La voce delle donne di tutto il mondo contro la violenza

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, noi, donne di varie comunità etniche presenti sul territorio milanese, impegnate nella difesa della democrazia e dei diritti umani nei nostri Paesi di origine, vi rivolgiamo un appello che nasce dal cuore e dall’urgenza di questi tempi: unirci, al di là di ogni appartenenza, per ricordare e sottolineare che i diritti delle donne sono diritti umani universali e che non vanno calpestati, violati, violentati e cancellati.
Questo appello è rivolto anche agli uomini. Perché senza di loro il nostro grido rimarrebbe incompleto.
Essere donna, oggi, significa vivere ancora troppo spesso nell’ombra della paura, attraversare guerre non scelte, subire estremismi che negano la nostra esistenza, affrontare ingiustizie che ci tolgono il respiro. Significa portare sulle spalle il peso di ferite che non si vedono, silenzi che pesano, barriere che sembrano invalicabili.
Eppure, sono le donne che, quando tutto crolla, trovano la forza di ricostruire ciò che è stato distrutto: chi ricuce un legame spezzato, chi consola, chi resiste, chi continua a credere nella pace quando tutto intorno parla di guerra. Le donne custodiscono la vita, ma troppo spesso è la loro stessa vita a essere spezzata.
Per questo oggi vogliamo riunirci come un’unica voce di donna, una voce che non conosce confini né bandiere. La voce delle donne dell’Afghanistan, della Georgia, dell’Iran, di Israele, dell’Italia, della Palestina, della Russia, del Sudan, dell’Ucraina, del Venezuela. La voce di tutte le donne del mondo. Perché ogni donna ferita è una ferita che attraversa tutte noi. Ognuna di noi.
In questa giornata vi chiediamo di mettere da parte ogni divisione e di scegliere, insieme a noi, un messaggio semplice, ma di profonda importanza: dire basta, con un gesto condiviso, alla violenza che tenta di zittire ciò che di più prezioso possediamo – la nostra dignità.
Vi chiediamo, se possibile, di indossare un paio di scarpe rosse o un indumento rosso, un segno visibile che ci unisce e parla per chi non può più farlo. Un simbolo che racconta il dolore, ma anche la volontà di trasformarlo in forza.
E desideriamo che questo gesto sia compiuto non solo dalle donne, ma anche dagli uomini, perché solo insieme possiamo cambiare ciò che sembra immutabile. Solo insieme possiamo dire che non accetteremo più silenzi, indifferenza, o complicità involontarie.
Uniti – donne e uomini – possiamo trasformare un gesto in un grido, e un grido in un cambiamento. Uniti possiamo dare forza a una voce che non può e non deve essere ignorata.
Le promotrici di questo appello sono Rayhane Tabrizi, attivista iraniana e presidente dell’associazione Maanà, e Mariela Magallanes, ex deputata dell’Assemblea Nazionale venezuelana, rifugiata in Italia dal 2019 dopo essersi opposta al regime di Nicolás Maduro.
L’appuntamento è per lunedì 24 novembre, alle 18:30 in Piazza della Scala a Milano
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