Lunga vita a Windows 10: ci prova Consumer Reports

Settembre 17, 2025 - 09:00
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Lunga vita a Windows 10: ci prova Consumer Reports

Tra meno di un mese, Microsoft manderà in pensione Windows 10: il termine del supporto ufficiale è fissato per il 14 ottobre. Nessuna sorpresa, la scadenza è stata decisa anni fa. Ciò nonostante, la quota di market share associata al sistema operativo è incredibilmente tornata a crescere nell’ultimo periodo e oggi si attesta a oltre il 45% (il successore Windows 11 è al 49%). Ciò significa che centinaia di milioni di PC rischiano di rimanere senza aggiornamenti, anche e soprattutto sul fronte della sicurezza.

L’appello per estendere il supporto a Windows 10

L’organizzazione statunitense Consumer Reports, impegnata da sempre nella tutela dei consumatori, ha inviato una lettera al CEO del gruppo di Redmond, Satya Nadella, chiedendo di spostare l’addio più in là. Spoiler: non accadrà.

Dal canto suo, Microsoft ha già annunciato la possibilità di estendere il supporto per un anno offrendo dodici mesi di accesso al programma ESU (Extended Security Update) in modo gratuito, a patto però che l’utente scelga di affidarsi all’app Backup per sincronizzare le impostazioni del computer sul cloud oppure di spendere 1.000 punti Rewards.

PC a rischio e obsoleti con l’addio all’OS

Stando a quanto sostenuto da Consumer Reports, ci sono in circolazione tra i 200 e i 400 milioni di PC che non potrebbero effettuare il passaggio a Windows 11 nemmeno volendo, poiché basati su un comparto hardware che non soddisfa i requisiti minimi del sistema operativo. Questi rischiano di trovarsi esposti a bug e vulnerabilità potenzialmente pericolosi. Una posizione, quella della software house, definita ipocrita.

Sostenere che Windows 11 sia un aggiornamento essenziale per migliorare la sicurezza informatica, lasciando al contempo centinaia di milioni di computer più vulnerabili agli attacchi informatici, è ipocrita.

L’organizzazione non è la sola a battersi con questo obiettivo. Sulla stessa lunghezza d’onda gli interventi di Right to Repair Europe e Restart Project, che concentrano l’attenzione anche sulla problematica relativa all’impatto ambientale di un’obsolescenza causata esclusivamente dal fattore software.

Abbiamo bisogno che Microsoft estenda il supporto gratuito e automatico per Windows 10. E chiediamo che nell’UE e altrove venga emanata una legislazione che renda illegale l’obsolescenza del software per tutti i prodotti.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia