dal dicembre del 2022 perché, soprattutto in città, ci vuole tanto tempo per creare queste infrastrutture. La città è difficile, è densamente abitata, e a volte le persone si lamentano quando si realizzano gli stalli elettrici. Ma il Comune ha avuto il coraggio di fare e applicare questo regolamento, accettando degli hub in città», spiega Eugenio Sapora, general manager di Electra Italia, davanti all’hub di ricarica di via Murat, nella zona nord del capoluogo lombardo.

Le nuove colonnine – conferma Sapora – «ricaricano un’auto elettrica in un lasso di tempo compreso tra i dieci e i trenta minuti, a seconda delle esigenze e del modello di veicolo». Il merito, racconta il presidente di Unareti Francesco Gerli, è di «una enorme concentrazione di potenza. Ognuna di queste colonnine, dal punto di vista della potenza da fornire, è paragonabile a un palazzo di dieci piani». Ogni hub è alimentato solo da energia rinnovabile ed è sempre aperto, anche di notte e nei giorni festivi. Tutti i processi – dalla prenotazione della colonnina al pagamento – si gestiscono tramite l’app per smartphone. 

Si parla di «rete» perché le colonnine sono diffuse in modo omogeneo non solo nell’area urbana, ma anche in alcuni Comuni dell’hinterland, permettendo a chi si reca a Milano di avere dei punti di riferimento fissi per la ricarica del veicolo. Di fatto, tutte le principali direttrici risultano coperte. 

Electra

Secondo Arianna Censi, assessora alla Mobilità del Comune di Milano, la mappa delle nuove stazioni di ricarica ultraveloce «ci restituisce l’idea di un percorso di accesso alla città che fornisce un servizio rapido e veloce, rispondendo all’esigenza di fare delle cose in un tempo compatibile con la vita urbana. La mobilità di oggi è fatta di infrastrutture e spazi di connessione che riqualificano i luoghi dove le persone vivono, soprattutto nelle periferie. Le nuove colonnine si inseriscono in questo contesto». 

Oggi Milano ha circa duemila punti di ricarica attivi. Con la nuova rete di Electra, spiega il sindaco Beppe Sala in una nota, farà «un ulteriore  passo avanti nel suo percorso di transizione ecologica, in cui l’elettrificazione della città rappresenta uno dei più significativi snodi. Non si può pensare a una reale trasformazione della mobilità urbana in chiave elettrica senza dotare la città delle infrastrutture necessarie per permettere ai cittadini di ricaricare i mezzi in maniera sicura e rapida». 

Gli stalli, come accennato, sono installati in punti strategici per chi entra o esce da Milano per motivi di lavoro, ma non solo. Dalla Tangenziale Est (tre colonnine ultraveloci da trecento kilowatt e sei stalli) a via Novara (due colonnine, quattro stalli); da viale Fulvio Testi (tre colonnine, sei stalli) a via Ripamonti (tre colonnine, sei stalli); da Carugate (tre colonnine, sei stalli) a Lorenteggio (due colonnine ultraveloci, quattro stalli; una colonnina slow da ventidue kilowatt, due stalli). Nell’hinterland, in più, troviamo delle stazioni lungo snodi extraurbani molto frequentati, come la SP 125 area Ovest e la SP 208 direttrice EstEuropark Idroscalo Milano (vicino all’aeroporto di Linate).

Si tratta, conclude Arianna Censi, di «un progetto importante che migliora la qualità della città, ma non solo. Coinvolge il modo in cui ci muoviamo e le strategie per contrastare gli elementi responsabili dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento atmosferico. Questi temi, come dico sempre, si affrontano soprattutto nelle grandi città, perché è qui che sorgono gli strumenti per produrre un cambiamento consistente e forte: sia nella cultura, sia nell’atteggiamento». 

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Redazione Redazione Eventi e News