Omicidio Cinzia Pinna, indagata una donna per favoreggiamento: “Aiutò a pulire il sangue e a comprare un divano nuovo”

Ottobre 1, 2025 - 15:30
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Omicidio Cinzia Pinna, indagata una donna per favoreggiamento: “Aiutò a pulire il sangue e a comprare un divano nuovo”

Sono due gli indagati per favoreggiamento nel caso dell’omicidio di Cinzia Pinna, la 33enne ritrovata nel terreno tra Palau e Arzachena di proprietà dell’imprenditore vitivinicolo Emanuele Ragnedda, reo confesso. Oltre al 26enne lombardo indagato in un primo momento per occultamento di cadavere, ma successivamente scagionato da quell’accusa, è stata iscritta nel registro dalla procura di Tempio Pausania una donna, ristoratrice, amica dell’imprenditore. Non è chiaro quale sia il legame relazionale con il reo confesso.

Secondo quanto trapelato dalle indagini, il coinvolgimento sarebbe legato alla sparizione di alcuni effetti personali della vittima e alle operazioni di pulizia degli ambienti dove la 33enne è stata ferita a morte con almeno un colpo d’arma da fuoco. La donna avrebbe anche accompagnato il 41enne ad acquistare un nuovo divano per sostituire quello macchiato durante l’aggressione. Atteso giovedì 2 ottobre l’esame autoptico del cadavere della vittima a opera del medico legale Salvatore Lorenzoni alla presenza dei consulenti delle parti coinvolte nell’inchiesta: Pinna sarebbe stata uccisa, secondo i primi accertamenti medico legali, con un colpo di pistola al volto. Era scomparsa lo scorso 11 settembre dopo una serata con gli amici.

Previsto anche un nuovo sopralluogo degli investigatori dell’Arma nella tenuta ConcaEntosa, Ragnedda ha chiesto di partecipare. Il 41enne, erede di una famiglia di imprenditori del vino e a sua volta fondatore di una società che si era fatta piuttosto notare sul panorama nazionale, continua a collaborare con gli inquirenti. Ancora avvolto dal mistero tuttavia il movente dell’omicidio: l’uomo ha raccontato nei giorni scorsi di aver sparato per difendersi. Sequestrata dai carabinieri una pistola semiautomatica Glock, regolarmente detenuta per uso sportivo.

Il 26enne indagato per favoreggiamento è stato scagionato dall’accusa di occultamento di cadavere dopo la confessione di Ragnedda. “A questo punto, visto gli ulteriori sviluppi di oggi, abbiamo chiesto di essere sentiti dagli inquirenti – ha annunciato all’ANSA Nicoletta Mani, l’avvocata che insieme al collega Maurizio Mani rappresenta il 26enne, prossimo quindi all’interrogatorio – Il capo di imputazione è in divenire. Ne siamo venuti a conoscenza stamane quando ci è stato notificato l’avviso del conferimento degli incarichi ai medici legali per l’autopsia”.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia