Nel decennale di “The Shit Museum”, una scultura ferma l’attimo

Settembre 18, 2025 - 21:00
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Nel decennale di “The Shit Museum”, una scultura ferma l’attimo

Milano, 17 set. (askanews) – La scultura Momentum (Trebbia), 2025, di Fabio Roncato (Rimini, 1982) nasce dai “dialoghi” tra l’artista e gli elementi naturali e con le idee di Gianantonio Locatelli artefice dell’articolato ed enciclopedico progetto di Castelbosco. Il lavoro di Roncato, presentato nel decennale del “Museo della Merda” (fondato nella primavera 2015), è in sintonia con alcuni concetti fondanti del museo ovvero metamorfosi, energia, natura, cultura e costituisce un atto d’amore e di valorizzazione del territorio.

La ricerca dell’artista indaga le dinamiche naturali concretizzate in sculture, fotografie, installazioni concependo un’indagine ad ampio raggio sui fenomeni naturali.

Nel ciclo Momentum, Roncato fonde frammenti di cera naturale e grazie ad appositi contenitori la immerge nel fiume di cui ha studiato il paesaggio, le correnti e altri fattori idonei alla sua prassi operativa. Quasi istantaneamente lo sbalzo termico tra la cera calda e il freddo dell’acqua solidifica la cera in un oggetto che ricalca le “forme” del fiume, le sue onde e le sue correnti. Questa “matrice” (o anima) in cera viene poi a sua volta fusa in alluminio – evocando la classica tecnica della cera persa – ottenendo la scultura finale. L’artista riesce così a fermare un attimo di tempo, un momento del divenire naturale. Roncato ha operato lungo il Trebbia, nei pressi di Travo, in provincia di Piacenza, in uno slargo ampio del fiume dove si incontrano più correnti.

Una possibilità nata da una serie di coincidenze fortunate prima fra tutte, la “gentilezza” stessa del Trebbia: un fiume adatto a questo tipo di operazione. La sua accessibilità, la facilità con cui lo si può percorrere trasversalmente, ha reso possibile uno studio accurato delle correnti durato alcuni giorni. Seguendo le parole dell’artista: “Se devo trovare un tratto che distingue il Trebbia da altri fiumi, è proprio questo: la possibilità concreta di attraversarlo e di lavorarci dentro, completamente”. Negli ultimi anni, inoltre, la sua azione creativa sta potenziando alcuni fattori come lo studio sempre più meticoloso dei territori, delle attività antropiche e degli abitanti dei luoghi dove l’artista è “ospite” aperto all’ascolto e al dialogo.

Roncato accarezza prassi antropologiche, etnografiche, sociologiche, oltre alla fascinazione per la geografia e la cartografia, ampliando i suoi orizzonti anche con opere e documentazioni video- fotografiche, appunti di viaggio e quelli che si potrebbero definire veri e propri “atti performativi”. Se il risultato “oggettuale”, “scultoreo”, si è concretizzato nel giro di qualche mese, la conoscenza e la frequentazione di Castelbosco e dei territori limitrofi, bagnati dal fiume Trebbia, si è sviluppata nel corso di alcuni anni, studiando il contesto operativo e la collezione di Gianantonio Locatelli, sentendosi in sintonia con alcune opere, ospitate nel museo, di autori primari come Claudio Costa, Anne & Patrick Poirier o Claudio Parmiggiani.

Roncato, che nel fiume Trebbia ha realizzato le sculture più grandi del suo ciclo Momentum, sta forse indagando anche una nuova forma di equilibrio e di simbiosi tra l’uomo e la natura.

[È Momentum (Trebbia), 2025, di Fabio Roncato (Rimini, 1982)|PN_20250917_00095|gn00 ma00 rg10|https://askanews.it/wp-content/uploads/2025/09/20250917_152658_CB92487F.jpg|17/09/2025 15:27:05|Nel decennale di “The Shit Museum”, una scultura ferma l’attimo|Arte|Cultura, Lombardia]

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