Mobilità in Valbisagno, al via l’iter per lo studio del Politecnico: “Soluzione nella primavera 2026”


Genova. Il Comune di Genova ha avviato l’iter per la realizzazione di uno “studio innovativo sulla mobilità sostenibile in Valbisagno“. Dopo il no allo Skymetro e le anticipazioni della sindaca Salis, il primo passo formale è una delibera di giunta alla quale – come già deciso – seguirà l’affidamento al Politecnico di Milano tramite determina dirigenziale per una cifra di 85mila euro più Iva.
“Lo studio è funzionale allo svolgimento di un’analisi a tutto campo della mobilità in Valbisagno – spiega l’assessore alla Mobilità Emilio Robotti – con l’obiettivo di analizzare criticità e opportunità del sistema attuale, sviluppare scenari progettuali innovativi per ridurre la congestione e migliorare la sostenibilità, valutare le ricadute delle soluzioni proposte sulla domanda e sull’offerta complessiva di trasporto”.
L’obiettivo è ottenere un’ipotesi progettuale per la Valbisagno “entro la primavera 2026”, auspica l’assessore. Il Comune non indicherà nessuna preferenza per un sistema di trasporto (ad esempio busvia, tranvia o metropolitana, magari sotterranea come quella ipotizzata dalla giunta) e la soluzione proposta potrà essere anche un mix di modalità diverse: “Non necessariamente la risposta sarà un vettore unico. L’approccio è tecnico-scientifico, non diciamo noi cosa fare“.
Ovviamente ci sono due elementi da cui partire: la contrarietà di quest’amministrazione a infrastrutture sopraelevate davanti alle case e il progetto già avviato dei quattro assi di forza, uno dei quali è stato studiato per attraversare la Valbisagno da Prato alla Foce con bus elettrici che si ricaricano in pochi punti attrezzati. “L’incarico prevede di fare un’analisi di quello che c’è e che ci sarà per dare una risposta alle esigenze di mobilità di una parte di città tra le più penalizzate”.
La giunta Salis aveva già dichiarato l’intenzione di potenziare il futuro asse di forza recuperando il senso iniziale del progetto: più corsie riservate, anche a costo di perdere qualche parcheggio o introdurre nuove limitazioni, per rendere i bus più veloci ed efficienti. Una prospettiva che ha già messo sulla difensiva l’opposizione in Municipio Media Valbisagno, quello stesso centrodestra che, sotto la presidenza di Maurizio Uremassi, aveva spinto l’allora giunta Bucci a rivedere i piani per non penalizzare i mezzi privati.
La ricerca del Politecnico si baserà sui dati raccolti nell’ambito del progetto Movyon, parte integrante dell’accordo con Autostrade per il risarcimento alla città dopo il crollo di ponte Morandi. Si tratta di rilevazioni recentissime su flussi di traffico e abitudini di trasporto dei genovesi, ben più aggiornate di quelle usate ad esempio per il progetto dello Skymetro.
I tempi sono piuttosto stretti, ma Tursi confida che ci sia il margine per rispettare le prossime scadenze. “L’obiettivo dell’amministrazione – spiega Robotti – è di partecipare al prossimo bando nazionale sul fronte del trasporto pubblico, finanziato dal fondo dove sono confluite le risorse destinati inizialmente allo Skymetro. Un progetto, quest’ultimo, incapace di dare una risposta efficace alle esigenze di mobilità dei cittadini della Valbisagno a cui, affidandoci al Politecnico di Milano, intendiamo consegnare una soluzione di mobilità realmente efficiente e sostenibile”.
Lo studio non si occuperà nello specifico della Bassa Valbisagno, interessata dall’asse di forza centrale che, secondo il progetto approvato, dovrebbe arrivare a Marassi con un nuovo capolinea dove effettuare l’interscambio con le linee collinari. Ma il centrosinistra si è sempre opposto alla cosiddetta rottura di carico per chi abita sulle alture di Marassi e Quezzi, quindi ora la giunta sta studiando soluzioni alternative. “Tecnicamente non sarà oggetto della ricerca, ma è probabile che i due temi si parleranno”, commenta Robotti.
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