Le cascate d’autunno più spettacolari d’Italia, lontano dalla folla

Settembre 15, 2025 - 13:00
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Le cascate d’autunno più spettacolari d’Italia, lontano dalla folla

Immergersi in un bosco, tra le chiome screziate nelle mille tinte del giallo, dell’ocra e del bruno. Una leggera nebbia percorre la linea dell’orizzonte, tra i fusti, mentre l’aria frizzante e umida punge il volto. Si cammina alla ricerca di un monumento naturale nascosto, che alla fine si palesa in tutta la sua maestosità: una grande cascata di un torrente montano riempie gli occhi, il suo rombo le orecchie, il cuore pieno di emozione.

L’autunno è la stagione ideale per trasformarsi in cacciatori di cascate e vivere all’aria aperta momento di assoluto contatto con la natura e grande beatitudine per la bellezza dei contesti che si attraversano. La magia dell’acqua che incontra il foliage è un’immagine di struggente poesia che può diventare realtà: l’Italia è infatti un Paese che regala tante di queste emozioni in tanti dei suoi mille angoli.

Le Cascate di Sant’Annapelago

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Lorenzo Calamai
Una delle Cascate di Sant’Annapelago

Il Rio Valdarno e il Fosso del Terzino sono due piccoli corsi d’acqua che animano un piccolo angolo dell’appennino modenese, in Emilia Romagna, e danno vita a una serie di splendide e suggestive cascate al riparo di uno splendido bosco di faggi.

I numerosi salti dei due torrenti sono collegati da un unico percorso ad anello, il Sentiero delle Cascate di Sant’Annapelago, dal nome della più vicina cittadina, una piccola frazione non lontano dal confine con la Toscana, nel Parco regionale del Frignano, dove si trova il Monte Cimone.

In dodici chilometri di percorso totale, per la maggior parte pianeggiante, si incontrano sei cascate, tutte con conformazioni molto diverse tra loro, e tre sorgenti d’acqua purissima. Per compiere l’intero anello occorrono circa sei ore di cammino, ma si tratta di un’escursione facile e alla portata di tutti.

Splendido in tutte le stagioni, con il sole e con la neve, il Sentiero delle Cascate di Sant’Annapelago dà il meglio di sé proprio in autunno, quando le chiome dei faggi virano verso l’arancio e il giallo, che contrastano con il turchese cristallino delle acque dei torrenti, regalando una pura, grande bellezza agli escursionisti in contemplazione.

Le Cascate del Menotre

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Lorenzo Calamai
Il Velo della Sposa, una delle Cascate del Menotre

Il fiume Menotre è uno dei principali affluenti del Topino, che è a sua volta tra i maggiori corsi d’acqua dell’Umbria. Il suo non breve corso attraversa il piccolo borgo di Pale, appena qualche decina di abitanti alle porte di Foligno: qui affronta una vertiginosa caduta lungo una ripidissima gola, formando una serie di cascate tanto nascoste quanto impressionanti.

Per scoprire le Cascate del Menotre serve percorrere il sentiero che congiunge Pale alla vicina Belfiore, distante appena un paio di chilometri in linea d’aria, ma diverse centinaia di metri di altitudine più in basso. Proprio partendo da quest’ultimo abitato, si può risalire, attraverso un percorso scavato nel tufo e all’ombra di un fitto bosco, il corso del Menotre, incontrando diverse cascate roboanti e scenografiche.

La più bella, e forse anche la più nota, è il cosiddetto Velo della Sposa, che prende il nome dalla sua caratteristica forma. L’acqua qui si stringe a metà del salto, riaprendo il proprio getto nella parte finale, proprio come un velo della classica sposa il giorno del matrimonio.

La Cascata del Ghiaccione

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Lorenzo Calamai
La Cascata del Ghiaccione all’inizio dell’autunno

Al riparo dei boschi della Valdera, in Toscana, si trova la Cascata del Ghiaccione, una spettacolare conformazione geologica che costringe il torrente Carbonaia a uno spettacolare salto in uno scenario fatato che sembra direttamente tratto da qualche ambientazione fantasy.

L’escursione che porta al cospetto della cascata è semplice e breve, ma a questa si può abbinare l’esplorazione di alcuni borghi poco conosciuti di questa parte della regione. La Cascata del Ghiaccione, infatti, si trova vicino a Chianni e a Castellina Marittima, ma non lontano anche da Peccioli (Borgo dei Borghi 2024) e Lajatico: tutte località che vale la pena prendersi del tempo per visitare.

Tornando all’escursione per giungere alla cascata, basta una mezz’oretta di cammino lungo un facile sentiero che costeggia il torrente, al riparo di un bosco frondoso che lascia poco spazio alla luce del sole. Si incontra una prima cascata dopo pochi minuti: la si deve oltrepassare e continuare verso monte fino a quando, d’improvviso, il letto del torrente si allarga in una ampia polla e si arriva al cospetto del salto più importante, che scorre su uno sperone di roccia levigato.

L’autunno è la stagione migliore per visitare la Cascata del Ghiaccione: vi potrà capitare di giungere al cospetto della cascata proprio mentre le foglie ingiallite degli alberi cadono dolcemente, sospinte dal movimento d’aria del salto, e dondolano sospese fino ad appoggiarsi sul pelo dell’acqua.

La Cascata del Golfarone

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Lorenzo Calamai
La Cascata del Golfarone

La poderosa Cascata del Golfarone è un imponente salto di dodici metri che le abbondanti e copiose acque del torrente Secchiello compiono nel cuore dell’Appennino Reggiano, nel cuore di un area naturale silenziosa e piacevole, facilmente raggiungibile da tutti.

Si trova in Val d’Asta, nei pressi di Villa Minozzo. Per raggiungerla si deve percorrere un breve sentiero che scende rapidamente sulle sponde del torrente, attraversando un profumato bosco di querce e betulle, che in autunno lasciano cadere un tappeto di foglie gialle, arancio e ocra nel sottobosco, regalandogli un’atmosfera unica.

Dopo una ventina di minuti di discesa si incontrano le sponde del torrente Secchiello, e a quel punto non c’è un vero e proprio sentiero, ma si deve seguire la traccia lasciata dai precedenti visitatori lungo le rive per risalire verso monte e arrivare, in pochi minuti, al cospetto del grande salto.

La Cascata del Golfarone è davvero poderosa. Ai suoi piedi si apre una grande piscina naturale molto profonda, ai cui margini ci sono molte rocce piatte dalle quali rimanere in contemplazione di questa sorta di monumento naturale.

Le Cascate di Saent

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iStock
Autunno alle Cascate di Saent

Nel Parco Nazionale dello Stelvio, in Trentino, si trovano le spettacolari Cascate di Saent, meta di una bella escursione alpina che dà il meglio di sé in autunno, quando parte del bosco si tinge di giallo e d’arancio, mentre i larici e gli abeti mantengono il loro verde perenne.

Le Cascate di Saent si trovano in Val di Rabbi, una delle valli laterali della più nota Val di Sole. Per raggiungerle si deve affrontare un percorso della durata totale di poco più di tre ore, con un dislivello di circa 400 metri che rende l’escursione non difficile, ma adatta a chi ha già dimestichezza con questo tipo di attività outdoor.

Si parte da quota 1380 metri sul livello del mare, poco fuori dal piccolo paese di Piazzola. Si raggiunge quindi a piedi la malga Stablasolo, affrontando una prima salita. Si prosegue quindi fino a superare un pittoresco ponte che attraversa il torrente Rabbies, e si raggiunge una prima cascata.

Lo spettacolo vero e proprio, però, è quello che si può trovare poco sopra, salendo lungo il sentiero che porta a un secondo ponte al cospetto del secondo salto del torrente, quello più celebre: un vero e proprio vortice d’acqua sprizza, cade e spuma tra le rocce e gli alberi in un vero e proprio trionfo di potenza della natura.

Le Cascate del Dardagna

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Cascate del Dardagna

Sette cascate, una in fila all’altra, da scoprire camminando in un bosco variopinto. Succede sul Sentiero delle Sette Cascate che porta all’esplorazione del corso del fresco torrente Dardagna, perla dell’Appennino tosco-emiliano, nel Parco regionale del Corno alle Scale.

Il Dardagna è un corso d’acqua molto breve, lungo solo una quindicina di chilometri. Nasce dalle pendici del Corno alle Scale, la montagna da cui prende nome il Parco che si colloca ai margini meridionali della provincia di Bologna, al confine con la Toscana. Nel primo tratto del suo percorso, il torrente supera rapidamente un ampio dislivello, superiore ai 250 metri, compiendo un salto dopo l’altro.

Le sette Cascate del Dardagna si possono esplorare grazie a un sentiero suggestivo e scenografico che prende le mosse dalla località di Madonna dell’Acero. I primi tre chilometri del percorso sono molto semplici e alla portata di tutti: si cammina su una comoda strada forestale dal fondo compatto, fino ad arrivare alla cascata più a valle delle sette, senza affrontare dislivelli di sorta. Già in questa prima parte di escursione si può godere di un bosco silenzioso e maestoso, che in autunno regala ulteriori emozioni.

I più audaci, interessati a scoprire ciascuna delle cascate, potranno proseguire per altri due chilometri lungo un percorso più ripido e accidentato tra gli alti fusti dei faggi, costeggiando il torrente. Il percorso porta non solo alla scoperta di tutti e sette i salti, ma si conclude al Laghetto del Cavone, uno specchio d’acqua suggestivo dove recuperare le forze prima della discesa.

Le Cascate di Vallesinella

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iStock
Cascate di Vallesinella in autunno

Le maestose Cascate di Vallesinella sono uno dei monumenti naturali più fotografati del Trentino. Si trovano nelle Dolomiti del Brenta, non lontano da Madonna di Campiglio, e si raggiungono facilmente con un sentiero non breve, della durata complessiva di circa quattro ore, ma alla portata di tutti.

Le cascate sono conosciute anche perché in inverno la muraglia d’acqua che scende dalle montagne si congela completamente, rendendole ancora più spettacolari e uniche. Tuttavia anche l’autunno ha il suo bel perché: per arrivare alle Cascate di Vallesinella, infatti, si attraversa un bosco di faggi e abeti che nella mezza stagione è particolarmente suggestivo. Da una parte, infatti, i faggi imbruniscono e perdono progressivamente le proprie foglie, mentre dall’altra gli abeti rimangono verdi, dando vita a un contrasto seducente.

Le Cascate di Vallesinella, formate dal torrente Sarca, si dividono in tre tronconi: alte, medie e basse. I sentieri a disposizione consentono di visitare da vicino ciascuno spezzone. Le più potenti sono le cosiddette Cascate Alte, quelle più a monte, poiché formate da diversi salti. Quelle forse più scenografiche, però, sono le Cascate di Mezzo, che sono anche il troncone più alto. Alla loro base si trova un piccolo rifugio dal quale ci si può godere la vista in totale relax.

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Redazione Redazione Eventi e News