Mps supera il 38 per cento e completa la scalata a Mediobanca

Il Monte dei Paschi è virtualmente il nuovo socio di controllo di Mediobanca, la più importante banca d’affari italiana. La banca senese, controllata dal Tesoro, ha centrato il primo obiettivo nel percorso di creazione del nuovo polo bancario italiano. La scalata a Mediobanca ha raggiunto quota 38,5 per cento di adesioni, superando la soglia minima abbassata al 35 per cento, alla quale era subordinata la riuscita dell’intera operazione.
Il 3 settembre le adesioni all’offerta di scambio senese sono salite dal 30,12 per cento al 38,51 per cento, grazie alla consegna di tre pacchetti che – come scrive Repubblica – sarebbero il 2,2 per cento della famiglia Benetton, 1,1 per cento della famiglia Tortora e il 2 per cento dell’Enpam dei medici. Azioni che si aggiungono a quelle già depositate da Delfin e Caltagirone.
Per la riuscita dell’operazione, il giorno prima Mps aveva molto migliorato le condizioni della sua proposta di acquisto di Mediobanca. L’Offerta pubblica di scambio prevedeva in origine che per ogni azione di Mediobanca l’azionista aderente avrebbe ricevuto 2,533 azioni di Mps. Ma ai valori di borsa di lunedì, con la scadenza dell’8 settembre alle porte, questo scambio non era conveniente. Per questo il 2 settembre è stata aggiunta anche una componente in denaro di 90 centesimi ad azione, che corrispondono a un esborso complessivo di circa 750 milioni.
Il superamento della “condizione soglia minima” del 35 per cento è il primo obiettivo della scalata, ma già cambia la storia finanziaria italiana. Dal 15 settembre, data di regolamento dell’Ops, la banca senese controllerà infatti Mediobanca, che a sua volta detiene il 13 per cento del colosso Generali. Tuttavia l’Ops non è ancora “irrevocabile”, perché ancora sussistono le clausole di forza maggiore.
L’operazione in corso è la più importante tra quelle che stanno avvenendo in questo momento tra le banche italiane. Con un valore di 13,5 miliardi, coinvolge infatti Mediobanca, che è la più prestigiosa banca d’affari italiana, e Mps, che oggi ha come primo azionista lo Stato italiano.
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